Walter Tobagi
Trust project- 15 giugno 2022
Giornalisti, pubblicato il bando per il 10° biennio della Scuola Walter Tobagi
Le domande dovranno pervenire entro il 5 agosto. La selezione avverrà per titoli ed esami. A ottobre il via, In palio anche 13 borse di studio
- 28 maggio 2020
Walter Tobagi 40 anni dopo - L'analisi di Daniele Biacchessi
Accadeva in Italia proprio quarant'anni fa.E' una fredda mattina di maggio. Davanti all'abitazione di Walter Tobagi, inviato del Corriere della Sera e presidente dell'Associazione Lombarda Giornalisti, è appostato il commando della Brigata 28 marzo. Marco Barbone (Enrico), è il capo militare. Mario Marano (Fabio), è armato con una 7,65. Francesco Giordano (Paolo o Cina), carica la sua 357 Magnum. Daniele Laus (Gianni) infila nelle tasche una 38 special. Paolo Morandini (Alberto) è in bicicletta, disarmato. Anche Manfredi De Stefano, nome di battaglia Ippo, non è armato. La pioggia batte fitta sugli ombrelli aperti.Alle 11,10, Walter Tobagi esce di casa, devia a destra in via Andrea Salaino, cammina sul lato sinistro della strada. Barbone e Marano si trovano dietro a Tobagi, quattro o cinque metri di distanza.Il giornalista invece non si accorge di nulla, non si volta indietro, non nota niente di sospetto intorno, una circostanza che possa attirare attenzione. Si trova all'altezza di una trattoria in quei pochi centimetri di marciapiede che separano le siepi da una macchina in sosta. Alcuni colpi di pistola calibro 7,65 fermano il cammino di Walter Tobagi, uno dei migliori giornalisti italiani.Poche ore dopo giunge la rivendicazione.Oggi di Walter Tobagi restano le sue parole. Quelle che solo leggerle, pesano come macigni. Ancora oggi, 40 anni dopo.Il coraggio delle sue idee, un messaggio da consegnare alle nuove generazioni e alla Storia.
- 27 aprile 2020
Benedetta Tobagi: "Raccontando mio padre Walter è come se fossi io a prendermi cura di lui"
Ospite de I Padrieterni di Federico Taddia e Matteo Bussola, la giornalista, scrittrice e storica Benedetta Tobagi racconta la figura di suo padre Walter Tobagi: «Visto che siamo alla radio, mi fa piacere ricordare quando c'erano le cassette: all'epoca per registrare le interviste un giornalista usava il mangianastri. Negli archivi ho trovato anche delle sue trasmissioni radio, perché da giornalista veniva chiamato ogni tanto dalla RAI per fare la rassegna stampa. E questo filo diretto con gli ascoltatori devo dire che è stato molto divertente, ma il punto particolare è che, di fatto, da una parte conosci tuo padre, dall'altra io ho potuto conoscerlo, nelle varie sue età della vita, attraverso anche materiali molto personali. Pensate cosa possa essere una lettera a un amico, una ragazza per la quale si ha una cotta a sedici anni. Ed è ancora più strano per il fatto che io ho potuto conoscerlo quando io ho cominciato a fare questa ricerca, ovvero quando ero ragazza. In qualche modo ho conosciuto mio padre quando io avevo la sua stessa età. L ho seguito, perché poi ho completato il lavoro di ricerca e ho finito di scrivere il libro quando mi stavo avvicinando al mio trentatreesimo compleanno, per cui era come se il mio orologio personale avesse raggiunto il suo. Adesso devo dire che mi fa uno strano effetto il fatto che io ho dieci anni in più di quanti ne aveva lui quando è morto. Da una parte ho conosciuto mio padre, dall'altra ho potuto conoscerlo, come generalmente non si conosce un genitore, ma come un coetaneo. E poi c è una cosa, che è la più strana di tutte: rimettendo insieme i pezzi, decidendo di raccontare la sua storia e poi il periodo storico, la vicenda dell omicidio in quel periodo di particolare terrorismo diffuso in Italia, fatto di P2, di cose terrificanti, in qualche modo delle volte mi è sembrato quasi di invertire i ruoli. In qualche modo io mi sono presa cura di lui: e quella forse è stata la cosa più tenera di tutte da poter fare per me».
- 26 aprile 2020
Le lettere di noi padri per i nostri figli
I Fratelli Cervi furono dei partigiani uccisi nel 1943 dai fascisti. Adelmo Cervi, il figlio di uno di loro, ha speso tutta la sua vita per diffondere gli ideali di libertà e di resistenza di suo padre e dei suoi zii. Con lui celebriamo la Festa della Liberazione d'Italia. L'Ordine degli psicologi sta mettendo in campo le proprie forze per aiutare le persone durante questo difficile periodo. Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta dell'adolescenza, sta partecipando alla campagna #lopsicologotiaiuta, spiegando come noi padri dobbiamo imparare anche a chiedere scusa ai nostri figli. Noi padri ci stiamo aprendo sempre più verso i nostri figli, spiegando a parole la difficoltà di questa quarantena, le distanze che dobbiamo colmare e le mancanze che dobbiamo sopportare. Valerio Cornolti ha scritto una lettera a sua figlia Annalù ed è stata pubblicata da BSNews, una testata online di Brescia. A questo proposito, abbiamo ricevuto anche noi una lettera di due genitori medici che si sono dovuti separare dal proprio figlio Francesco per paura di contagiarlo. Il papà, Fabio Micheli, rianimatore dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ci spiega come sta andando questo difficile periodo. Nel 1980 il giornalista Walter Tobagi fu ucciso dalle frange estreme del terrorismo. Benedetta Tobagi, sua figlia, scrittrice e storica, ci racconta quanto siano importanti gli insegnamenti di suo padre nel mondo del giornalismo.
- 21 aprile 2020
«Walter Tobagi, memoria per le nuove generazioni»
La figlia Benedetta racconta la figura del giornalista del «Corriere della Sera» ucciso 40 anni fa dai terroristi
- 19 marzo 2020
L’attualità della lezione di Guido Galli
Quarant’anni fa veniva ucciso da Prima Linea a Milano il magistrato riformista e progressista. Il ricordo della figlia Alessandra
- 14 gennaio 2020
Pansa, da cronista di razza a spettatore disincantato
Il grande giornalista scomparso domenica a Roma è stato uno dei protagonisti dell’epoca d’oro dell’editoria italiana
- 05 dicembre 2018
Spataro, dagli anni di piombo al terrorismo islamico: 43 anni in magistratura
Dall’eversione “rossa” degli anni ’70, all’Antimafia degli anni ’90 fino alle indagini sul terrorismo internazionale di matrice islamico. Il profilo professionale di Armando Spataro, procuratore capo di Torino, entrato in contrasto col ministro dell’Interno Matteo Salvini, è ampio e variegato.
- 25 maggio 2017
Venezia/1, 1980: l’ospitalità della Serenissima
Il primo G7 italiano va in scena dal 22 al 23 giugno 1980 sull'isola di San Giorgio, con Francesco Cossiga a fare gli onori di casa come presidente del Consiglio. I leader delle maggiori potenze occidentali, ospiti a cena nell'appartamento del Doge a Palazzo Ducale, rivivono l'atmosfera dei tempi
- 12 maggio 2017
Deboli e opachi poteri forti
Esistessero davvero, i poteri forti! Proliferano, invece, quelli opachi: «Cordate personali, piccole consorterie, corporazioni ottuse, egoismi locali e miopie collettive». Per questo dirigere il Corriere della Sera – ovattato crocevia dell’establishment – è un compito titanico: occorre muoversi con