Lorenzo Codogno è visiting professor in practice alla London School of Economics e fondatore e capo economista della sua società di consulenza LC Macro Advisors Ltd. E' stato dirigente generale al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze dal maggio 2006 al febbraio 2015. Era responsabile della direzione Analisi e Programmazione Economico Finanziaria che cura le previsioni macroeconomiche, l'analisi congiunturale e strutturale sull'economia italiana ed internazionale, incluso questioni monetarie e finanziarie. E' stato responsabile tecnico per la preparazione dei principali documenti ufficiali di programmazione. Era capo della delegazione italiana al Comitato di Politica Economica (CPE) dell'Unione Europea, dove è stato vice presidente dal gennaio del 2008 al dicembre 2009 e presidente dal gennaio 2010 al dicembre 2011, e in quest'ultimo ruolo ha partecipato ai vertici Eurogruppo/Ecofin con i Ministri. All'OCSE ha rappresentato l'Italia al CPE, all'EDRC a al WP1, dove è stato presidente dal gennaio 2013 al febbraio 2015. Dal 1998 al 2006 ha lavorato per Bank of America ricoprendo la carica di managing director, economista senior co-responsabile dell'analisi economica in Europa basato a Londra. Ha studiato all'Università di Padova e all'Università di Syracuse, Syracuse, NY, USA.
Luogo: Londra
Lingue parlate: Italiano, Inglese, Francese
Argomenti: Macroeconomia internazionale, politiche fiscali e monetarie, analisi di politica economica, mercati finanziari
- 11 dicembre 2020
La visione c’è, ora va tradotta in progetti
Il Pnrr –Piano nazionale di ripresa e resilienza per l’utilizzo dei fondi del Next Generation Ee – è un documento che interessa quasi tutti gli ambiti dell’economia e della società italiane. In quanto tale si presta a essere giudicato da più punti di vista ed è comprensibile che le diverse forze
- 08 dicembre 2020
La riforma del Mes non è perfetta ma all’Italia può solo far comodo
Quasi due anni e mezzo fa su queste colonne avevamo espresso qualche timore sui lavori preparatori della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e in particolare sulla dichiarazione franco-tedesca di Meseberg che fornì il quadro di riferimento per la riforma che fu poi sottoposta
- 12 marzo 2020
Approvare il mes per un credito europeo
I contorni dello shock economico prodotto dal coronavirus sono ancora molto incerti, ma di sicuro la sua entità sarà simile, se non superiore a quella del 2008-2009. Si è detto molto sulla natura dello shock e che in buona parte deriva dal lato dell’offerta. Questo è certamente vero. Tuttavia, non
- 30 settembre 2019
Debito pubblico, così il vero problema italiano è scomparso dall’agenda di governo
Nei programmi dei partiti di governo, la parola debito pubblico è praticamente scomparsa. Eppure senza un piano credibile di riduzione la stabilità finanziaria non può essere garantita
- 11 aprile 2019
Oltre il realismo del Def, rischi se il deficit sfiora il 3%
Il Def rappresenta un utile esercizio di realismo, dopo le molte promesse e illusioni delle settimane e dei mesi scorsi. Il tasso di crescita del Pil scende nel 2019 dall’1% della previsione precedente allo 0,2 per cento. La conseguenza, pressoché inevitabile, è l’aumento del deficit, dal 2% del
- 03 ottobre 2018
I troppi «se» che pesano sulla sostenibilità del debito
L’intervista al ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria pubblicata domenica da questo giornale è servita a chiarire alcuni aspetti cruciali della logica sottostante la manovra proposta dal governo. La domanda che ci si pone è se sia stata sufficiente a dissipare i dubbi sulla
- 13 agosto 2018
La quadratura dei conti e lo spread in agguato
Francis Scott Fitzgerald disse: «Datemi un eroe, e vi scriverò una tragedia». I messaggi rassicuranti sulla prossima Legge di Bilancio si susseguono, a partire da quelli del ministro Tria in una lunga intervista pubblicata l’8 agosto sul Sole 24 Ore, ma vengono continuamente contraddetti dai
- 13 luglio 2018
Perché rischio sovrano e bancario sono sempre connessi
In mancanza di sostanziali progressi verso l’unione bancaria, il nesso fra rischio sovrano e rischio bancario rimane un serio elemento di preoccupazione.
