Beniamino Quintieri
Trust project- 07 aprile 2025
Istituto per il credito sportivo, investimenti per 1,2 miliardi
Tra sport e cultura nel 2024 erogati finanziamenti record per 547 milioni. In un anno generati sul territorio benefici sociali stimati in oltre 9 miliardi
- 25 gennaio 2025
Lo sport vale 25 miliardi con un contributo al Pil dell’1,38% all’anno
Sono due i dati che certificano lo stato di salute dello sport italiano, al di là dei risultati agonistici. Il settore ha generato nel 2022 un valore pari a 24,7 miliardi di euro, con una crescita del +12,6% rispetto all’anno precedente, e un contributo rispetto al Pil nazionale dell’1,38 per
- 26 aprile 2024
Istituto per il credito sportivo, utile netto a quota 53 milioni nel triennio
Utile netto pari a 9,6 milioni di euro, con gli utili cumulati del triennio di piano industriale a circa 53 milioni in linea con gli obiettivi prefissati. Attivo a quota 3,6 miliardi, con uno stock di crediti alla clientela per circa 2,2 miliardi. in crescita del 4,2% rispetto al 2022, grazie al
- 24 settembre 2020
Nasce Quinta Sgr, pronta a lanciare due fondi entro l’anno
La società ha acquisito il 100% di Garnell Sgr ed è già al lavoro su due fondi immobiliari riservati, destinati al residenziale e allo strumentale
- 22 ottobre 2019
Cdp, c’è l’accordo tra le Fondazioni: Gorno Tempini sarà presidente
Tononi pronto a formalizzare le dimissioni
- 27 settembre 2019
Tagliando continuo per le competenze 4.0
Un tagliando continuo alle competenze del personale. Da porre come priorità assoluta per gli stessi lavoratori, per le aziende e per l’intero sistema-Paese, svincolando gli investimenti da ogni coloritura politica o di parte.
- 08 settembre 2019
Priorità cuneo, industria 4.0 e cantieri
Il taglio del cuneo, industria 4.0 e infrastrutture sono le tre priorità che il mondo dell’economia sollecita all’attenzione del governo. Priorità il taglio del cuneo fiscale, per ridurre quegli oneri che appesantiscono la busta paga e abbassare la forbice tra salario lordo e netto, record italiano
L’agenda di Cernobbio: meno fisco sul lavoro, industria 4.0 e cantieri
Le priorità per il Governo in un sondaggio tra i partecipanti al Forum Ambrosetti
- 13 agosto 2019
La crisi di Governo congela le nomine: oltre 70 poltrone in gioco
A breve un dedalo di scadenze tra Authority, enti pubblici e partecipate del Mef e di Cdp. In autunno parte la corsa per rinnovare i vertici delle big: Enel, Eni, Leonardo, Poste, Enav e Terna
- 15 giugno 2018
Export: le opportunità migliori faranno tappa in Asia-Pacifico
Non sarà il boom del 2017 (+7,4%). Ma il futuro dell’export italiano si annuncia comunque roseo, in crescita del 5,8% a fine 2018 e del 4,5 per cento, in media, nei successivi tre anni, quando supererà i 540 miliardi. Con l’Europa avanzata, tassello clou per i nostri esportatori, che segnerà un
- 12 giugno 2018
L'industria alimentare tra export e dazi - Il blocco del Brennero - Rapporto Sace sul Made in Italy
Oggi a Focus Economia: Il Tirolo austriaco ha abbandonato il vertice internazionale "Brenner meeting" che si è svolto oggi a Bolzano sul traffico pesante al Brennero senza aver firmato il documento finale. «Abbiamo già varato in passato tre dichiarazioni di intenti, ed è arrivato il momento di intraprendere provvedimenti concreti», ha detto il governatore del Tirolo Guenther Platter lasciando il vertice. C' è stato un autentico braccio di ferro tra il Tirolo austriaco e la Germania per le misure che dovrebbero portare ad una riduzione dei camion. Negli ultimi dieci anni il numero dei tir al valico italo-austriaco è infatti salito di quasi un milione a due milioni e mezzo all anno. Il Tirolo da alcuni mesi sta attuando una forma di «numero chiuso» nelle giornate di bollino nero, facendo transitare solo 300 mezzi pesanti all ora dalla Germania verso sud. Questo contingentamento è stato duramente criticato da Berlino.: Presentato oggi a Milano "Keep Calm Made in Italy , l ultimo Rapporto Export del Polo SACE SIMEST.Lo studio evidenzia come dopo la performance brillante del 2017 (+7,4%), le esportazioni italiane, continueranno ad avanzare anche nel 2018 (+5,8%) e nel triennio successivo 2019-2021 (+4,5% medio annuo), sfiorando i 500 miliardi di euro già nel 2019 e superando i 540 miliardi nel 2021. Crescerà anche l export di servizi, che nell arco della previsione dovrebbero raggiungere i 116 miliardi di euro.Nel 2018 si confermano cruciali per l'export italiano i mercati che hanno trainato la volata del 2017. La performance migliore è attesa per l'Asia (+8,4%) con Cina, India e Indonesia in prima linea; l'America Latina (+7,5%) con una ripresa degli scambi con il Brasile; e l'Europa emergente (+7,0%) in primis la Russia, pur con tutte le cautele legate al tema delle sanzioni internazionali. Positive le prospettive per il nostro export anche nel Nord America (6,1%), nell'Africa Subsahariana (+5,4%), nell'Europa avanzata (+4,8%) e in Medio Oriente e Nord Africa (+4,7%). Nel 2019-2021, l'export italiano "rallenterà" la sua corsa in media (+4,5%) in modo omogeneo in tutte le aree. Non mancano però alcune incognite. La prima è il rapporto euro/dollaro. Un valore superiore a 1,30 sarebbe infatti penalizzante per l'export europeo. L'altro fattore di rischio è la possibilità che si scateni una vera e propria guerra commerciale con effetti di una simile escalation che potrebbero essere molto forti sia a livello globale che a livello dei singoli Paesi coinvolti.Ospiti: Luigi Scordamaglia, presidente Federalimentare; Nicola Levoni, presidente Assica; Beniamino Quintieri, presidente Sace. Come di consueto spazio al commento della giornata di Borsa.
- 24 gennaio 2018
Sbocchi più sicuri per il made in Italy
Avanti, avanti, sì, ma con gli occhi bene aperti. Perché la crescita è robusta, l’inflazione sotto controllo, le politiche monetarie accomodanti, i mercati poco “volatili” e il prezzo delle commodity in risalita. Il rischio? Che sia di credito o politico c’è, ma non si vede. Per questo, quando
- 02 settembre 2017
Il super-euro non spaventa (per ora) le imprese
L’euro si manterrà sui livelli raggiunti in queste ultime settimane o potrebbe addirittura rafforzarsi ulteriormente da qui ai prossimi 12 mesi, ma non sembra essere entrato nei radar degli imprenditori italiani presenti ieri a Cernobbio come un fattore di rischio significativo, non ancora almeno.