Simon Johnson è professore di Imprenditorialità alla Sloan School of Management del Mit.
Nato nel 1954, Simon Johnson si è laureato all'Università di Manchester e ha ottenuto il Ph.D a Oxford.
A cavallo tra il 2007 e il 2008 è stato capo economista del Fondo Monetario Internazionale.
- 31 maggio 2018
Il decennio perduto delle economie avanzate
A distanza di dieci anni dalla crisi finanziaria del 2007-2008, vale la pena fare il punto sulla situazione attuale delle economie sviluppate, e domandarsi dove si troverebbero adesso se non ci fosse stata la crisi e, forse ancora più importante, dove sarebbero se prima e dopo il crollo avessero
- 04 ottobre 2017
Il sistema finanziario globale: quanto è stabile?
Solo dieci anni fa, il 9 agosto 2007, la banca francese BNP Paribas decideva di limitare l'accesso degli investitori ai soldi che avevano depositato in tre fondi che gestivano all'incirca 2,2 miliardi di dollari, una manovra di congelamento senza precedenti, che però all'epoca passò quasi
- 11 maggio 2017
Cento giorni di inquietudine
La convenzione di valutare i primi 100 giorni di un leader nazionale risale a Napoleone, passando da Franklin Delano Roosevelt. Mentre i 100 giorni di Napoleone prima di Waterloo sono stati un profilo di alterigia, e i primi 100 giorni di FDR un ritratto della speranza, la presidenza di Donald
- 14 marzo 2017
La stagione delle promesse è finita
L’agenda di politica economica di Donald Trump durante la campagna presidenziale americana del 2016 è stata un test di Rorschach a livello politico: dove i suoi sostenitori vedevano un nuovo e audace progetto per realizzare una crescita robusta e maggiore prosperità, molti altri negli Stati Uniti e
- 06 marzo 2017
Da dove vengono (e dove ci porteranno) i nuovi populismi
Nell’ultimo anno, il populismo ha gettato nello scompiglio le democrazie occidentali. Forze populiste diverse, sotto forma di partiti, leader e idee, hanno contribuito alla vittoria dei sostenitori della Brexit nel referendum britannico sulla permanenza nell’Ue e all’elezione di Donald Trump alla
- 21 febbraio 2017
Gli inconsolabili orfani dell’America
Nel suo libro del 1969 “La morte e il morire”, la psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross formulò la celebre definizione per le cinque fasi dell’elaborazione del lutto: negazione, rabbia, negoziazione, depressione e accettazione. Dopo un tumultuoso anno che ha visto il divorzio del Regno Unito
- 24 gennaio 2017
La via trumpiana al capitalismo
L’insediamento di Donald Trump da 45esimo Presidente degli Stati Uniti viene largamente visto come l’inizio della fine dell’ordine capitalistico post-1945 che dominò a livello globale dalla fine della Guerra Fredda. Ma è possibile che il Trumpismo sia di fatto la fine dell’inizio? La vittoria di
- 12 gennaio 2017
Il populismo e il nuovo disordine mondiale
Si suppone che il nuovo anno inizi nella speranza. Anche nei giorni più bui della Seconda Guerra Mondiale, le celebrazioni del Nuovo Anno erano sostenute dalla convinzione che in qualche modo il corso degli eventi si sarebbe orientato verso la pace. E pare oggi profetico quanto scrisse Arthur
- 06 novembre 2016
A Wall Street balza l’«indice della paura»
Il rischio politico, non più quello economico o di politica monetaria, incombe sui mercati. Un rischio che potrebbe far impallidire anche Brexit. Alla ribalta è salito con il nervosismo stesso dimostrato dagli investitori che aspettano il voto delle presidenziali americane di martedì: l’indice
- 19 luglio 2016
Usa più forti nel dopo-Brexit
Il voto britannico a favore dell’uscita dall’Unione europea ha scosso violentemente i mercati finanziari internazionali. Le prospettive di crescita economica nel Regno Unito nell’immediato e a medio termine sono gravemente ridotte e l’impatto della Brexit sul resto d’Europa sarà negativo.
- 08 aprile 2016
Come saremo nel 2050 / Un mondo della finanza più regolamentato
Anche nel mondo della finanza le cose cambieranno. Simon Johnson, docente al MIT, è fiducioso che molti dei prodotti finanziari venduti oggi - come i derivati over-the-counter - diventeranno illegali, poiché giudicati dalle autorità di regolamentazione contrari agli interessi dei consumatori.
- 28 dicembre 2015
«La tecnologia cambia i criteri del Pil»
Una crescita lenta, troppo lenta? No, per nulla: Joel Mokyr non è d’accordo. Abituato a vedere le cose da una prospettiva di lungo periodo, lo storico
- 08 novembre 2015
Riportare in vita la riforma Glass-Steagall
WASHINGTON, DC – Un importante cambiamento nella politica americana ha avuto luogo. Tutti e tre i restanti candidati democratici alle presidenziali sono ora concordi sul fatto che la situazione attuale del settore finanziario non è soddisfacente e che c'è bisogno di un maggiore cambiamento. Il
- 02 dicembre 2014
La fuga della Federal Reserve da New York
La Federal Reserve degli Stati Uniti è la più importante banca centrale del mondo. Le sue decisioni in merito a tassi di interesse e regolamentazione finanziaria si ripercuotono attraverso i mercati globali e condizionano milioni di vite. Eppure la struttura della sua governance è di un'altra epoca
The Federal Reserve's Escape from New York
The US Federal Reserve System is the world's most important central bank. Its decisions about interest rates and financial regulation reverberate through global markets and affect millions of lives. Yet its governance structure is of another age – antiquated, increasingly problematic, and urgently
- 15 ottobre 2014
Il futuro dello Stato "catturato"
WASHINGTON, DC – Una certa preoccupazione associata allo state capture (lett. 'cattura dello Stato'), ovvero alla corruzione in ambito legislativo, non è
Simon Johnson: come diventare un oligarca
WASHINGTON, DC – Ci si immagini di voler diventare una delle persone più ricche del pianeta, qualcuno con enormi ricchezze e l'accesso al gradino più alto del
Il rischio sistemico va preso seriamente
WASHINGTON, DC – Ci sono due visioni dominanti sul sistema finanziario mondiale. La prima, sentita perlopiù dai dirigenti delle maggiori banche globali e loro
- 29 agosto 2014
La ricattura di Washington
WASHINGTON, DC – Duecento anni fa, Washington DC fu catturata dagli inglesi, che poi ne diedero alle fiamme i centri del potere, tra cui la Casa Bianca, il
- 23 aprile 2014
Simon Johnson: se le grandi banche condizionano i policymaker
WASHINGTON, DC – Le preoccupazioni per lo state capture non sono affatto una novità. In molti paesi gli interessi speciali continuano a mantenere un'indebita ed esorbitante influenza sui legislatori, mentre gli enti di regolamentazione sono sempre propensi a vedere il mondo con gli occhi delle