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  • 11 marzo 2025

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    Piano di riarmo Ue all'Ecofin, l'Italia propone garanzia Ue per mobilitare 200 miliardi

    Il piano di riarmo europeo arriva sul tavolo dei ministri delle Finanze del blocco, dopo il via libera dei leader europei al summit di Bruxelles del 6 marzo. E il primo confronto è proprio sugli strumenti da mettere in campo, al centro della cena informale tra i ministri dell Ecofin, seguita da uno scambio sulle regole fiscali, su come usare cioè la flessibilità del Patto. Con il ministro Giancarlo Giorgetti che porta ai colleghi Ue la proposta italiana, che non vuole definirsi solo come un idea per la difesa, ma anche per la sicurezza e la protezione. E soprattutto cerca di catalizzare gli investimenti privati: una Iniziativa Europea per la Sicurezza e l Innovazione Industriale , è il nome del documento presentato ai colleghi dal ministro italiano.L Italia vuole richiamare l attenzione a non guardare solo agli interventi tramite nuovo debito a sostegno degli investimenti nella difesa. Da un lato perché ritiene serva una visione di economie sostenibili a lungo termine e dall altro perché è particolarmente importante per Paesi come l Italia impegnati in uno sforzo di riduzione del proprio debito. L idea sarebbe così quella di rafforzare la componente degli Stati membri nell InvestEu, migliorando l efficacia delle garanzie Ue per attrarre capitali privati. Il rafforzamento di InvestEU è già tra le proposte della Commissione."La proposta italiana è stata accolta favorevolmente ieri, ora andrà discussa con la Commissione europea ma dal punto di vista della presidenza Ue il messaggio è che ci serve una forte Unione dei mercati dei capitali per finanziare queste nuove necessità". Lo ha detto il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domanski, alla presidenza di turno Ue, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ecofin. Sono intervenuti a Focus Economia Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore e Raul Caruso, Professore di Economia della pace in Università Cattolica.Trump, escalation con il Canada: raddoppia i dazi su alluminio e acciaio. Ma le aziende Usa sono preoccupateTrump non molla e anzi rilancia la guerra commerciale con il Canada. «Ho incaricato il segretario al Commercio di aggiungere un altro 25% di dazi, portandoli al 50%, su tutto l acciaio e l alluminio provenienti dal Canada», ha scritto il presidente degli Stati Uniti su Truth. I nuovi dazi «saranno effettivi da domani».Il presidente americano afferma che la misura è una risposta alla mossa dello stato canadese dell Ontario che «ha imposto tariffe del 25% sull elettricità che va negli Usa», una mossa che era a sua volta la risposta ai dazi imposti da Trump. L Ontario fornisce l energia elettrica a tre importanti Stati americani: Minnesota, Michigan e New York.Marco Valsania, Il Sole 24 Ore, è intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Mancanza di credito alle imprese e fuga di capitali zavorra del PILIl risiko del settore bancario ha riacceso le preoccupazioni delle imprese sull accesso al credito. Il timore è che banche più grandi e lontane dal territorio siano meno interessate a prestare liquidità alle piccole imprese, che pur rappresentano il cuore del nostro apparato produttivo. I processi di fusione possono portare a una concentrazione del rischio e a una conseguente riduzione del credito. Neppure una puntigliosa attività delle autorità volta a tutelare la concorrenza riesce ad affrontare pienamente il problema.Tuttavia, la questione dell accesso al credito, che risulta fondamentale per la crescita economica, in Italia ha una portata ben più ampia di quella legata alle aggregazioni bancarie e rasenta un emergenza nazionale. Da un lato, infatti, negli ultimi quindici anni le banche italiane, che pure si sono molto rafforzate in termini organizzativi, reddituali e patrimoniali, hanno operato una drastica riduzione delle loro erogazioni alle imprese che ha pochi paragoni con gli altri principali paesi. Dall altra, la dimensione microscopica delle nostre aziende e l arretratezza del nostro mercato dei capitali faticano a far nascere strumenti e operatori non bancari che possano finanziare le imprese. La necessità di contrastare il sottosviluppo e la frammentazione del mercato dei capitali europei è stato oggetto della conferenza internazionale promossa da Assonime in collaborazione con l Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico su Corporate Governance and capital market for competitive and sustainable Europe che si è tenuta oggi a Milano a Palazzo Mezzanotte, con il supporto di Borsa Italiana.Il commento di Stefano Firpo, direttore generale di Assonime.

