James Robinson
Trust project- 20 ottobre 2024
Rassegna Stampa weekend del 20 ottobre 2024
Rassegna Stampa weekend del 20 ottobre 2024
- 15 ottobre 2024
Il valore del soft power e l’importanza di nuove voci
Il concetto di soft power (letteralmente, ‘potere morbido’) è una delle idee più interessanti ed innovative della scienza delle relazioni internazionali degli ultimi decenni. Essenzialmente, il soft power si traduce nella capacità di un Paese di influenzare le scelte di altri Paesi attraverso la
Un (meritato) Nobel dell’economia che va a braccetto con la Storia
Il premio che della «Sveriges Riksbank per le Scienze economiche (in memoria di Alfred Nobel)», cioè il premio Nobel per l’Economia assegnato agli economisti Daron Acemoglu, Simon Johnson e James Robinson si colloca in perfetta continuità con quello attribuito nel 1993 a Douglass North, figura di
Il corridoio aperto delle libertà contro la rovina delle società
Un ritorno alle origini dell’economia politica come disciplina capace di affrontare i grandi temi delle scienze morali, della storia, della filosofia. Questo sembra il cammino che ha condotto la giuria svedese ad assegnare il Nobel della dismal science a Daron Acemoglu e Simon Johnson, economisti
Il decisore pubblico e l’effetto delle sue scelte
L’assegnazione del Nobel per l’Economia a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James Robinson, per gli studi sulla relazione tra le istituzioni e la prosperità economica rappresenta il coronamento scientifico di un’agenda di ricerca relativamente recente e in rapida ascesa. L’attività di Acemoglu (57
- 14 ottobre 2024
Con i nuovi Nobel un ritorno alle origini dell’economia politica
Un ritorno alle origini dell’economia politica come disciplina capace di affrontare i grandi temi delle scienze morali, della storia, della filosofia. Questo sembra il cammino che ha condotto la giuria svedese ad assegnare il Nobel della dismal science a Daron Acemoglu e Simon Johnson, economisti
«Power & progress», la recensione al libro dei premi Nobel Acemoglu e Johnson
L’Illuminismo non è più di moda da parecchio tempo. La prima conseguenza di questo, diciamo così, “clima culturale” è la mancanza di fiducia nel progresso. Di solito, però, le critiche dell’Illuminismo e del progresso hanno un tono vagamente messianico e comunque anti-razionalistico. L’avere scelto
14 ottobre - Poste, comunicazioni e Pay TV: il portale per segnalare le violazioni
Il 15 ottobre entrerà in funzione il Portale delle segnalazioni dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). Attraverso il Portale gli utenti potranno inviare le segnalazioni all’Autorità in modo semplice e intuitivo: si tratta delle segnalazioni attualmente trasmesse all’Agcom mediante i Modelli D e P per le violazioni commesse nei settori relativi a comunicazioni elettroniche, servizio media audiovisivi e Pay TV, postale. Ne parliamo con Giovanni Santella, vice-segretario generale e direttore tutela consumatori Agcom.In apertura di puntata, come ogni lunedì, commentiamo l'apertura settimanale dei mercati finanziari. L'ospite di MeteoBorsa è Marco Monastero - Head of Advisory Business di Jupiter AM.
