- 09 dicembre 2024
Imprese e digitale: il premio “Mattia Serafini” 2024
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Crescita e competitività delle imprese passano anche attraverso la capacità di agire e comunicare in ambito digitale. Per questo, l’Unione Industriali Torino, in collaborazione con i Gruppi Chimica&Vetro e Gomma Plastica e con la Fondazione Sia, ha assegnato un
- 15 marzo 2024
I lavori dell'intelligenza artificiale, Mauro Arena, Chief AI Officer
Mauro Arena dal 1985, anno di nascita, si dedica all'innovazione personale. Dal 2003 è nel mondo della comunicazione come creativo digitale, partendo da McCann, passando a Mutado e DeAgostini fino ad approdare 8 anni fa in Blossom. Qui ha evoluto le sue skill, il suo know how digitale grazie alla libertà concessa dall'agenzia che ha un forte imprinting volto all'innovazione e alla crescita costante. E' stato Digital Art Director, Creative Digital Strategist, Creative Innovation Officer e ora Chief AI Officer. Ha toccato con mano svariati progetti digital come sviluppo di campagne banner in flash, sviluppo siti, applicazioni mobile di ogni tipo, campagne social, digital e ora sta tastando con mano il mondo AI con tutto questo background. Ha studiato molto per evolvere in tutte queste figure e ancora oggi lo fa sia per sè sia il team. Da quasi un anno è formatore e negli ultimi 8 mesi si sta specializzando in AI generativa. Ha un approccio sempre volto a guardare oltre ai piccoli e grandi ostacoli che possiamo tutti affrontare.Siti, app, libri e link utiliBLOSSOMLINKEDIN BLOSSOMI libri da scegliereChief AI OfficerQuesta figura è responsabile nel mettere in atto e integrare tecnologie che usano l'Intelligenza Artificiale (AI) in tutta l'azienda e garantire che stia tenendo il passo con le nuove scoperte tecnologiche. È un lavoro che viene svolto tenendo a mente due scopi principali. Il primo è creare un piano per come l'azienda userà l'AI, ovvero pensare a come l'intelligenza artificiale può aiutare l'azienda a raggiungere i suoi obiettivi. Il secondo punto parte dal lavoro del Chief AI Officer: usare l'AI per aiutare nello sviluppo del piano strategico dell'azienda, per trovare dati e schemi utili per capire meglio il mercato, i suoi clienti e la concorrenza e per prendere decisioni più informate.
- 03 ottobre 2023
Vaultik, round di investimento da 2,5 milioni di dollari
Vaultik, tech startup che genera casseforti digitali per il settore dei beni di lusso, annuncia il completamento di un round di investimento da 2,5 milioni di dollari. Il round è stato guidato da The Operating Group, una holding che incuba, acquisisce e gestisce aziende in tutto lo spettro dei
- 08 aprile 2023
Cina, beauty brand italiani indietro nella presenza sui canali digitali
Sono solo 4 su 315 - Kiko, Acqua di Parma, Rilastil e Marvis - i marchi presenti con un livello eccellente secondo il «China Digital Index» di Adiacent
- 10 marzo 2023
I lavori della digital automation e robotica, Elisa De Portu, la formazione dei Digital Marketers
Elisa de Portu è Responsabile contenuti didattici Romagna Digital Valley Head of Digital di Integra Solutions, società di comunicazione e web marketing e da molti anni si occupa di marketing digitale e progetti data driven. Si occupa di strategia e innovazione, seguendo attivamente l'evoluzione della vendita online e del mercato di internet. Per Romagna Digital Valley è responsabile del programma di studio supervisionando i contenuti del Master in Digital skills, sviluppando progetti di didattica innovativa. È iscritta all'Albo degli Innovation Manager presso il MISE e grazie alle competenze maturate in tanti anni di attività sul campo è intervenuta in convegni sul marketing digitale ed è stata ospite di alcune università italiane. La sua attività di formatrice e docente l'ha portata alla pubblicazione del libro "Email Marketing in Azione" , pubblicato da Hoepli. Siti, app, libri e link utili Romagna Digital Valley I libri da scegliere La formazione dei Digital arketers I profili connessi al digital marketing oggi sono differenti, e spaziano da quelli più strategici a quelli più tecnici. Parliamo di digital strategist, social media manager, ma anche di SEO specialist, Data Analyst, di CRM manager, PPC specialist. Il primo studia come rendere la presenza online di un'azienda o di un brand funzionale ai risultati di business; mentre, ad esempio, un SEO specialist ha l'obiettivo di rendere e mantenere ben posizionato un sito internet rispetto ai motori di ricerca, in relazione al proprio target di riferimento (la cosiddetta buyer persona). Un CRM specialist invece supporta il team vendite, marketing e service di un'azienda a costruire un dialogo quotidiano con il cliente attraverso una rete di touchpoint che lo affiancano in ogni momento del suo percorso fino all'acquisto o al ri-acquisto. Quello che hanno in comune è un approccio trasversale ai dati che provengono dai canali online di un'azienda: sito internet, portale ecommerce/shop online, canali social, email marketing, campagne di advertising online tutti quanti concorrono innanzitutto a costruire l'impianto strategico di promozione, oltre a quello di misurazione delle attività e dei risultati. Data Driven significa questo. E queste figure sono un gap che le aziende si trovano ad affrontare nel percorso di trasformazione digitale e, spesso anche di automazione, che da qualche anno ha avuto un'accelerazione significativa e per la quale non si trovano spesso profili adeguati.
