Daniel Gros è un economista tedesco, attualmente direttore del Centre for European Policy Studies (CEPS), una istituzione di ricerca multidisciplinare il cui ambito di attività varia dai mercati finanziari allo sviluppo sostenibile.
Laureato all'Università "La Sapienza" di Roma, ha ottenuto il Ph.D. in Economia all'Università di Chicago.
Daniel Gros ricopre anche la carica di Vicepresidente, come indipendente, di Eurizon Capital SGR, la società di asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo.
- 14 ottobre 2022
I rimedi tedeschi contro il caro gas e i risparmi utili a tutti
Quando, qualche giorno fa, il governo tedesco uscì con il cosiddetto ‘Doppel Wumms', cioè l'intenzione di stanziare fino a 200 miliardi di euro contro il caro energ
- 12 luglio 2022
I nuovi strumenti anti-crisi della Bce e come deve utilizzarli l’Italia
La soluzione più naturale e meno rischiosa, per l’Italia e per le istituzioni europee, è che il nostro Paese si faccia certificare dal Meccanismo Europeo di Stabilità, il cosiddetto “fondo salvastati”
- 30 giugno 2022
Un bazooka per bloccare il rischio Italia c’è già e usarlo non costa nulla
L’attivazione preventiva delle Omt avrebbe l’effetto di scoraggiare i tentativi di speculazione
- 10 marzo 2022
Export, banche, energia: perché l’Ue può vivere bene anche senza Mosca
Quanto durerà questa guerra? Occhi e pensieri sono sulle immagini che arrivano dal Paese aggredito, sui costi umani e materiali che la sua popolazione deve sopportare. Gli esperti di strategie dicono che, salvo accordi tra i contendenti, la conquista dell’Ucraina da parte delle armate russe
- 28 gennaio 2022
Una proposta utile (ma migliorabile) per le regole fiscali Ue
È raro che due leader politici di primaria importanza che esprimono in un documento pubblico la loro visione su un tema politico altrettanto importante aggiungano un allegato in cui spiegano, con tanto di numeri ed equazioni matematiche, il contenuto preciso del loro pensiero. Eppure questo è
- 01 dicembre 2021
L’aumento della spesa pubblica a favore delle fasce più deboli non sta dando i risultati attesi
L’opinione espressa da alcuni osservatori anche sulle colonne di questo giornale, secondo cui il governo dovrebbe tenere maggiormente sotto controllo le spese pubbliche correnti (esclusi cioè gli investimenti, i quali, come è giusto che sia, aumentano in attuazione del Piano nazionale di ripresa e
- 08 aprile 2018
Guerre commerciali più difficili da vincere
Con i nuovi dazi commerciali stabiliti dal presidente Trump, c’è stata una nemesi storica per gli Usa che non sono più capitani e difensori del sistema commerciale multilaterale globale.
- 29 gennaio 2018
Le virtù della ripresa che sopravvivono al Qe
Durante la crisi dell’euro negli anni 2011-2012, l’area della moneta unica è finita in un “doom loop”, un circolo vizioso in cui alcune banche deboli, ubicate in paesi oppressi da difficoltà finanziarie, hanno razionato il credito provocando una recessione che ha aumentato la pressione sulle
- 05 agosto 2017
Il pericoloso successo dei leader illiberali
L’ascesa delle “democrazie illiberali” in Europa è una delle tendenze più nocive del nostro tempo. Questi regimi sono tipicamente centrati su un leader che concentra il potere nelle proprie mani prevaricando – e in alcuni casi eliminando – controlli e bilanci istituzionali. Vladimir Putin in
- 07 giugno 2017
La forza latente dell’Eurozona
Per anni l’Eurozona è stata percepita come un’area disastrosa, e spesso le discussioni sul futuro dell’unione monetaria hanno paventato un suo possibile crollo. Quando i britannici hanno votato per abbandonare l’Unione europea lo scorso anno, erano spinti in parte dalla percezione che l’Eurozona
- 15 dicembre 2016
Se la Trumponomics può aiutare l’euro
L’Europa ha appena sostenuto due prove molto difficili. Mentre gli elettori austriaci hanno respinto la possibilità per l’Unione Europea di avere il primo capo di Stato di estrema destra, gli italiani hanno rivolto un monito sferzante al loro governo aprendo alle forze populiste la strada per la
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- 13 maggio 2016
Limiti elastici per i titoli sovrani
Nelle ultime settimane si è potuto assistere nella stampa e politica italiana a una levata di scudi generalizzata contro l’idea di fissare dei tetti all’esposizione delle banche verso il loro debito sovrano.
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- 20 aprile 2016
Lo spauracchio della deflazione
Le banche centrali dislocate nei Paesi sviluppati sono state travolte dal timore della deflazione. Ma non dovrebbero: il timore è infondato e l’ossessione che ne consegue dannosa.
- 01 aprile 2016
La globalizzazione segna il passo
La Cina ha recentemente annunciato che l’anno scorso le esportazioni sono diminuite su base annua. E non è tutto: nel 2015, il commercio globale si è ridotto in termini di valore. La domanda ovvia è perché. Il commercio globale è diminuito anche nel 2009, ma la spiegazione era evidente: al tempo,
- 11 settembre 2015
Migranti, l’Europa è sotto assedio?
Molti europei sentono che i loro Paesi sono stati presi d'assalto dal grande flusso di migranti che ha attraversato le frontiere. Che si siano confrontati direttamente con l'emergenza profughi o solo attraverso le immagini dei giornali, gli europei sono perfettamente consapevoli della massa di
- 08 agosto 2015
Perché Atene non si è presa una pausa dall’euro
Nei primi sei mesi di quest’anno – da quando a gennaio è arrivato al governo Syriza, partito di estrema sinistra e anti-austerity – la saga greca praticamente ha monopolizzato l’attenzione dei policy-maker europei.
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Da quando Syriza, fautore dell'anti-austerità, ha vinto le elezioni in Grecia, il problema “greco” preoccupa i mercati e i policy maker in tutta Europa. Molti ritengono che si possa verificare un imminente default di Atene e l'uscita dall'Eurozona.