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Raffaele Fitto

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  • 03 aprile 2025
    Casa, i costruttori incontrano Fitto: bene la nuova politica di coesione

    Urbanistica

    Casa, i costruttori incontrano Fitto: bene la nuova politica di coesione

    Brancaccio: il focus sull’emergenza abitativa rende più facile il Pnrr sulla casa che l’Ance chiede a un piano per le città

    Nel Pnrr 12 miliardi di progetti fantasma - Foti: attuatori ignoti

    Fisco e contabilità

    Nel Pnrr 12 miliardi di progetti fantasma - Foti: attuatori ignoti

    Fitto apre: possibile spostare gli interventi in ritardo sui fondi di coesione

  • 02 aprile 2025
    Fitto vara una mini-riforma della politica di coesione

    Fisco e contabilità

    Fitto vara una mini-riforma della politica di coesione

    Gli Stati membri potranno dirottare parte dei fondi strutturali sulle nuove priorità, dalle industrie e infrastrutture della difesa all’emergenza casa e alla crisi idrica

    La mini-riforma di Fitto per dirottare risorse della coesione su difesa, casa e acqua

    24Plus

    24+ La mini-riforma di Fitto per dirottare risorse della coesione su difesa, casa e acqua

    Non una semplice messa a punto di metà percorso, ma una vera e propria “agenda di riforme” per la politica di coesione che guarda anche al prossimo bilancio comune post 2028. La mid-term review 2021-2027 presentata martedì primo aprile a Strasburgo dal vicepresidente della Commissione europea,

    La giornata in 24 minuti del 2 aprile

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    La giornata in 24 minuti del 2 aprile

    L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.Obesità: sì a cure gratuite e spinta sugli stili di vita. La Camera pronta ad approvare il primo Ddl che definisce la condizione come una patologia e prevede che le terapie rientrino tra i livelli essenziali. Al via campagne di prevenzione anche a scuola. Ci colleghiamo con Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio alla Camera.

    Dazi, i rischi per l'Italia

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    Dazi, i rischi per l'Italia

