Unione cristiano-democratica
Trust project- 24 febbraio 2025
Germania, la Grande coalizione possibile grazie alla ripartizione dei seggi
La Grande coalizione fra conservatori di Friedrich Merz e i socialdemocratici tedeschi sarà possibile. La fuoriuscita dal Parlamento dei liberali di Christian Lindner e del Bsw di Sahra Wagenknecht, che non hanno raggiunto la soglia del 5% alle elezioni di ieri, consentono di avere i numeri per
- 17 gennaio 2025
Germania verso il voto, ma ai programmi dei partiti manca la copertura
La campagna elettorale e i programmi di tutti i partiti in Germania, dall’estrema destra all’estrema sinistra, sono dominati dalle cinque “D” ritenute responsabili per la stagnazione economica dal 2019 e la perdita di competitività dell’industria manifatturiera: deglobalizzazione (modello economico
- 10 dicembre 2024
“Libertà”, le memorie di Angela Merkel tra dittatura e democrazia
«La Germania Est (DDR) aveva un odore intenso di abrasivo, cera per pavimenti e trementina» - scrive Angela Merkel nelle prime pagine delle sue memorie -. Tutt’altra cosa rispetto al «profumo d’occidente» che esalava dai pacchi dono con sapone e caffè che arrivavano dai parenti della Germania
- 04 dicembre 2024
Lagarde: «Rischi di peggioramento dell’economia per guerre». E dà ragione a Nagel sul debito tedesco
«Rivedremo la nostra posizione la prossima settimana, seguendo il nostro approccio dipendente dai dati e meeting-by-meeting. Pertanto non ci stiamo impegnando in anticipo per un percorso di tasso particolare». Lo afferma la presidente Bce Christine Lagarde nel suo intervento in commissione Econ
Germania, l’AfD vince in Turingia e arriva seconda in Sassonia. Scholz: «Risultati amari»
Un momento storico. Nelle elezioni regionali tenutesi nell’est della Germania, l’Alternative für Deutschland (AfD) ha registrato una vittoria senza precedenti in Turingia (33,1%) e un significativo secondo posto in Sassonia (30,5%), dopo l’Unione Cristiano-Democratica (Cdu) . È la prima volta dal
- 11 giugno 2024
AI, Musk vs Apple
Apple ha concluso un accordo con OpenAI: ChatGPT arriva su iPhone, iPad e Mac. L'annuncio è stato dato ieri alla conferenza degli sviluppatori (WWDC, Worldwide Developers Conference) più attesa degli ultimi anni. Tante novità per il colosso di Cupertino. La partita dell'intelligenza artificiale, che ha rivitalizzato il titolo di Microsoft e spinto oltre ogni immaginazione quello di Nvidia, per Apple è ancora tutta da giocare. E per una società che ha fatto dell innovazione la sua carta vincente, l argomento è irrimandabile. Il produttore di iPhone ha svelato i nuovi sistemi operativi per tutti i suoi dispositivi, a partire da iOS 18, che girerà sugli smartphone di casa Apple a partire dal prossimo autunno, fino a WatchOS 11 e all arrivo (attesissimo) di una calcolatrice su iPadOS. Potente, intuitiva, integrata, personale e privata: così ha presentato Tim Cook il «prossimo grande step di Apple», cioè Apple Intelligence. Le novità: notifiche basate sul contesto, miglioramenti alla scrittura, generazione di immagini, tasking tra applicazioni, Private Cloud. Con l'arrivo di Apple intelligence, molte novità riguarderanno Siri. L'assistente virtuale sarà in grado di rispondere a «migliaia di domande» su come utilizzare il tuo dispositivo Apple, è stato detto durante il keynote. Ma anche di eseguire azioni particolari, come inviare un articolo da Apple News a un thread di gruppo in Messaggi. Anche le app di terze parti saranno in grado di sfruttare alcuni dei miglioramenti di Siri. Lo stesso contesto personale ampiamente pubblicizzato da Apple arriverà anche su Siri, permettendogli di attingere a una più ampia gamma di informazioni e dati sul tuo dispositivo. Nel frattempo Elon Musk ha dichiarato: «Se Apple integra OpenAI a livello di OS», il suo sistema operativo, «allora i dispositivi di Apple saranno vietati nelle mie aziende. Questa è un inaccettabile violazione di sicurezza».Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.itElezioni europee: le prospettive e i nuovi equilibri dopo il terremoto in Francia e GermaniaSe l'avanzata dell estrema destra, annunciata dai sondaggi, non ha sconvolto troppo gli equilibri politici che hanno governato negli ultimi 20 anni l europarlamento, ritmati dall alleanza più o meno stabile tra popolari, socialisti, liberali e verdi. Non si può dire lo stesso per i governi di due dei tre grandi Paesi dell'Unione: Francia e Germania. L onda d urto ha travolto infatti la presidenza di Emmanuel Macron e messo in seria difficoltà il cancelliere Olaf Scholz facendo retrocedere il suo partito al terzo posto. In Germania, con il record di affluenza dalla riunificazione, l Afd, l estrema destra tedesca con acclarate tinte naziste, ha fatto un balzo di 11 punti rispetto al 2019 è arrivata al 16,5% sorpassando la Spd di Scholz, che ha perso 2 punti scendendo al 14%. Sconfitta in ottica di governo ancor più bruciante in quanto si aggiunge alla secca sconfitta dei Verdi che scendono al 12% e perdono 9 seggi a Strasburgo (da 25 a16). Solo i liberali, terzo partner della coalizione di Governo, tengono. Mentre l'Unione cristiano-democratico e sociale (Cdu-Csu), il principale partito di opposizione tedesco, si classifica prima con il 30,0%. Per ora il governo dice di voler andare avanti ma sicuramente Scholz esce fortemente ridimensionato da questa tornata elettorale. Se Sparta piange, Atene non ride. Per Macron infatti, il secondo giorno dopo le elezioni, è ancor peggio del primo. La sorpresa non è stata l avanzata del Rassemblement National di Marine Le Pen ma il suo indiscutibile trionfo: con il 32% dei voti, ha guadagnato 10 punti rispetto alle europee del 2019 ma soprattutto ha distanziato di oltre 16 punti il partito di Macron, fermo al 15,2, meno della metà, e appena sopra il 14% dei socialisti risorti sotto la guida di Raphael Glucksmann. A valle di questi risultati e dopo lo scioglimento dell'Assemblea, oggi si è subito rotto il campo repubblicano immaginato da Emmanuel Macron. Il leader dei Républicains, Eric Ciotti, ha fatto trapelare l intenzione di stringere un accordo elettorale con la destra radicale del Rassemblement national. La proposta ha generato molti malumori tra le fila dei neogollisti (alcuni dei quali potrebbero a questo punto passare con la coalizione del presidente, Ensemble), ma rappresenterebbe, se finalizzata, un elemento di grande novità nel panorama politico francese. Un intesa sarebbe la fine della conventio ad excludendum di Rn e dei lepeniani, che vedono così premiato il lungo percorso di dédiabolisation, in cui hanno rinunciato alle proposte più radicali come l uscita della Francia dall euro o addirittura dall Unione europea e alle idee più controverse, come la teoria della sostituzione etnica. Sempre più probabile quindi che il 30 giugno Rassemblement national possa avere una forte maggioranza, ipotesi che potrebbe avere conseguenze dirette anche sulla politica italiana ed europea. L'inchiostro sul nuovo Patto di stabilità è ancora fresco. E Francia e Italia saranno le osservate speciali fin dalle prossime settimane, quando la Commissione europea proporrà che entrambe entrino in procedura per deficit eccessivo dati i loro conti pubblici del tutto fuori rotta. In teoria in settembre entrambi i Paesi dovrebbero presentare seri e stringenti piani di risanamento. Ma voi immaginate un ministro dell Economia lepenista accettare un decreto di Emmanuel Macron che alzi le tasse o tagli la spesa? O immaginate il presidente francese che si carica del rischio politico di un simile decreto, mentre il suo stesso governo protesta? Piuttosto, è verosimile che l Italia cerchi di mettersi in scia alla Francia per cercare di scucire le giunture del nuovo Patto di stabilità appena assemblato, e così farla franca. Roma spera sempre di poter evitare, in qualche modo, una legge di bilancio restrittiva. Ma non è detto che una simile strategia sarebbe un pranzo di gala. Intanto perché la Banca centrale europea non darebbe più l attuale copertura al debito italiano, se l Italia non si attiene alle nuove regole di bilancio. Inoltre il recente declassamento della Francia da parte di Standard & Poor s ricorda che la lunga luna di miele dei mercati può sempre finire. Come dimostra l'andamento del listino di Parigi nelle ultime 48 ore.Ne parliamo con Daniel Gros - direttore dell'Institute for european policy making della Bocconi, e Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.
