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  • 10 marzo 2025

    CONTAINER

    Cina tra dazi e deflazione

    Oggi si chiude il Congresso nazionale del popolo (Cnp), occasione durante la quale la Cina si aggrappa a una crescita economica di circa il 5 per cento anche nel 2025. Si tratta, in buona sostanza, della media registrata nelle 31 province cinesi a ridosso delle due sessioni del Parlamento ufficialmente aperte ieri dal discorso del primo ministro Li Qiang. Nulla di nuovo né di sorprendente, non è tempo di alzate di testa, Pechino resta cauta nel perimetro di un obiettivo simile a quello dell'anno scorso, nonostante la guerra commerciale in crescendo con gli Stati Uniti che sta mettendo a dura prova ampi strati più tradizionali dell'economia cinese basata sull'import-export di prodotti Made in China. Intanto da oggi scattano i dazi cinesi del 10-15% a carico di alcuni prodotti agricoli americani entrano oggi in vigore, ultima rappresaglia contro la mossa Usa che ha appena doppiato al 20% le tariffe su tutto l'import verso gli Stati Uniti di beni made in China in base all'incapacità del Dragone di fermare i flussi del fentanyl, la droga sintetica che è responsabile di circa 100mila morti all'anno in America. Nel mirino della Repubblica popolare sono finiti soia, sorgo, carne di maiale e manzo, prodotti ittici, frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari tutti colpiti al 10%, mentre pollame, grano, cotone e mais sono nel gruppo di aliquota al 15%. Le tariffe, inoltre, non si applicheranno alle merci partite prima del 10 marzo, purché arrivino in Cina entro il 12 aprile. Secondo gli analisti, la ritorsione di Pechino è progettata come un utile a colpire la base elettorale del presidente americano Donald Trump, pur rimanendo tanto contenuta da consentire di elaborare un eventuale negoziato ed accordo commerciale. Affrontiamo il tema con: Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.Effetto DOGE sull'impero MuskIl crescente potere politico di Elon Musk e il suo inequivocabile spostamento verso l'estrema destra stanno scatenando forti reazioni e altrettanto importanti conseguenze sugli affari delle sue aziende, negli Stati Uniti come in Europa. L'antipatia nei confronti dell'imprenditore sta intaccando le vendite di Tesla e, cosa forse più importante, la sua attività di internet satellitare Starlink.  Continua da una parte la caduta del titolo Tesla, che registra la settima settimana consecutiva in calo e che da inizio d'anno ha lasciato sul parterre il 35% del valore, mandando in fumo la dote di 700 miliardi di dollari ricevuta dalla corsa elettorale. A fine dicembre la capitalizzazione aveva toccato un record di 1.500 miliardi di dollari, oggi siamo a 844. In effetti l'andamento delle vendite è allarmante su più mercati, dall'Europa all'Asia. Particolarmente preoccupanti sono i segnali dalla Cina, il mercato più grande e avanzato al mondo per i veicoli elettrici. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.it.Occupazione, dove cresce il lavoroOggi Il Sole 24 ore mette in prima pagina l'analisi condotta da Infocamere per il giornale del lunedì, su dati del Registro imprese e dell'Inps, che scatta una fotografia di come si sta muovendo il lavoro, con lo spaccato delle imprese attive nei vari comparti economici e dei relativi addetti nel 2024, a confronto con il 2014 (la base è quella delle 3,5 milioni di attività iscritte che comunicano il numero di lavoratori al Registro). Dieci anni nel mezzo dal quale emerge che i servizi continuano a fare il pieno di occupati, dalle utility alla ristorazione, dalle attività di supporto alle imprese, al commercio. Fanno eccezione banche, assicurazioni e attività immobiliari, che perdono addetti. La pandemia ha segnato una pesante battuta d'arresto, che ora appare superata, almeno dal punto di vista dell'occupazione generale: a gennaio 2025 l'Istat ha censito 24,2 milioni di occupati totali, con un tasso di occupazione cresce al 62,8%, il livello più alto dall'inizio delle serie storiche (gennaio 2004). L'andamento del lavoro Rispetto al 2014, le imprese sono diminuite di 128.626 unità, mentre il saldo dei lavoratori è positivo per 2,6 milioni. Dunque la scomparsa di alcune imprese non si traduce in assoluto nella diminuzione dell'occupazione, ma con ogni probabilità il passaggio dei lavoratori a imprese di dimensioni maggiori. Un fenomeno visibile nel commercio, dove le aziende sono 157mila in meno nel decennio, ma gli occupati sono saliti di 188mila. Il commento è di Valentina Melis, Il Sole 24 Ore, Francesco Seghezzi, presidente fondazione ADAPT, centro studi su lavoro e occupazione fondato da Marco Biagi.