- 09 gennaio 2021
Radiotube Social Network
Questa volta abbiamo ben due co-conduttori d'eccezione: Paolo Iabichino, direttore creativo, pubblicitario ed esperto di comunicazione, e Giovanni Boccia Artieri, sociologo e professore di Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Con loro parliamo di come è cambiata la comunicazione, anche a livello pubblicitario, con la pandemia. Ci raggiunge poi Mafe De Baggis, digital strategist autrice di “Libera il futuro” (Enrico Damiani Editore).
- 21 dicembre 2020
«Il Caffè con 24+»: la video-diretta con la community sui progetti del 2021
Appuntamento mercoledì 23 dalle ore 11 alle 11.45 con gli abbonati di 24+: sarà l’occasione di un virtuale scambio di auguri ma anche il momento per presentarvi i nostri progetti per il 2021
- 12 luglio 2020
Giacomo e Tommaso Chinellato, Artisan Digital Strategist
Giacomo e Tommaso Chinellato, sono due gemelli veneti, classe 95, Artisan Digital Strategist. Sono i founder di Rinascimento Handmade, l'accademia formativa online che mira a far riscoprire il valore della manifattura italiana e dar vita ad una nuova schiera di artigiani innovativi. L'idea di aiutare le imprese artigiane a digitalizzarsi e sbarcare sul web nasce da una situazione di crisi economica in famiglia. Correva l'estate del 2017 ed i genitori, entrambi edicolanti, seppur con mille sacrifici e lavorando ininterrottamente, non riuscivano a sbarcare il lunario. La crisi delle edicole stava mettendo in ginocchio le entrate economiche ed i gemelli Chinellato, per aiutare la famiglia, decisero di studiare il web marketing, sperimentando un progetto di vendita online su Amazon che gli permise di dare una svolta alla situazione economica familiare, trasformando l'hobby della lavorazione del legno del padre, la creazione di tavolini e porta ciotole fatte a mano per cani e gatti, in un secondo lavoro. Crearono un e-commerce, beldogs.com che, a soli 3 mesi dal lancio superò i 200 ordini mensili, con richieste anche da Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Un successo che portò i genitori ad abbandonare il loro precedente lavoro di edicolanti per dedicarsi full time a questa attività, che oggi, li rende economicamente indipendenti. L'esperienza positiva familiare convinse i due giovani a condividere il loro sapere con altri artigiani italiani attraverso la nascita del progetto Rinascimento Handmade . La piattaforma Rinascimento Handmade fondata dai gemelli veneti, punta a fornire un percorso per costruire la propria bottega virtuale attraverso 3 strategie di digital marketing ● Come fare una ricerca di mercato nel proprio settore artigianale per creare una linea di prodotti con alta domanda;● Come realizzare il proprio e-commerce professionale con Shopify, nello specifico una vetrina virtuale per dar valore ai prodotti;● Come impostare delle campagne di promozione tramite Facebook Advertising. Artisan Digital Strategist È una nuova figura che digitalizza gli artigiani trasformando i laboratori in botteghe 4.0. Sono Artisan Digital Strategist e puntano a rivoluzionare il futuro del made in Italy fornendo agli artigiani gli strumenti e le metodologie digitali adatte per proporsi al mercato globale tramite il Web. Sono i founder di Rinascimento Handmade, l'accademia formativa online che mira a far riscoprire il valore della manifattura italiana e dar vita ad una nuova schiera di artigiani innovativi.
Artisan Digital Strategist
È una nuova figura che digitalizza gli artigiani trasformando i laboratori in botteghe 4.0. Sono Artisan Digital Strategist e puntano a rivoluzionare il futuro del made in Italy fornendo agli artigiani gli strumenti e le metodologie digitali adatte per proporsi al mercato globale tramite il Web. Sono i founder di Rinascimento Handmade, (https://rinascimentohandmade.com), l'accademia formativa online che mira a far riscoprire il valore della manifattura italiana e dar vita ad una nuova schiera di artigiani innovativi. Ascolta in Podcast originali l'intervista completa a Giacomo e Tommaso Chinellato
- 30 giugno 2020
Pulsee, operatore di luce e gas, pensa al benessere fisico e mentale dei clienti
Podcast e video gratuiti con lezioni di workout, mental coaching e mindfulness per semplificarsi la vita, aumentare la propria produttività e rimettersi in forma
- 05 febbraio 2019
La Cyber security nelle aziende richiede una cultura diffusa
La cyber security è un tema spinoso come pochi, e non solo perché il numero degli attacchi cresce di anno in anno, ma perché rispetto alle altre competenze digitali è ancora ritenuta da moltissimi manager una questione a cui non devono prestare particolare attenzione. Già nel 2014, nel loro studio
- 16 ottobre 2018
L’empatia digitale e la comunicazione chat-umana
The Big Bang Theory è una serie televisiva incentrata su un gruppo di nerd cervelloni che tentano di avere successo nelle relazioni sociali. In una celebre puntata troviamo il giovane fisico Sheldon Cooper alle prese con un’enorme sfida (almeno per i suoi parametri di empatia pari a quelli di un
- 09 settembre 2018
Chi ha paura dei Millennials?
