Gianluca Di Donfrancesco è redattore del Sole 24 Ore dal 2001 e dal 2006 è alla redazione Esteri, dove segue l’economia e la politica tedesca, il Fondo monetario, la Banca Mondiale, temi di economia e commercio internazionale, il cambiamento climatico e la transizione verde.
Nato a Jesi (Ancona), il 4 luglio 1972, è laureato in Scienze Politiche con indirizzo internazionale. Professionista dal 2001.
Luogo: Milano
Lingue parlate: Inglese
Argomenti: Germania, Fmi, Banca mondiale, economia e commercio internazionale, cambiamento climatico, e transizione verde
- 25 novembre 2025

Volkswagen lancia la Wolfsburg cinese, con costi ridotti fino al 50%
Auto elettriche interamente realizzate in Cina, a prezzi finalmente competitivi e soprattutto con costi di produzione fino al 50% più bassi di quelli possibili in Germania. Volkswagen prova a giocare ancora una carta per recuperare il ritardo accumulato nei confronti dei rivali cinesi e per
- 07 novembre 2025

Parolin alla Cop30: «Il climate change genera più sfollati dei conflitti»
Il riscaldamento causa «più sfollati» dei conflitti: tocca al segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, mettere l’accento sulla dimensione umanitaria della crisi climatica. Lo fa dal pulpito di Belem, nella seconda giornata del vertice politico che anticipa la Cop30.
- 06 novembre 2025

Guterres: «Il mondo ha fallito sull’obiettivo 1,5 gradi». Aspettative al ribasso sulla Cop30 in Brasile
Pronti, via: con la parata dei rappresentanti dei Governi di tutto il mondo, Stati Uniti a parte, è cominciato lo show della Conferenza Onu sul cambiamento climatico in Brasile: la «Cop della verità», come la presenta il padrone di casa, Inacio Lula. Come per tutte le Cop degli ultimi anni,
- 05 novembre 2025

Corre il deficit della Germania con la Cina
Corre verso livelli record il deficit commerciale della Germania nei confronti della Cina. Secondo le previsioni dell’Agenzia statale per l’internazionalizzazione Germany Trade & Invest (Gtai), il disavanzo arriverà a quota 87 miliardi di euro quest’anno, con un aumento di circa venti miliardi
- 30 ottobre 2025

La Germania schiva la recessione, ma l’economia è ferma
La Germania schiva di un soffio la recessione tecnica, ma non può certo accontentarsi della stagnazione della sua economia, che si trascina anche nel terzo trimestre del 2025.
- 29 ottobre 2025

Berlino alza il salario minimo: 14,60 euro dal 2027
La Germania alza il salario minimo: dal 1° gennaio del 2026 salirà a 13,9 euro all’ora e nel 2027 arriverà a 14,6 euro. Attualmente, il salario minimo è a 12,82 euro. Il Governo ha dato il via libera all’atteso provvedimento, che non necessita di approvazione da parte del Bundestag o del Bundesrat,
- 28 ottobre 2025

Onu: gli impegni sul taglio dei gas serra non bastano
A Kingston, capitale della Giamaica, le autorità aspettano con rassegnazione l’impatto dell’uragano Melissa, che si annuncia come la tempesta più forte che abbia mai colpito l’isola. Il primo ministro, Andrew Holness, ha alzato le mani: «Nella regione non esiste alcuna infrastruttura in grado di
- 23 ottobre 2025

TotalEnergies condannata per greenwashing in Francia
Il colosso TotalEnergies è stato condannato in Francia per pubblicità ingannevole: è la prima sentenza che applica la legge nazionale sul greenwashing a una società energetica.
- 22 ottobre 2025

Clima, l’allarme dell’Onu: «Inevitabile superare la soglia di 1,5 gradi»
«Una cosa è chiara: non riusciremo a contenere l’aumento della temperatura globale sotto 1,5 gradi centigradi nei prossimi cinque anni». Per il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, la soglia indicata dalla scienza e dall’Accordo di Parigi del 2015 come la più sicura per

Banca Mondiale: «La crisi ambientale è una crisi economica»
WASHINGTON - Richard Damania, capoeconomista della Banca Mondiale per la vicepresidenza Our Planet, è l’autore principale del rapporto “Reboot Development: The Economics of a Livable Planet”, che già nel titolo sottolinea la necessità di ripensare il rapporto tra ambiente e prosperità. «Senza aria
- 17 ottobre 2025