- 26 giugno 2018
Ristrutturare il debito sovrano: la pericolosa proposta franco-tedesca
Nella “Dichiarazione di Meseberg” riaffiorano alcune idee che, se recepite, sarebbero molto pericolose per l’Italia. Si tratta in sostanza dell’ipotesi della ristrutturazione ordinata di un debitore sovrano all’interno dell’area dell’euro, un tema su cui ci eravamo già soffermati in passato su
- 23 maggio 2018
Il piano B, l’euro e quelle tensioni con la Ue
Il cosiddetto “contratto” di governo, se attuato, comporterebbe a regime un aumento del disavanzo pubblico nell’ordine di 100 miliardi di euro e sarebbe palesemente in contrasto sia con l’art. 81 della Costituzione italiana sia con le regole dell’Unione Europea.
- 03 maggio 2018
La Povertà si combatte con più produttività
Quali sono i problemi di diseguaglianza in Italia? È in aumento o in diminuzione? Queste domande toccano la vita delle persone e determinano anche le loro scelte politiche. Le analisi di alcuni economisti della Banca d'Italia (Luigi Cannari e Giovanni D'Alessio, Brandolini et al.) confermano ciò
- 31 marzo 2018
Il motore «imballato» dell’economia italiana
L’Italia è un caso anomalo fra i paesi sviluppati perché da circa un quarto di secolo è il paese che registra i tassi di crescita più bassi. La ragione, secondo la generalità degli economisti, deve farsi risalire alla difficoltà di adeguare la pubblica amministrazione e la struttura produttiva alle
- 19 settembre 2017
Berlino non cambia la politica di bilancio
In Italia, in questo inizio di campagna elettorale, quasi tutte le forze politiche affermano – apparentemente con grande convinzione – che dall’Europa si può ottenere molto di più di quanto non si sia ottenuto sino ad oggi. È quindi cruciale capire cosa possa effettivamente cambiare e quali
- 08 settembre 2017
La via maestra di tagli e riforme
L’idea che il disavanzo pubblico non debba essere ridotto, ma aumentato verso il 3% e anche oltre, è ormai sostenuta dalla quasi totalità delle forze politiche.
- 17 luglio 2017
Il ruolo dello Stato e i capitali dei privati
Il fenomeno della bassa crescita degli investimenti, privati e pubblici, è mondiale, ma in Italia è molto più accentuato che altrove. Nonostante il recupero ciclico in corso.
- 12 luglio 2017
Le imprese chiedono una transizione soft
Sono passati già più di 100 giorni dall’attivazione dell’Articolo 50 dei Trattati che ha fatto scattare il periodo transitorio di due anni prima dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, cioè Brexit. Entro il 29 marzo del 2019 vi dovrebbe dunque essere un accordo completo con l’Unione
Bisogna ridurre la spesa, poi agire sulla pressione fiscale
Il lavoro dell’Istituto Bruno Leoni (Ibl) sulla flat tax presentato su questo giornale da Nicola Rossi il 25 giugno ci obbliga a pensare in modo strategico all’insieme delle entrate e delle spese delle pubbliche amministrazioni e rende evidente quanto sia iniquo e inefficiente lo status quo. Ha il
- 06 giugno 2017
Se si vota prima, serve trasparenza con i mercati
Fa differenza se le elezioni politiche si tengono in autunno oppure alla scadenza naturale della legislatura? In condizioni normali questa scelta sarebbe sostanzialmente indifferente, dal momento che la differenza è di pochi mesi. Ma le condizioni dell’Italia normali non sono. L’Italia è esposta,