- 13 novembre 2023
Il “partito della ‘ndrangheta” vale 700mila voti, cinque deputati e tre senatori
Se tutti i potenziali elettori dell’insistente (eppur attivissimo) “partito della ‘ndrangheta” decidessero di vivere insieme, svuoterebbero – per poi occuparla – una città poco più grande di Palermo, Helsinki, Siviglia o Atene. Già, perché se la ’ndrangheta si presentasse oggi alle elezioni
- 02 ottobre 2023
Slovacchia: chi è Robert Fico, l’Orbán di “sinistra” che imbarazza i socialisti
La vittoria di Fico, già due volte premier, viene guardata con sospetto per le sue posizioni su Ucraina e migranti. Da dove arriva il leader e in cosa consiste la sua ricetta di populismo - più o meno - di sinistra
- 07 settembre 2023
Germania, debito nascosto: deficit doppio del dichiarato. Ue: no a fondi speciali
Sono trascorsi appena tre mesi da quando Christian Lindner, ministro delle Finanze tedesco, nel corso del Consiglio Ecofin di Lussemburgo, ammoniva: «Se si vuole mantenere stabile l'euro e il mercato unico, se si vuole rimanere competitivi servono regole fiscali che stabilizzino le finanze
- 12 giugno 2023
Berlusconi e il rapporto con l’Ue, dagli screzi con i leader alla suggestione dell’intesa a destra
Berlusconi ha frequentato per decenni le sedi europee, dai tempi di Palazzo Chigi all’ultima elezione al Parlamento Ue. Un bilancio
- 28 aprile 2022
Nuove armi e più militari, così la Germania spenderà 100 miliardi per la difesa
Per gli esperti modernizzare la Bundeswehr è un’impresa titanica: i nuovi armamenti dovranno spaziare dall’aeronautica alla marina, dalla fanteria alle telecomunicazioni fino al personale
- 21 gennaio 2022
Dopo la (troppa?) stabilità della Merkel, la Germania deve scommettere sul futuro
Nel 2022, la Germania dovrà adattarsi al fatto di essere governata da un nuovo cancelliere, il primo dopo oltre sedici anni. Ma questo non significa che l’era di Angela Merkel sia conclusa. I tedeschi, e gli europei, dovranno convivere con la sua eredità, e sebbene l’ex cancelliera sia stata quasi
- 03 ottobre 2021
Elezioni tedesche: esito rassicurante, ma restano da valutare gli effetti su Dax e Bund
Prevista la vittoria dei socialdemocratici, ma le coalizioni possibili avrebbero riflessi diversi sui mercati. Verdi e liberali ago della bilancia
- 28 settembre 2021
Il leader bavarese Söder scarica Laschet: «Scholz ha le migliori chance da cancelliere»
Il leader della Csu, il partito gemello dell’Unione, si congratula con il candidato socialdemocratico ed esprime dubbi su una coalizione «Giamaica»
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