Mi sono sempre chiesto cosa spinga un professionista a prendersi dei rischi non richiesti: il coraggio è una dote innata o si acquisisce e si allena? E' un elemento socioculturale o istintivo? Domande a cui non è facile dare una risposta immediata. Ma l'interrogativo rimane latente, lì, in qualche parte della tua testa, pronto a riemergere al primo stimolo. E così accade che, per caso, mi imbatto in una campagna di recruitment su Linkedin di #SodaStream e ne rimango colpito, tanto da scriverci un post provocatorio memore dell'estivo exploit del top manager Fiat che si mostra in cabina di regia, in un banale quanto noioso showoff di trentasecondi con Rovazzi. Giudicate voi la differenza tra chi si mette in mostra ed chi, con ironia, un registro linguistico aperto e moderno lancia la sfida alla ricerca dei talenti dotati di creatività, coraggio, capacità di rischiare, senso di urgenza e di fare accadere le cose "per fare del mondo un posto migliore".E questo stile di comunicare di #SodaStream non è un esploit fuori dalle righe.E' il sequel di una serie di video di straordinario impatto, come il pesce d'aprile di Paris Hilton o la geniale! Idea del gasatore per la vasca da bagno . Provocazioni? No, un linguaggio aperto, franco e aspirazionale. Non potevamo non chiedere a PetraSchrott, marketing & digital strategist di #SodaStream Italy, la genesi di questo storytelling. Petra, una che considera la televisione un po'… noiosa e pocoadatta per raccontare storie che durano oltre due minuti su Youtube, ci ha dato il suo punto di vista. Dove nasce questa cultura? E' figlia di un pensiero rivoluzionario che vede la sua culla oltreoceano e che ha dato vita ad hub di innovazione come Raileigh, Seattle, Austin o la Silicon Valley; hub che stanno cambiando la società, lacultura, i comportamenti; hub che hanno svegliato il gigante cinese il quale, come lucidamente fa emergere Gianluca Dettori in un suo post, si appresta a diventare il nuovo laboratorio dell'innovazione e dei comportamenti di frontiera; una cultura che, non priva certo di difetti, spinge i giovani, i Millennial, a prendersi le opportunità che la società digitale oggi offre loro.Lì. E qui da noi? Sono un peso o un'opportunità? Devono essere sfruttati o valorizzati? Promossi o bocciati, insomma? Loro si impegnano, li vediamo ancora a 25 anni e oltre mettersi in gioco per colmare i gap culturali che la scuola oggi ancora genera, attenti e vogliosi di emergere, desiderosi di meritarsi il loro posto nella ‘cosmogonia professionale' di questo mondo che cambia e che sta invertendo le polarità. Nevedo tanti nella business school del Sole 24 Ore in cui ho il piacere e l'onore di insegnare. Ma se l'offerta investe le proprie energie per migliorarsi, dov'è la domanda? E quell'interrogativo riemerge prepotente: perché i manager e gli imprenditori italiani non sono in grado di parlare ai millennial? Perché assistiamo a performance come quella citata o, dove un minimo di studio creativo e di comunicazione di brand hanno prevalso sull'ego, il messaggio dell'imprenditore serve a costruire credibilità? Mediolanum, AIA, Rana, ci mettono la faccia. Sì, ma per rinforzare una credibilità che manca, viene da chiedersi? E a chi parlano? Non certo ai millennials, visti i dialoghi, i messaggi e soprattutto lo stile di comunicazione. La prossima settimana approfondiremo il tema chiedendo ad un professionistadel settore del recruitment quali sono i limiti del coinvolgimento dellegiovani leve nella costruzione del futuro imprenditoriale di questo Paese. Per questa puntata invece, è tutto. Potete ascoltare qui il podcast integrale dellapiacevolissima chiacchierata con Petra.
- 04 giugno 2018
I profili più ricercati per vendite e marketing: i Big Data dettano legge
È ormai un concetto assodato, a tutti i livelli del management: le informazioni sono, per qualsiasi azienda, un asset vitale, un patrimonio da valorizzare nel modo più proficuo possibile. Non è quindi un caso che i profili legati ai Big Data, e quindi figure in grado di analizzare e gestire grandi
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