  • 09 ottobre 2024
    Uragano Milton sceso a categoria 1: almeno 10 vittime in Florida, 3 milioni di persone senza energia elettrica

    Mondo

    Uragano Milton sceso a categoria 1: almeno 10 vittime in Florida, 3 milioni di persone senza energia elettrica

    L’Uragano Milton sè sceso a categoria 1 dopo che si è abbattuto nella serata di mercoledì 9 ottobre sulla costa occidentale della Florida, nei pressi della città di Sarasota a sud di Tampa, proseguendo poi il suo cammino di distruzione nell’entroterra dello stato. Ai violenti e sostenuti venti da

  • 08 ottobre 2024
    Sandy

    Mondo

    Sandy

    Nel 2012 a fine ottobre con forza di Categoria 1 colpì la regione atlantica del Paese compresi, in un fenomeno raro, stati quali New York e New Jersey. Le vittime furono oltre 130 negli Usa, 40 solo in New Jersey, lo stato dove arrivò a terra nei pressi di Atlantic City. I danni furono calcolati in

  • 10 settembre 2024
    The Armory Show vendite di arte a sei cifre

    Arteconomy

    The Armory Show vendite di arte a sei cifre

    Si è chiusa con oltre 50 mila visitatori la 30° edizione di The Armory Show (dal 6 all’8 settembre al Javits Center) che ha segnato alcuni passaggi importanti nella storia della fiera d’arte contemporanea. È stata la prima edizione sotto la guida della nuova direttrice, Kyla McMillan, nominata

  • 13 dicembre 2019
    Saudi Aramco raggiunge il valore desiderato da Riad, ma il futuro è incerto

    Finanza

    Saudi Aramco raggiunge il valore desiderato da Riad, ma il futuro è incerto

    Al secondo giorno in Borsa la compagnia saudita supera 2mila miliardi di dollari di capitalizzazione. Ma tra i pochi investitori stranieri c’è già chi comincia a vendere. Aramco è sopravvalutata, insistono gli analisti. A meno che il prezzo del petrolio non si rimetta a correre. Ma i tagli Opec Plus, avverte l’Aie, rischiano di non bastare

  • 05 novembre 2019
    Saudi Aramco, parte l’Ipo dei misteri: tutti i dubbi sul prezzo

    Finanza

    Saudi Aramco, parte l’Ipo dei misteri: tutti i dubbi sul prezzo

    Via libera alla quotazione sul listino saudita, ma Riad non ha ancora svelato l’entità né il prezzo della quota di Aramco che intende collocare. E si è aperto un divario enorme nelle stime sulla possibile valutazione della compagnia petrolifera

  • 11 settembre 2019
    Eni in corsa per lo sviluppo del gas del Qatar

    Finanza

    Eni in corsa per lo sviluppo del gas del Qatar

    C’è anche Eni tra le compagnie in corsa per sviluppare le immense risorse di gas del Qatar. Il Cane a sei zampe potrebbe aggiudicarsi non solo una collaborazione tecnica, ma forse anche una partecipazione nel progetto per l’espansione del North Field (Nfe), uno dei più grandi – e probabilmente uno

  • 25 giugno 2019
    Amazon sotto accusa: vende libri contraffatti

    Mondo

    Amazon sotto accusa: vende libri contraffatti

    New York - Amazon ha creato la sua iniziale fortuna con i libri. Adesso il gigante dell'e-commerce a 360 gradi scivola proprio sulla carta stampata. Ad accendere le polemiche sulla crisi di scarsa credibilità e mancati controlli portata con sè dall'emergere del gruppo nei panni di protagonista

  • 10 giugno 2019
    Una Leda contemporanea

    Cultura

    Una Leda contemporanea

    Dove va Dana Schutz? A poco più di quarant’anni quest’artista assai notevole è al centro della scena americana, e certo non solo per lo scandalo suscitato dal suo Open Casket, un quadro esposto alla Whitney Biennale del 2017 che provocò fiere proteste e la richiesta (non accolta) di incenerirlo.