Irma Chiazzese
Trust project- 08 gennaio 2025
Il magma che avvolge ancora di mistero l’omicidio di Piersanti Mattarella
Ci sono tre cose che colpiscono in Magma, film-documentario sull’assassinio di Piersanti Mattarella. La prima è la serena compostezza di Irma Chiazzese, la moglie che descrive gli occhi di ghiaccio del sicario senza piangere e con parole piene di amore, di distanza e di fuoco che sarebbero state
- 06 gennaio 2025
Dopo 45 anni nuova pista nel delitto di Piersanti Mattarella: due mafiosi al centro dell’inchiesta
Svolta nell’inchiesta per l’omicidio dell’ex presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato Sergio Mattarella. La Procura di Palermo avrebbe iscritto nel registro degli indagati due persone indicate come sicari del politico democristiano ucciso sotto la sua
- 06 gennaio 2024
Omicidio di Piersanti Mattarella, Meloni: un eroe, ha insegnato che è possibile combattere la criminalità
L’omicidio 44 anni fa mentre l’allora presidente della Regione Siciliana si recava a messa con la moglie Irma Chiazzese, la figlia Maria e la suocera Franca. Era alla guida della sua Fiat 132
- 07 gennaio 2020
Omicidio Mattarella le nuove indagini - di Daniele Biacchessi
Il 6 gennaio 1980 un killer uccide il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella in via della Libertà a Palermo. E' alla guida di un'auto e la moglie Irma Chiazzese siede accanto. Un giovane dai capelli biondi, con un piumino azzurro, dagli occhi di ghiaccio, scende da una vettura. Spara 4 colpi, la pistola si inceppa, si fa dare un'altra arma da un complice con cui, con altri 4 colpi, spegne gli occhi di Mattarella.I processi stabiliscono la colpevolezza di Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci. Durante il dibattimento, la moglie di Mattarella indica il capo dei Nar Giusva Fioravanti come l'esecutore materiale dell'omicidio che tuttavia viene assolto. 40 anni dopo il killer rimane sconosciuto. E le nuove inchieste della procura di Palermo partono da una colt 38 modello Cobra, lo stesso calibro con cui il militante dei Nar Gilberto Cavallini uccide il giudice Mario Amato il 23 giugno del 1980. Secondo i carabinieri i proiettili sono coincidenti. Non solo. Sono stati desecretati i verbali di una audizione di Giovanni Falcone davanti all'antimafia dove viene avvalorata la tesi della pista nero-mafiosa dietro all'omicidio. La sensazione è che, a meno di colpi di scena, a distanza di così tanto tempo sarà difficile stabilire una verità provata. Forse perché manca una volontà politica, come avvenuto in altre vicende analoghe della storia d'Italia.
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