Zaire
Trust project- 22 marzo 2025
Addio a George Foreman, l’altra metà del mito della boxe
Una leggenda del pugilato che ha regalato brividi ad almeno due generazioni. George Foreman è morto all’età di 76 anni a Houston, Texas, lui che era nato nel sobborgo povero di Marshall ed era cresciuto nel ghetto di Fifth Ward. Aveva fatto 40 volte dentro e fuori dal riformatorio. Era diventato
- 29 dicembre 2024
Sfogliando Olympia: dalle campionesse azzurre al mito Ali-Foreman
Primo appuntamento natalizio dedicato ai migliori libri sportivi dell'annata. Alle grandi campionesse dello sport azzurro, capaci di spostare limiti sportivi e sociali, è dedicato "Le ragazze irresistibili - Le donne vincenti nello sport italiano", edito da Minerva scritto da Dario Ceccarelli, penna e voce d'eccellenza dello sport del Gruppo24Ore. Parleremo poi della grande boxe: è passato alla storia come la Rumble in the Jungle, la rissa nella giungla. Kinshasa, allora capitale dello Zaire, oggi Congo, 30 ottobre 1974: Muhammad Ali mette ko George Foreman all'ottava ripresa e riconquista il titolo di campione del mondo dei pesi massimi, davanti agli 80mila dello stadio Tata Raphael e soprattutto, di fronte a una platea televisiva stimata in poco meno di un miliardo di persone. Rivivremo quel match attraverso le pagine di "Giù la testa. Kinshasa, 30 ottobre 1974. Ali contro Foreman, l'alba di una rivoluzione", editore Hoepli, autore Claudio Colombo. Dario Ceccarelli e Claudio Colombo sono oggi ospiti di Dario Ricci.olympia@radio24.itLa regia della puntata è a cura di Carlo Salvatore.
- 03 novembre 2024
Storia di una carezza. Guardare la Rumble in the Jungle cinquant’anni dopo
L’attesa è infinita, sfiancante. George Foreman, campione in carica dei pesi massimi, si attarda. Resta negli spogliatori. Sul ring c’è solo Muhammad Ali, lo sfidante. È più grande del suo avversario: 32 anni contro i 25 del numero uno al mondo. Ma non importa. Inganna la tensione insopportabile
- 22 maggio 2024
Repubblica democratica del Congo, il giallo sul golpe e i tre cittadini Usa coinvolti
Un leader dell’opposizione in auto-esilio e un commando di uomini al suo seguito, inclusi tre cittadini Usa: suo figlio 21enne, un imprenditore condannato per traffico di marijuana e un terzo uomo noto solo per il suo (doppio) nome. È l’insolita squadra coinvolta nel tentativo di colpo di Stato che
- 03 ottobre 2022
Avorio: storie di donne, di uomini e di radio
Una coproduzione originale Radio 24 e Fondazione AVSI realizzata da Giampaolo Musumeci. Un podcast per raccontare storie che arrivano dalla Costa d'Avorio, dove la cooperazione allo sviluppo promossa da AVSI passa anche attraverso la radio
- 22 dicembre 2021
Medici Senza Frontiere: 50 anni in prima linea tra guerre, crisi e catastrofi naturali
L’Organizzazione umanitaria nata nel dicembre del 1971 a Parigi ora conta 65mila operatori, attivi in oltre 80 Paesi. Decine di milioni le persone curate
- 29 novembre 2021
Dalla centralinista della Croce Rossa di 92 anni allo studente che vuole abbattere le barriere, ecco chi sono i campioni di solidarietà premiati da Mattarella
I premiati dal capo dello Stato che ha consegnato al Quirinale le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana
- 22 febbraio 2021
Grandi fughe
Vite in pericolo e fughe disperate: di questo raccontano le due storie di oggi. La prima ce l'ha inviata Rosaria e descrive di come lei e il marito siano riusciti a fuggire dallo Zaire, dove vivevano per lavoro, nel momento in cui è scoppiata una guerra feroce civile. La seconda ci riporta nei drammatici anni della Shoah, e racconta la storia di Giuseppe Lattes, un giovane imprenditore torinese, ebreo, e della sua fuga per la libertà. Noi l'abbiamo letta nel suo diario dal titolo "Una città di nome Lattes". Prosegue, nell'ultima parte, la nostra storia seriale: Christa e Pasquale sono costretti a separarsi, lui per andare a prestare il servizio militare, lei per tornare a casa dalla sua famiglia. Playlist In Zaire - Johnny WakelinCivil War - Guns N' RosesEscape (The Piña Colada Song) - Rupert HolmesThe Great Escape - Patrick WatsonBella ciao - Marlene Kuntz, SkinSe Telefonando - Mina
- 02 marzo 2020
Il coronavirus e la caccia già vista all’untore: dal colera al gelato con le pesche
Dallo steward canadese accusato (ingiustamente) di aver portato l'Aids in California, a Thyphoid Mary arrestata per aver contagiato le famiglie dove lavorava.