    Venerdì e sabato si tiene la Trentaseiesima edizione de "Lo scenario dell economia e della finanza"  di The European House - Ambrosetti. Tra gli incontri più interessanti ci sarà venerdì "Gli impatti della Trumponomics sulle filiere industriali europee e italiane . Gli Stati Uniti rappresentano il 1° partner commerciale dell Unione Europea, con un surplus manifatturiero per l UE che sfiora i 200 miliardi di Euro (di cui il 19,6% detenuto dall Italia). Tuttavia, l UE registra un disavanzo verso gli Stati Uniti in termini di energia (-69,9 miliardi di Euro, di cui 7,6% detenuto dall Italia) e di servizi (-108,6 miliardi di Euro di cui 2,1% detenuto dall Italia) Teha evidenzia come gli impatti potenziali, derivanti dall introduzione di dazi, siano in media contenuti e gestibili per il sistema Paese, ricompresi tra 1,8 e 8 miliardi di Euro di riduzione dell export. Con la consapevolezza che alcune singole aziende di singoli settori potranno essere anche pesantemente impattate, come il settore dei macchinari, dei veicoli e della moda. Per rispondere alla politica commerciale del Presidente Trump, l Unione Europea potrebbe seguire le seguenti raccomandazioni: Consolidare la coesione tra gli Stati membri, rafforzare i legami verso altri, e nuovi, mercati e partner commerciali e attivare un tavolo di Lavoro condiviso tra Istituzioni europee e multinazionali americane.L elemento dirimente è: quanto la domanda di prodotti italiani ed europei è elastica rispetto al prezzo? Quanto i prodotti Made in Europe sono sostituibili (e in quanto tempo) da beni prodotti all interno degli Stati Uniti o in paesi non soggetti a dazi? In questo scenario, l Italia è il 21° Paese al mondo per insostituibilità commerciale delle esportazioni. Ne parliamo con Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, The European House Ambrosetti e Teha GroupConfindustria taglia Pil 2025, +0,6%. Se guerra dazi +0,2%"La crescita in Italia riprende slancio solo nel 2026", avverte il Centro studi di Confindustria che, all'appuntamento con le previsioni di primavera, ha rivisto al ribasso dal +0,9 al +0,6% la stima per il Pil 2025 e vede in crescita dell'1% il Pil 2026. Incide un clima di incertezza "al massimo storico" legato anche alla guerra dei dazi che "pesano come un conflitto commerciale". Può andar peggio: la stima ipotizza che "l'impennata di incertezza duri per la prima metà del 2025" e "non include l'effetto di ulteriori dazi e contro dazi"; per gli economisti di via dell'Astronomia "lo scenario peggiore di un'eventuale escalation protezionistica" comporterà, invece, un ulteriore rallentamento del Pil con uno scostamento "del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026", riducendo quindi la crescita attesa al +0,2% nel 2025 ed al +0,4% nel 2026. "Energia, green deal e dazi: gli ostacoli all'economia italiana e europea" al centro dell'analisi del centro centro studi di Confindustria. Il contesto è quello di "uno scenario internazionale sempre più frammentato" con una Europa che "sta progressivamente perdendo competitività".  Sull'economia italiana "si contrappongono forze di segno opposto". Non mancano fattori che agiranno in positivo, come il taglio dei tassi, la risalita del reddito disponibile reale totale delle famiglie grazie al progressivo recupero delle retribuzioni pro-capite, il buon contributo dei redditi non da lavoro, l'aumento dell'occupazione totale, il calo dell'inflazione, "sebbene gli ultimi due fenomeni si attenueranno nel 2025 e 2026". Si aggiunge il calo atteso della propensione al risparmio che con l'aumento del reddito può dare un buon contributo alla dinamica dei consumi. E c'è l'implementazione del Pnrr: "Tra il 2025 e il 2026 le risorse programmate ammontano a circa 130 miliardi. Anche se non verranno spese tutte (l'ipotesi è che ne venga spesa la metà, 65 miliardi), daranno un importante contributo al Pil, in particolare agli investimenti in costruzioni, frenati dal venire meno degli incentivi all'edilizia residenziale". Il commento è di  Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.Pnrr, Fitto gela Giorgetti ma apre alla possibilità di spostare i progetti alla CoesioneLa doccia fredda per le speranze di proroga del Pnrr interne al governo è arrivata proprio dal vice presidente esecutivo della Commissione Ue di Fdi. A inizio settimana Raffaele Fitto in audizione alle commissioni congiunte del Parlamento Europeo ha ricordato che: "Gli Stati membri hanno solo 18 mesi per raggiungere i circa 5mila target milestone, è importante accelerare. La Commissione è pronta a sostenere tutti gli Stati membri, ma dobbiamo ricordare che il margine di manovra si sta assottigliando. Tutti i target e i milestones devono essere raggiunti entro agosto 2026", ha aggiunto Fitto.  Dopo il bastone è poi arrivata la carota: la Commissione europea nella revisione di medio termine della Politica di Coesione ha proposto che Stati Ue e regioni dovrebbero individuare "entro giugno 2025" i progetti del Pnrr che "rischiano di non essere completati entro la scadenza di agosto 2026" e che potrebbero essere presi in considerazione per il finanziamento attraverso la politica di Coesione. Nonostante il governo continui a considerare il Pnrr un successo, però, secondo il Sole 24 Ore sono almeno 20 le misure in affanno. Nel frattempo però come preannunciato da Ursula von der Leyen nel suo piano "ReArm Europe", poi ribattezzato "Readiness2030", la Commissione europea ha presentato la proposta che consentirà agli Stati di usare i fondi di Coesione tradizionalmente destinati alle regioni più in difficoltà per finanziare capitoli di spesa che rispondono alle nuove priorità, a partire dalla Difesa.  Interviene Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.

  • 30 marzo 2025
    Crosetto: la Nato proporrà il 3,5% del Pil per la Difesa. Allo stato attuale l’Italia è all’1,57%

    Italia

    Crosetto: la Nato proporrà il 3,5% del Pil per la Difesa. Allo stato attuale l’Italia è all’1,57%

    Lo scenario di un netto aumento della spesa militare da parte del Paesi Nato potrebbe farsi a stretto giro concreto. Ospite al congresso di Azione a Roma, il ministro della Difesa Guido Crosetto è andato subito al nocciolo della questione riarmo. «Non abbiamo investito in Difesa - ha sottolineato -

  • 29 marzo 2025
    Serafin: «Nel prossimo budget Ue coesione e agricoltura non saranno abbandonate»

    24Plus

    24+ Serafin: «Nel prossimo budget Ue coesione e agricoltura non saranno abbandonate»

    Difesa e competitività saranno le priorità del prossimo bilancio pluriennale Ue, ma coesione e agricoltura «non possono essere abbandonate». A dichiararlo è il commissario al Bilancio, Piotr Serafin, in un’intervista al Sole 24 Ore in cui avverte anche l’Italia della scarsa fattibilità di una

    Dazi, Meloni: «Non agire d’impulso ma con equilibrio». Orsini: «Negoziato va fatto dall’Europa»

    Italia

    Dazi, Meloni: «Non agire d’impulso ma con equilibrio». Orsini: «Negoziato va fatto dall’Europa»

    Giorgia Meloni, ministri, il commissario Ue Raffaele Fitto. Ma anche Mario Monti, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, la segretaria Cisl Daniela Fumarola. Vanta una scaletta nutrita il congresso di Azione in programma sabato 29 e domenica 30 marzo al Life hotel di Roma.