- 26 novembre 2025

Perché tra Trump e bin Salman la relazione è sempre più speciale
Quelle della Casa Bianca e del Campidoglio erano porte girevoli per Bibi Netanyahu: nelle sue ricorrenti visite a Washington vi entrava e usciva a piacimento. Mai tuttavia l’israeliano aveva avuto come Mohammed bin Salman bande musicali, sorvolo di aerei e quel cerimoniale riservato allo stretto
- 19 novembre 2025

Vodka nel deserto: la Russia in Medio Oriente
Il Medio Oriente, in questo momento, sembra un tavolo da gioco appena rovesciato: i pezzi sono gli stessi, ma nessuno è più nella posizione di prima. La Siria non è più la Siria di Assad, l’Iran ha assorbito colpi che ne hanno riscritto il profilo regionale, Israele agisce come se non avesse più nessuno alle spalle e le monarchie del Golfo si comportano come se l’ombrello americano non fosse più impermeabile. Dentro questo disordine, c’è un attore che non dovrebbe avere margine e che invece si ritrova con più spazio di prima: la Russia. Una potenza logorata dalla guerra, isolata in Occidente, ma ancora capace di entrare nelle conversazioni cruciali. La telefonata fra Netanyahu e Putin lo ha mostrato con una chiarezza quasi imbarazzante: nella trattativa su Gaza e sull’Iran, Mosca è ancora seduta al tavolo. Il secondo segnale è arrivato all’Onu, con l’astensione russa sulla risoluzione americana per la Striscia. E così, mentre il Medio Oriente entra in una fase di pragmatismo brutale - dove contano solo le mosse che funzionano, non le amicizie - la Russia si muove con un istinto che conosce bene: quello del sopravvivere sfruttando le crepe degli altri. Ne discutiamo con Ugo Tramballi, editorialista del Sole 24 Ore e Senior Advisor presso l’Istituto Studi Politica Internazionale, e Marco Di Liddo, Direttore del Centro Studi Internazionali
- 18 novembre 2025

Gaza, il successo degli Usa all’Onu potrebbe essere inutile
Il meno internazionalista dei presidenti americani della storia contemporanea, ottiene il più internazionale dei riconoscimenti possibili. Il Consiglio di Sicurezza, il sinedrio dell’Onu, ha approvato e dunque fatto suo, il piano di pace per Gaza di Donald Trump: 13 sì, nessun contrario e due
- 25 ottobre 2025

L’Onu, arbitro sempre più impotente dei conflitti del mondo
I limiti delle Nazioni Unite nascono dal suo irrealizzabile ideale costituente: un governo planetario che garantisse una pace universale. Da quando è stata creata, 80 anni fa, l’Organizzazione dalle così alte ambizioni ha dovuto invece adeguarsi a quattro mutamenti dello scenario internazionale: la
- 14 ottobre 2025

Il vertice di Sharm el Sheikh e la voluta ambiguità sul nodo dei due Stati
Il consesso internazionale convocato a Sharm el-Sheikh aveva avuto una tentazione: firmare un accordo di pace senza invitare israeliani e palestinesi, i protagonisti, i diretti interessati. L’idea non era del tutto stravagante: sono sempre stati loro, ora l’uno ora l’altro, ad aver fatto fallire
- 10 ottobre 2025

Gaza, perché il piano di Trump è un’opportunità concreta di pace
Nel settembre 1993, quando fu annunciato che Yitzhak Rabin e Yasser Arafat sarebbero andati alla Casa Bianca per firmare gli accordi di Oslo, Gerusalemme cadde in un silenzio inusuale. Non ci fu alcuna esplosione di gioia collettiva: non dalla parte israeliana della città né in quella araba. È
- 09 ottobre 2025

I meriti del Piano di pace di Trump
Abba Eban, l’elegante e colto ministro degli Esteri di Golda Meir, emigrato dal Sudafrica, sosteneva che «i palestinesi non perdono occasione di perdere occasioni». L’aforisma ebbe un grande successo, diventando col tempo un luogo comune della diplomazia mediorientale.
- 01 ottobre 2025

Gaza, perché il piano Trump è l’unica possibilità per fermare l’orrore
Una sola entità può fermare il quotidiano massacro di Gaza. Non i Paesi arabi moderatamente interessati al destino dei palestinesi; inutile dire che nemmeno l’Europa ha mezzi né incrollabile volontà.
- 11 settembre 2025

A Doha un attacco contro Hamas con troppi punti oscuri
Beirut (un’antica consuetudine), Damasco, Teheran, Sana’a. E ora Doha. Sono poche le capitali arabe risparmiate dall’ubris militaristica israeliana, dalla sua ansia di sicurezza trasformata in senso d’onnipotenza, in egemonia regionale. Questa è la “grand strategy” d’Israele. Ma ogni suo
- 20 agosto 2025

La «Grande Israele» e la terra palestinese: cosa c’è dietro l’annuncio di Smotrich
«Cancellato lo Stato palestinese», annuncia il ministro Smotrich dall’alto di una collina della Cisgiordania occupata. Vuole essere l’atto formale, ufficiale, definitivo, biblico del Grande Israele.

