Roberto Di Bella
Trust project- 22 giugno 2021
Minori tolti alle famiglie mafiose
12 minori tolti alla mafia. Succede in Sicilia dove una toga caparbia ha importato sull'isola un metodo già testato in Calabria: quello di sottrarre i minori alle famiglie affiliate all'Ndrangheta, e ora a Cosa nostra, per evitare che crescano respirando criminalità fin dai primi anni di vita. Ne parliamo con l'ideatore di questo approccio, Roberto Di Bella, presidente del Tibunale per i Minorenni di Catania.Parliamo poi dei 650mila stranieri irregolari irraggiungibili dal vaccino e del mancato inginocchiamento dei calciatori italiani durante la partita con il Galles in omaggio al movimento contro il razzismo Black Lives Matter
- 06 novembre 2019
«Liberi di scegliere»: per dare alternative di vita ai minori delle famiglie della criminalità organizzata
«Liberi di scegliere». Si intitola così il Protocollo d'intesa siglato al Miur che vuole dare una opportunità - concreta - ai minori provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata.
- 22 settembre 2019
Madri “contro”: la rivoluzione silenziosa delle donne contro le ’ndrine
E se a provocare l’implosione dall’interno di una organizzazione criminale fosse ciò che ne costituisce la sua stessa forza? Ovvero la famiglia grazie alla ribellione delle donne? Delle madri e delle figlie. Di questo scrive magistralmente Dina Lauricella nel saggio da poco in libreria dal titolo “Il codice del disonore - Donne che fanno tremare la ’Ndrangheta”
- 10 febbraio 2019
Dieci giorni senza mamma
Questa settimana i Padrieterni intervistano Fabio De Luigi che, in "Dieci giorni senza mamma" di Alessandro Genovesi, interpreta un padre assente alle prese con tre figli pestiferi, mentre la madre è oltreoceano per una vacanza.L'ingegnere e pittore Ezio Goggia, invece, ci racconta qual è il segreto per allevare una campionessa olimpica come sua figlia Sofia, che ha appena conquistato un argento ai Mondiali di Sci ad Åre in Svezia.Intervistiamo poi Amerigo Basso, papà di Sammy, il ragazzo più longevo al mondo affetto da una malattia rara come la progeria, e Domenico Diacono che ha fondato un'associazione in memoria della figlia morta suicida, per sensibilizzare studenti, insegnanti e genitori sul tema della depressione.Infine, andiamo a Partinico, in provincia di Palermo, dove un comitato di genitori ha progettato un parco giochi in cui sarà vietato l'uso degli smartphone e a Reggio Calabria, dove il presidente del Tribunale per i Minori Roberto Di Bella ci spiega cosa sono gli Erasmus di legalità.
- 20 gennaio 2019
«Offriamo una speranza ai figli dei boss». La storia di Roberto Di Bella diventa un film
«Siamo l'Erasmus della legalità. Da più di 10 anni offriamo ai figli dei boss la possibilità di una vita lontana dalle famiglie di ’ndrangheta. Un percorso alternativo fuori da quel modello educativo mafioso che sempre pregiudica lo sviluppo psicologico di bambini e adolescenti». Il magistrato
- 21 febbraio 2018
Figli d'Ndrangheta
Figli d'ndranghetisti tolti alle loro famiglie per consentirgli un percorso educativo lontano dalla criminalità. Ne parliamo nella prima parte del programma insieme al presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria Roberto Di Bella. Poi diamo voce all'uomo del paniere. Colui che in Italia decide quali beni debbano essere inclusi nel paniere Istat per la rilevazione dei prezzi e dei consumi. In veste di Funambolo abbiamo, invece, un riparatore di macchine per scrivere. A seguire ci occupiamo di una sentenza del Tribunale di Vicenza che sta facendo discutere. Il giudice ha riconosciuto la possibilità ad essere risarcite sia alla moglie che all'amante di un uomo investito in moto e poi deceduto.
- 16 settembre 2017
'Ndrangheta, sos al giudice per sfuggire a nozze forzate. Storie dal Tribunale che toglie i figli ai boss
Uno degli ultimi casi è quello di una ragazza. Un'adolescente, a cui la famiglia voleva imporre un matrimonio forzato. Un'altra delle spose bambine, per patto di 'ndrangheta. Ma lei si è ribellata e ha chiesto aiuto al Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria. Come fanno sempre più spesso le madri di 'ndrangheta. Sono già 50 i figli di famiglie criminali, allontanati - su ordine della magistratura- dal proprio contesto, in cerca di un'altra chance di vita. E sempre più spesso sono proprio le loro madri a chiederlo. "Se questi provvedimenti ci fossero stati anche ai miei tempi, io forse non sarei qui", ha scritto dal carcere duro un boss condannato a molti anni di detenzione. E questa, per il presidente del Tribunale, Roberto Di Bella, è stata "la conferma di essere sulla strada giusta"."},{"embed":{"_id":"1-gSLAwOv2QC","uuid":"gSLAwOv2QC","channel":"Radio24","s24uri":"s24://methode/radio24/audio/gSLAwOv2QC","clazz":"floating","key":"1-gSLAwOv2QC","type":"audio","nileType":"","insertType":"audio","label":"","payload":{"implemented":"OK","xmlPath":"/Radio24/audio/2017/09/gSLAwOv2QC.xml"}}},{"text":"
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