Tutti contro Tavares, che intanto non esclude taglio posti di lavoro
Il caso Stellantis che tiene banco dopo l'audizione di Carlos Tavares alla Camera di venerdì scorso, durante la quale il gruppo italo-francese ha chiesto all'Italia nuovi incentivi. Una richiesta che ha sollevato le reazioni della politica. E non solo. Intervenendo alla trasmissione "Amici e nemici", su Radio24, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha ricordato che gli incentivi non hanno funzionato: a fronte di 950 milioni di euro già erogati, Stellantis ha aumentato la cassa integrazione e diminuito la produzione in Italia. Landini ha anche chiesto un intervento di Palazzo Ghigi. Ancor più diretto è stato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini: «La richiesta di Stellantis di ulteriori incentivi è una pazzia», ha detto il numero uno di Viale dell'Astronomia a margine della convention di Capri organizzata dai Giovani di Confindustria. Intanto oggi è tornato a parlare Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, durante la prima giornata del Mondial de l'Auto, il Salone dell'auto di Parigi: "Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro. Non sono un mago, sono un essere umano come voi. Voi mi chiedete di risolvere problemi creati da altri, per risolvere quelle situazioni potrei dovere fare cose che non saranno accolte bene". Il Ceo ha risposto a chi chiedeva se fosse in grado di garantire che non saranno tagliati posti di lavoro all'interno del gruppo.Il commento di Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore.Boing tra crisi e scioperi si avvicina al licenziamento di massa (e a una crisi di liquidità)Boeing, nella bufera di crisi e scioperi, vola verso licenziamenti di massa: nei prossimi mesi eliminerà 17.000 posti di lavoro, a tutti i livelli, pari al 10% dei suoi dipendenti. Accanto ai tagli, il colosso aerospaziale ha ammesso nuovi ritardi nel decollo del progetto di un nuovo, grande velivolo per le rotte internazionali, il 777X, che, avviato nel 2013, ha da tempo sfondato ogni budget e traguardo. Ora è slittato al 2026 dal 2025. Sarà inoltre cancellato dal 2027, in nome dell'austerity, uno dei modelli finora più noti della sua flotta: la versione cargo del 767.La società americana non fa profitti dal 2018 e secondo il New York Times a breve dovrebbe annunciare ricavi per 17,8 miliardi di dollari, con perdite di 10 dollari per azione. Il suo debito è salito a 58 miliardi, ossia nove in più di un decennio fa. Le decisioni sulla produzione, annunciate dal nuovo chief executive Kelly Ortberg, si tradurranno in oneri straordinari per 5 miliardi di dollari: tre miliardi per gli interventi sui programmi civili che si sommeranno a 2 miliardi di svalutazioni anche nel settore della Difesa, dove Boeing, uno dei principali fornitori del Pentagono, ha a sua volta incontrato difficoltà. A conti fatti, l'azienda ha avvertito che dovrà contabilizzare perdite trimestrali per 6 miliardi.Lo sciopero in atto da cinque settimane da parte di 30.000 tecnici e ingegneri del gruppo, con in gioco il contratto, si è aggiunto alle sfide. L'agitazione, secondo alcune stime, da sola costa al gruppo oltre un miliardo al mese. I negoziati sono nell'impasse: Boeing ha accusato il sindacato di malafede; le union hanno risposto che è Boeing a non trattare con trasparenza. «Il ceo Ortberg ha fatto sapere uno dei leader dello sciopero - ha l'opportunità di agire diversamente, invece di ricorrere a minacce e intimidazioni».È stato ospite a Focus Economia Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it Il dibattito sul colonialismo torna attuale con il Nobel a Acemoglu, Johnson e Robinson Il premio Nobel per l economia 2024 va a Daren Acemoglu, Simon Johnson, entrambi del Mit di Boston, e James A. Robinson della University of Chicago per gli studi su come le istituzioni si formano e influenzano la prosperità. I tre economisti hanno dimostrato che una buona parte della differenza nella ricchezza e nello sviluppo degli stati dipende da come funzionano le istituzioni. Società con uno scarso stato di diritto e istituzioni fragili non riescono a generare crescita e cambiamento, e i loro studi sono in gran parte volti a capire perché questo avvenga. "Ridurre le enormi differenze di reddito tra i Paesi è una delle maggiori sfide del nostro tempo. I vincitori", ha detto Jakob Svensson, presidente del Comitato per il Premio di Scienze Economiche, "hanno dimostrato l importanza delle istituzioni sociali per raggiungere questo obiettivo».«Quando gli europei colonizzarono ampie zone del mondo, le istituzioni di quelle società cambiarono. Questo cambiamento è stato a volte drammatico, ma non si è verificato ovunque nello stesso modo. In alcuni luoghi l obiettivo era sfruttare la popolazione indigena ed estrarre risorse a vantaggio dei colonizzatori. In altri, i colonizzatori hanno creato sistemi politici ed economici inclusivi per il beneficio a lungo termine degli immigrati europei», si legge nella nota a dell Academy che spiega la ricerca dei tre economisti. «I vincitori hanno dimostrato che una spiegazione delle differenze di prosperità dei Paesi è data dalle istituzioni sociali introdotte durante la colonizzazione. Le istituzioni inclusive sono state spesso introdotte in Paesi che erano poveri al momento della colonizzazione e, nel tempo, hanno portato a una popolazione generalmente prospera. Questo è un motivo importante per cui le ex colonie un tempo ricche sono ora povere e viceversa.Il commento di Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino, al microfono di Sebastiano Barisoni.
- 01 febbraio 2020
Per una rinascita del liberalismo
Le difficoltà del liberalismo nel campo occidentale sono da qualche tempo al centro dell'attenzione degli studiosi, come testimonia la densa riflessione di Emanuele Felice apparsa su “la Repubblica” del 3 dicembre scorso. La sua tesi è che la lunga marcia del liberalismo abbia prodotto inclusione
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