  • 02 marzo 2025
    Difesa Ue: Bruxelles mette sul tavolo 144 miliardi e libera l’uso dei fondi della coesione

    Economia

    Difesa Ue: Bruxelles mette sul tavolo 144 miliardi e libera l’uso dei fondi della coesione

    «Esplorare tutte le strade, verificare tutte le possibilità». In altri termini, «raschiare il fondo del barile». In attesa che gli Stati membri, e soprattutto il nuovo governo tedesco, decidano se si può fare il fondo europeo per la difesa emettendo nuovo debito comune. È questo l’obiettivo che la

  • 20 gennaio 2025
    La Zanzara del 20 gennaio 2025

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    La Zanzara del 20 gennaio 2025

    La Zanzara del 20 gennaio 2025

  • L’Europa pensi a innovazione e strategie industriali

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    L’Europa pensi a innovazione e strategie industriali

    Parlare di Europa è un compito difficile perché significa occuparsi di un’area che, negli ultimi 20 anni, ha accumulato un ritardo di crescita del Pil e del Pil pro capite del 50% rispetto agli Usa. Vuol dire parlare di una crisi che tocca i due principali Paesi d’Europa, Francia e Germania, e la

  • 08 dicembre 2024
    La France n’est plus la France

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    La France n’est plus la France

    La risposta, data da Jean-Claude Juncker a quanti gli chiedevano perché le regole del Patto di stabilità e crescita non si applicassero alla Francia, va oggi ribaltata: “La France n’est plus la France”. Il quadro del paese è preoccupante. Si è dimesso il governo Barnier, il cui tentativo di evitare

  • 17 novembre 2024
    Trump, un terremoto per l’Europa

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    Trump, un terremoto per l’Europa

    «Non vedo come potrebbe andare peggio»: parola di Jean-Claude Juncker, ex-premier lussemburghese ed ex-presidente della Commissione Ue. Detto da uno che interloquiva con Donald Trump al tempo del primo mandato e violenti diverbi euro-americani, c’è da crederci.

  • 13 novembre 2024
    La Zanzara del 13 novembre 2024

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    La Zanzara del 13 novembre 2024

    La Zanzara del 13 novembre 2024

  • 09 novembre 2024
    Rassegna Stampa weekend del 9 novembre 2024

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    Rassegna Stampa weekend del 9 novembre 2024

    Rassegna Stampa weekend del 9 novembre 2024

  • 12 ottobre 2024
    Battaglia sul bilancio Ue: modello Pnrr e tagli in vista per coesione e agricoltura

    Mondo

    Battaglia sul bilancio Ue: modello Pnrr e tagli in vista per coesione e agricoltura

    «Una bomba per la politica di coesione europea e ancora di più per la politica agricola». Così Emil Boc, ex premier rumeno e presidente della commissione Politica di coesione territoriale e bilancio Ue del Comitato delle Regioni ha definito il “non paper” della Dg Budget della Commissione europea

  • 11 ottobre 2024
    Francia, un macigno sul nuovo Patto di stabilità

    24Plus

    24+ Francia, un macigno sul nuovo Patto di stabilità

    Si mormora in giro per l’Europa che il piano Draghi sulla competitività nasce morto: non perché inutile o intempestivo, al contrario, ma perché chi potrebbe non vuole finanziarlo e chi non può vorrebbe farlo a spese altrui. E poi perché un po’a tutti fa comodo un mercato unico con sacche di

  • 07 ottobre 2024
    Von der Leyen e la leadership centralista

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    Von der Leyen e la leadership centralista

    Dopo le prossime audizioni al Parlamento europeo, la Commissione von der Leyen 2 entrerà in carica, salvo sorprese, all’inizio di dicembre. Cosa pensare del nuovo Collegio e del suo programma? Come sottolineato nei commenti alla stampa, Ursula von der Leyen ha ridefinito il suo ruolo in modo

  • 17 settembre 2024
    Maros Sefcovic – Smer–SD

    Mondo

    Maros Sefcovic – Smer–SD

    È stato proposto come commissario per il Commercio e la sicurezza economica (un nuovo portafoglio che comprende anche la politica doganale) e commissario per le relazioni interistituzionali e la trasparenza. È stato vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche