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Francesca Greco

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  • 25 febbraio 2021
    I rider ora vanno assunti

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    I rider ora vanno assunti

    In apertura di terza parte, la lente d'ingrandimento sull'attualità e la politica in compagnia del nostro Paolo Mieli. "Non è più il tempo di dire sono schiavi ma è il tempo di dire che sono cittadini": Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco, nella conferenza stampa indetta per fare il punto della "prima fase" delle indagini milanesi sui riders. Alle società del delivery che fanno lavorare i rider sono state contestate ammende sui profili di sicurezza dei fattorini per oltre 733 milioni di euro. Ne parliamo con Giampiero Falasca, giuslavorista e con Talem Parigi, sindacalista rider.

  • 15 agosto 2019
    Yacht in rada ed eventi del lusso per sostenere l’isola che vive di turisti

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    Yacht in rada ed eventi del lusso per sostenere l’isola che vive di turisti

    Il molo turistico ha pochi posti, liste d’attesa ià in inverno: per gli yacht da 50 metri prezzi fino a da 30mila euro al giorno di Vera Viola

  • 19 marzo 2018
    Infertilità maschile - Tatuaggi salva vita

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    Infertilità maschile - Tatuaggi salva vita

    Infertilità maschile. Gli spermatozoi sono indicatori della salute generale dell'uomo. I maschi con problemi di fertilità presentano maggiori probabilità di soffrire di sindrome metabolica e di ammalarsi di diabete e malattie cardiovascolari. Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Brescia e dell'Università di Padova presentato al meeting annuale della Società di Endocrinologia in corso a Chicago. Ne parliamo con il coordinatore dello studio, il professor Carlo Foresta. Tatuaggi salva vita. Un tatuaggio ipertecnologico ci salverà monitorando il nostro stato di salute senza intralciare le nostre attività quotidiane. È stato messo a punto da un gruppo di ricercatori italiani dell'Istituto Italiano di Tecnologia, dell'Università Statale di Milano, e della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. A Obiettivo Salute ne parliamo con il professor Francesco Greco dell'Istituto Italiano di Tecnologia. Diretta Facebook. Oggi parliamo di mani con Fabio Marino, modello che presta le sue mani a George Clooney, e con il dottor Emilio Minelli, esperto di Agopuntura.

  • 08 ottobre 2017
    #Storiacce2017, il Racconto della Giustizia che cambia

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    #Storiacce2017, il Racconto della Giustizia che cambia

    Dalla web tax, alle nuove mafie, dalla mancanza di denunce ai nuovi strumenti del codice antimafia. Puntata speciale di Storiacce, che per festeggiare la sua decima stagione, in onda su Radio24, ha fatto incontrare - giovedì 5 ottobre nella nostra redazione a Milano - i vertici delle due principali Procure d'Italia e il ministro della Giustizia. Davanti ad una platea di avvocati, professori, imprenditori, giornalisti.Obiettivo, ricevere istantanee sui principali fenomeni investigativi e confrontarsi sulla direzione delle riforme. "Senza web tax anche il welfare è a rischio", mette in guardia il procuratore di Milano, Francesco Greco, che ha affrontato anche il tema della Commissione sulle banche e dell'ipotesi di un codice bancario. Del perché il codice penale da solo non basti contro le organizzazioni criminali ha invece parlato il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, in un excursus storico sul rapporto tra mafia e corruzione. La "'Ndrangheta al Nord è una presenza capillare", avverte Ilda Boccassini, capo della direzione distrettuale milanese, analizzando sette anni di indagini ed arresti. Mentre si discute del riconoscimento o meno dell'aggravante mafiosa - dopo la sentenza Mondo di Mezzo a Roma e dopogli opposti verdetti di Ostia - il procuratore aggiunto capitolino, Michele Prestipino, mette in guardia: "siamo sicuri che mentre noi discutiamo, non si corre il rischio che queste nuove organizzazioni si radichino in modo preoccupante?" Alla riflessioni dei magistrati, la replica del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a cominciare dalle ragioni del contestato codice antimafia. "Era un errore politico, non approvarlo. Nessun decreto, per eventuali modifiche", annuncia, per poi tracciare un bilancio della riforma approvata e dei dossier ancora aperti. A cominciare da intercettazioni e carcere. FOTOGALLERY - Le immagini dell'evento "},{"embed":{"uuid":"gSLAA2jdSC","channel":"Radio24","clazz":"floating","key":"1-gSLAA2jdSC","type":"-","insertType":"gallery","payload":{"implemented":"NOT_IMPLEMENTED"}}},{"text":"

  • 29 gennaio 2016
    Non convince la bad bank - Dopo Apple, Google nelle mire del Fisco

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    Non convince la bad bank - Dopo Apple, Google nelle mire del Fisco

    Ai Conti della belva, con Oscar Giannino, Carlo Alberto Carnevale Maffè, Mario Seminerio e Renato Cifarelli, partiamo innanzitutto dai temi economici della settimana. Per approfondire: - Fiducia alle stelle, portafoglio assai meno - Il fallimento dell'Abenomics Il piano concordato con Bruxelles del Governo italiano sulle sofferenze bancarie non piace al mercato. Pesanti ribassi per Piazza Affari anche questa settimana che solo dall'inizio dell'anno ha già perso il 15%. Il piano del Tesoro prevede una garanzia statale solo sulle sofferenze con un determinato rating investement e su richiesta delle banche. Il giudizio di Fitch, che emetterà i rating, del piano non è però troppo lusinghiero: "la nostra prima impressione è che il meccanismo abbia un impatto limitato sul concreto miglioramento della qualità degli asset delle banche italiane". Per approfondire - GACS, vincono Ue e mercato - La garanzia per la bad bank spiegata: Grande Anteprima, Coperture Superflue - Bad bank: tanto rumore per nulla, e forse per fare peggio Dopo Apple anche Google è finita nelle mire del fisco italiano e del pubblico ministero Francesco Greco. Contestata «una stabile organizzazione occulta in Italia» ed un'evasione pari a 230 milioni di euro. Come per l'azienda di Cupertino l'intento dell'Agenzia delle entrate è quello di realizzare un accordo di tax ruling con le varie multinazionali digitali affinché paghino le tasse dove sono presenti e dove realizzano degli utili. E' la cosiddetta Digital tax, ovvero "far derivare da una significativa presenza digitale dell'impresa estera, cioè dalla conclusione di un numero significativo di transazioni con clienti italiani, la nascita di una stabile organizzazione" come scrive Dario Stevanato. Anche questa volta però, più che un accordo tra Governo e imprese, è la magistratura a fare da apripista…Ne parliamo con Dario Stevanato, avvocato e ordinario di diritto tributario, Università di Trieste Per approfondire - Google, fisco italiano all'attacco: "Paghi 300 milioni" - La "DigitalTax" tra messaggi politici e fattibilità concreta