L’Fmi striglia l’Europa: debito insostenibile senza crescita. Superare il voto all’unanimità
WASHINGTON - «L’Europa si trova in un momento decisivo. La crescita è troppo bassa» e a questi ritmi «i piani di bilancio esistenti sono insufficienti per gestire l’enorme spinta sulla spesa». Senza una risposta politica «coraggiosa», le pressioni metterebbero il debito pubblico su un «percorso
- 15 ottobre 2025

Gaspar (Fmi): «Bene l’Italia, ma serve uno sforzo in più sul debito pubblico»
WASHINGTON - «Apprezziamo molto» i risultati dell’Italia sul deficit pubblico e anche il «debito diminuirà leggermente verso la fine del decennio». Vitor Gaspar, direttore del dipartimento Fiscale dell’Fmi, raccomanda però un percorso di decisa discesa, con misure mirate a recuperare gettito, senza

Fmi: debito pubblico globale oltre il 100% del Pil nel 2029
WASHINGTON - Il debito pubblico globale accelera la corsa: supererà quota 100% del Pil già nel 2029, secondo le nuove proiezioni del Fondo monetario, contenute nel Fiscal Monitor pubblicato il 15 ottobre. Ad aprile, l’istituto prevedeva che il debito globale sarebbe arrivato a un soffio dal 100%
- 13 ottobre 2025

Fmi: crescita bassa e in frenata, sugli Stati Uniti pesano i dazi. Pil italiano allo 0,5% nel 2025
WASHINGTON - Il Fondo monetario conferma le stime di crescita dell’economia globale per il 2025 e il 2026, ma avvisa che quando si «guarda oltre l’apparente resilienza, derivante da distorsioni legate al commercio» le prospettive sono deboli. Per l’Italia, arriva la conferma del modesto aumento del
- 08 ottobre 2025

«L’Ucraina non sarà protetta dall’articolo 5 se resta fuori dalla Nato, servono garanzie diverse»
L’Ucraina non sarà protetta dall’articolo 5 della Nato finché non sarà un membro a pieno titolo dell’Alleanza Atlantica, secondo Ulrich Schlie, storico ed esperto di difesa e relazioni internazionali, direttore del Center for Advanced Security, Strategic and Integration Studies (Cassis)
- 08 ottobre 2025

Proposta Fmi: nomina di uno «zar» per completare il mercato unico europeo
«Uno zar» per rilanciare l’Europa: è la proposta, o forse la provocazione, della numero uno del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, per scuotere un’Unione troppo passiva e che rischia di rimanere sempre più indietro nel nuovo e turbolento contesto internazionale.
- 07 ottobre 2025

«In Germania non c’è deindustrializzazione, ma la ritirata del manifatturiero preoccupa»
Per Clemens Fuest, presidente dell’Istituto Ifo, in Germania non c’è «una deindustrializzazione», ma la ritirata del settore manifatturiero è preoccupante.

Aerei, automotive, componentistica: per l’industria tedesca è l’ora dei tagli
L’emersione dalla lunga recessione è lenta e non ferma la crisi dell’industria tedesca: l’elenco dei gruppi, grandi e piccoli, che annunciano ristrutturazioni si allunga. La disoccupazione resta contenuta, poco oltre il 6%, ma il numero dei senza lavoro si attesta attorno ai tre milioni, una soglia

«Investire sui motori a combustione non aiuterà l’auto nel lungo termine»
Per l’auto la transizione all’elettrico sarà dettata dal mercato, indipendentemente dalle normative Ue. E nell’industria, automazione e intelligenza artificiale richiederanno competenze nuove. Ne è convinto Josef Nierling, Ceo di Porsche Consulting Italia, uno degli esperti che hanno partecipato al
- 29 settembre 2025

L’allarme dell’Agenzia Ue per l’ambiente: «Il climate change ci costa oltre 44 miliardi l’anno»
Il continuo aumento delle emissioni di gas serra alimenta il riscaldamento globale, che stravolge il clima e genera eventi estremi. E il conto da pagare diventa sempre più salato: 44,5 miliardi l’anno in media tra il 2020 e il 2023 per l’Unione Europea. Vale a dire 2,5 volte la media del periodo