Naqba, la catastrofe palestinese che si rinnova: perché in 77 anni non è cambiato niente
«Nahlal è sorta al posto di Mahlul, il kibbutz Givat al posto di Jibta, quello di Sarid è dove prima c’era Huneifis. E Kfar Yehushu’a sorge sulle rovine di Tal al-Shumman», spiegava Moshe Dayan agli studenti del Technion di Haifa, quasi 50 anni fa. «Non c’è un solo luogo costruito in questo Paese
- 08 agosto 2025

Netanyahu e l’occupazione di Gaza, inascoltati i moniti dei padri di Israele
Nel giugno 1967, alle soglie della guerra dei Sei Giorni, David Ben Gurion non aveva più cariche di governo, sebbene molti lo avrebbero voluto ancora alla guida del paese. Aveva ormai 81 anni ma il giudizio del padre-fondatore d’Israele ancora contava.
- 05 agosto 2025

Hiroshima, così dopo 80 anni cresce ancora la minaccia nucleare nel mondo
Non è iniziata il 6 agosto 1945 sopra Hiroshima l’età nucleare dalla quale forse non usciremo mai. La prima atomica esplose il 16 luglio nel deserto di Alamogordo, nel Nuovo Messico.
- 03 agosto 2025

Stato palestinese, ultima chiamata
Uno Stato palestinese. Bene, ma quale Stato; dove esattamente, se in Cisgiordania 450mila coloni israeliani possiedono la vita dei 2 milioni e 748mila palestinesi; con quale capitale se gli ebrei sono il 57% degli abitanti di Gerusalemme e 220mila di loro (altri coloni) occupano parti della città
- 24 luglio 2025

Israele, un Paese sempre più isolato dal mondo
«Disconnessa dalla realtà», sosteneva il ministero degli Esteri israeliano. La risposta era alla lettera contro la continuazione della guerra a Gaza, firmata da 29 ministri degli Esteri: la prima, vera, seria, collettiva protesta perché si ponga fine al conflitto.
- 16 luglio 2025

Ottanta anni dalla prima esplosione nucleare: il test Trinity e le sue conseguenze
Fu il segretario alla Guerra Harry Stimson a portare a Henry Truman il messaggio arrivato da Alamogordo, Nuovo Messico.
- 09 luglio 2025

L’ego di Trump e il paradosso del Nobel per la pace proposto da Netanyahu
Ci vorrà tempo per capire che nuovo ordine mondiale stia nascendo dal magma ancora attivo di quello vecchio. Un inaspettato fattore si sta tuttavia precisando: l’umorismo. Sono tempi duri per i comici di professione quando è la politica a rubare loro il lavoro.
- 06 luglio 2025

Gaza, perché la tregua è a un passo ma non è la pace che sogna Trump
Che sia per mano dei contractors che dovrebbero distribuire cibo o degli israeliani; vittime dei deliri di Hamas o delle bombe d’Israele che per eliminare un miliziano uccidono cento innocenti: per l’una o l’altra causa, i palestinesi continuano a morire anche se ora “tregua” è la parola più spesa.
- 29 giugno 2025

Il caos nella Striscia alimentato da Israele
Decine di coloni israeliani hanno assaltato il villaggio palestinese di Kafr Malik, vicino a Ramallah. Hanno incendiato tutto ciò che trovavano. È intervenuto l’esercito che ha sparato contro gli abitanti del villaggio attaccato: tre arabi uccisi, altri sette feriti. L’Idf (Israel Defence Forces),
- 22 giugno 2025

L’Iran perde egemonia regionale a favore di Israele
E’ stato «un successo militare spettacolare». La Storia a volte si ripete, a volte no. Ma le enfatiche dichiarazioni di Donald Trump, alla Casa Bianca, fanno venire in mente il «missione compiuta» di George W. Bush, quando appontò con un caccia-bombardiere sulla portaerei Abraham Lincoln.
