- 29 agosto 2019
Intelligenza artificiale: un mercato in rapida espansione. I consigli di Giovanni Miragliotta, direttore dell'Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano
Il mercato dell'Artificial Intelligence è agli albori in Italia, con una spesa per lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale di appena 85 milioni di euro nel 2018, ma dalle grandi prospettive; al mercato dei progetti vanno affiancati infatti gli assistenti vocali intelligenti (appena introdotti eppure già capaci di generare nel 2018 un mercato di 60 milioni di euro, e che in futuro potranno veicolare nuovi servizi e applicazioni) nonché i robot autonomi e collaborativi usati in ambito industriale, il cui mercato valeva nel 2017 già oltre 145 milioni di euro. E' quanto emerge della recente ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.Secondo lo studio, attualmente solo il 12% delle imprese ha portato a regime almeno un progetto di intelligenza artificiale, mentre quasi una su due non si è ancora mossa ma sta per farlo (l'8% è in fase di implementazione, il 31% ha in corso dei progetti pilota, il 21% ha stanziato del budget). Tra chi ha già realizzato un progetto, ben il 68% è soddisfatto dei risultati e le più diffuse sono quelle di Virtual Assistant/Chatbot. Le imprese italiane però hanno una visione ancora confusa delle opportunità dell'Artificial Intelligence: la maggioranza, il 58%, la associa a una tecnologia capace di replicare completamente la mente umana (un concetto che ha poco a che fare con i risvolti pratici della disciplina), il 35% a tecniche come il Machine Learning, il 31% ai soli assistenti virtuali, mentre solo il 14% ha compreso che l'AI mira a replicare specifiche capacità tipiche dell'essere umano (la visione prevalente nella comunità scientifica). Rimangono molti gli interrogativi sull'impatto dell'Artificial Intelligence sul lavoro: se da un lato il 33% delle aziende intervistate dichiara di aver dovuto assumere nuove figure professionali qualificate per realizzare soluzioni di AI, dall'altro il 27% ha dovuto ricollocare personale dopo l'introduzione di una soluzione di AI. L'indagine puntuale sul bilancio occupazionale in Italia rivela come l'Artificial Intelligence sia da considerarsi più come un'opportunità che una minaccia. Continua il nostro Speciale Scenari, con una nuova intervista realizzata al Festival Del lavoro. "},{"embed":{"uuid":"image","channel":"Radio24","clazz":"floating","key":"1-image","type":"-","insertType":"","payload":{"implemented":"NOT_IMPLEMENTED"}}},{"text":" Giovanni Miragliotta docente di Impianti Industriali e Advanced Supply Chain Planning presso il Politecnico di Milano e, per la School of Management, Direttore dell'Osservatorio Italiano sullo Smart Manufacturing, sull'Internet of Things e sul NFC & Mobile Payment. Insegna discipline impiantistiche e gestionali nei corsi di laurea di Ingegneria Gestionale ed Ingegneria Energetica. Presso la School of Management di Polimi ricopre il ruolo di direttore degli Osservatori "Artificial intelligence", "Industry 4.0 ", "Internet of Thing" e, sin dalla sua istituzione nell'Ottobre 2006, è Responsabile Risorse e Progetti del "IoT Lab", il centro del Politecnico di Milano dedicato alle applicazioni Internet of Things. E' membro della faculty del MIP Politecnico.Accanto ad aree di ricerca di taglio più metodologico, si occupando di nuove tecnologie a supporto della gestione delle operations, temi su cui ha all'attivo numerose pubblicazioni scientifiche su libri e riviste internazionali.
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