- 28 febbraio 2020
Così coronavirus ed ebola rischiano di spegnere cellulari, auto e computer nel mondo
La Repubblica democratica del Congo, dove le multinazionali cinesi gestiscono l'estrazione di cobalto e coltan, è alle prese con morti da coronavirus ed ebola. L'hi-tech mondiale rischia di bloccarsi
- 12 febbraio 2020
Sovrappopolazione e deforestazione, perché si diffondono i virus
La rapidissima espansione della specie umana e l’invasione delle aree più recondite hanno favorito la proliferazione di virus sconosciuti
- 18 luglio 2019
Ebola, il Ruanda chiude i confini con il Congo
Il Ruanda ha chiuso i confini con il Congo a causa della grave epidemia di Ebola. Lo rende noto un funzionario ruandese. Cos’è, come si riconosce e quali sono gli effetti della malattia
- 14 gennaio 2019
Cassius Clay o Muhammad Alì: the Greatest
Muhammad Alì, nato Cassius Clay, è sicuramente uno dei più grandi pugili della storia, uno degli sportivi più influenti mai esistiti e una delle personalità più forti del Novecento. Ma lui è tanto di più, diventa il simbolo di un intero popolo quando, nel 1967, rifiuta di combattere nella Guerra del Vietnam e per questo viene arrestato, accusato di renitenza alla leva, privato del titolo di Campione del Mondo dei Pesi Massimi e della licenza per combattere sul ring. Una scelta straordinariamente coraggiosa sotto tutti i punti di vista: prima di essere riabilitato passano oltre tre anni, tra l'altro nell'età migliore per un pugile, dai venticinque anni ai ventotto, durante i quali lui perde ingaggi milionari e subisce il linciaggio mediatico di una grossa parte degli Stati Uniti, che lo giudica un vigliacco. Ma la sua battaglia come obiettore di coscienza lo rende un'icona nella controcultura degli Anni Sessanta e un simbolo per il popolo nero e per tutti gli oppressi della terra. Una volta riabilitato, è protagonista di alcuni degli eventi pugilistici più famosi della storia, tra i quali gli aspri combattimenti con l'irriducibile rivale Joe Frazier culminati nel mitico "Thrilla in Manilla" e il così detto "Rumble in the Jungle" del 1974, il drammatico match in Zaire contro il campione in carica George Foreman, dove riconquista i titoli persi sette anni prima. In un'epoca in cui i pugili fanno parlare i propri manager, lui diventa famoso per le sue arringhe provocatorie e stravaganti e trasforma radicalmente il ruolo e l'immagine dell'atleta afroamericano negli Stati Uniti, diventando un leader carismatico oltre la sua mitica carriera di pugile.Nel 1984 gli viene purtroppo diagnosticato il Morbo di Parkinson, probabilmente un effetto della sua professione, che lo porta ad un lento ma inesorabile declino fisico. Ma questo non gli impedisce di continuare ad impegnarsi in numerose azioni umanitarie fino alla morte, avvenuta il 3 giugno 2016. A cura di Simona Capodanno Playlist I'm the coolest - Alice Cooper The daughter of time - Colosseum The man's too strong - Dire Straits C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones - Gianni Morandi Purple haze - Jimi Hendrix Good times bad times - Led Zeppelin I stand accused - Elvis Costello The great pretender - Enrico Ruggeri
- 30 dicembre 2018
Congo, elezioni presidenziali nel Paese strategico per l’auto elettrica
Immaginiamo un Paese esteso come l’Europa occidentale, dove le strade asfaltate sono appena poco più di 3mila chilometri (in Italia sono 850mila km). Dove molte località sono raggiungibili solo in elicottero, con i battelli via fiume, a volte con piccole motociclette. Un Paese saldamente ancorato
- 19 dicembre 2018
Museo spolverato e decolonizzato
Venticinque anni fa, agli albori della globalizzazione di fine millenio, dominava la speranza che i rapporti tra i Paesi sarebbero migliorati fino a stemperare il fenomeno del razzismo. Così non è stato. In molti Paesi europei e non, l’immigrazione è fonte di tensioni e violenze. L’inaugurazione di
- 06 novembre 2018
Dietro auto elettrica e telefonini i rischi della nuova corsa all’oro
Tra il Congo e il futuro dell’auto elettrica c’è un legame quasi indissolubile. Senza le miniere di cobalto dell’ex Zaire nessuna casa automobilistica potrebbe ambire a raggiungere gli ambiziosi “obiettivi verdi” che si è prefissata. Il colosso tedesco Volkswagen, per esempio, intende portare la
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