- 23 aprile 2025
Finanza, la presenza delle donne ai vertici aumenta ma a passo troppo lento
Qualche segnale di crescita della presenza femminile ai vertici della finanza mondiale c’è, ma il cambiamento resta troppo lento. L’annuale fotografia del settore è stata pubblicata dall’Omfif, ma le evidenze lasciano ancora intravedere un cammino lungo per portare a una significativa
- 08 aprile 2025
Monete da 1 e 2 centesimi: sono ancora in vigore, ma non si coniano più
Nei pagamenti digitali le cifre sono sempre conteggiate al centesimo, ma in quelli in contanti no, giacché si preferisce arrotondare per difetto o eccesso. Il tutto perché, molto spesso, non si hanno le monete da 1 e 2 centesimi, i cosiddetti “ramini” che non tutti vogliono. Non è certo un caso che
- 07 aprile 2025
Diventi mio amico?
"Erano passati circa quattro anni e le nostre strade si incrociarono ancora, eravamo sempre più diverse". Questa è la storia dell'amicizia speciale tra Angelica e Manuela che si sono conosciute da bambine e ancora oggi - nonostante il tempo e lo spazio che le separa - si sentono profondamente. Il loro legame ha attraversato gli anni, le difficoltà della vita, la lontananza, eppure rimane fortissimo.E poi andiamo sul Don, in Russia, durante la campagna italiana che tra gli altri ha avuto come protagonista quello che è poi diventato uno degli scrittori più apprezzati nel nostro Paese: Mario Rigoni Stern. In questo estratto de “Il sergente nella neve”, ci racconta di un incontro con un gruppo di nemici, soldati russi in una isba, dove è entrato per mangiare qualcosa.PlaylistYou've Got A Friend - Carole KingBesties - Black Country, New RoadWish You Were Here - Pink FloydSoldier's Poem - MusePerfect Day - Lou ReedFriend Of A Friend - The Smile
- 04 aprile 2025
HUB4FIN: Nuove opportunità finanziarie per le PMI sarde e l’innovazione
La Camera di Commercio di Sassari presenta HUB4FIN, un’iniziativa che apre nuove strade per le imprese sarde desiderose di crescere, innovare e affrontare le sfide di un mercato in continua trasformazione. Il progetto, parte del Programma e.INS – Ecosystem of Innovation for Next Generation
Effetto dazi in borsa, per Piazza Affari peggior settimana dal 2022
La guerra dei dazi entra nel vivo e manda a tappeto i mercati europei. La risposta cinese alle tariffe imposte da Donald Trump - con sovrattasse del 34% su tutti i beni Usa - ha infatti alzato la temperatura dello scontro commerciale. Ad acuire i timori di escalation c'è poi il fatto che il presidente americano non è arrivato alcun passo indietro («le mie politiche non cambieranno mai», ha scritto sul social Truth), nemmeno dopo la seconda giornata di forti cali registrata a Wall Street. Così, le Borse del Vecchio Continente, non solo non recuperano le forti perdite della vigilia, ma segnano tutte perdite attorno ai 4 punti percentuali. Maglia nera è Milano che, con un passivo del 6,5%, azzera quasi completamente i guadagni da inizio anno, mandando in fumo 47 miliardi di euro. «La risposta della Cina ai dazi statunitensi è aggressiva e rende altamente improbabile un accordo a breve termine" con gli Usa, spiega Capital Economics riassumendo gli umori di giornata sui mercati, con il Dragone che sembra credere che la sua economia sia "sufficientemente forte per resistere a qualsiasi attacco di Trump».La Borsa di Milano ha perso il 6,53% arretrando a 34.649 puntiHanno commentato la giornata sui mercati Peter Cardillo, Chief Market Economist per Spartan Capital Securities, Giulio Tremonti, deputato e presidente della commissione Affari esteri ed europei della Camera e Giulio Sapelli dell'Università Statale Milano.
- 28 marzo 2025
Banche in rosso, occhi su risiko con UniCredit e Banco Bpm
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta negativa per le banche a Piazza Affari in linea con le perdite generalizzate dei titoli del settore in Europa (-1,64% l’indice Euro Stoxx di settore). Sul listino milanese Banca Pop Er e Banca Pop Sondr guidano i ribassi, mentre Bbva (-2,6%) è in fondo all’IBEX 35
- 26 marzo 2025
I 50 anni di Fantozzi al cinema
Il 27 marzo del 1975 usciva nelle sale cinematografiche Fantozzi, il primo di una gloriosa serie di film dedicati alla vita dell'impiegato piccolo borghese nelle cui gesta ci specchiamo malvolentieri. Chi e come sarebbe oggi Fantozzi, a distanza di mezzo secolo? Interviene il regista Giuseppe Sansonna.
- 19 marzo 2025
Asse Trump-Putin
Ore febbrili per il futuro del conflitto tra Russia ed Ucraina dopo il contatto telefonico tra Trump e Putin. La premier Meloni, parlando in Senato, ha ribadito la posizione atlantista del governo rallentando ulteriormente il dibattito sul futuro della difesa europea. Ne parliamo con Vittorio Emanuele Parsi (nella foto), professore ordinario di Relazioni Internazionali e di Studi Strategici all'Università Cattolica di Milano, e poi con Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera.
- 17 marzo 2025
Ocse: i dazi di Trump frenano la crescita mondiale. Italia: Pil 2025 allo 0,7%
La guerra commerciale di Donald Trump rischia di frenare la crescita mondiale e di riaccendere l inflazione Usa. Nelle sue previsioni, l Ocse taglia le stime sul Pil mondiale, che nel 2025 aumenterà del 3,1%, lo 0,2% in meno rispetto a quanto indicato a dicembre. Nel 2026, si fermerà al 3%, lo 0,3% in meno (la crescita era stata del 3,2% nel 2024). Quasi tutti i Paesi esaminati frenano, rispetto alle previsioni di pochi mesi fa, quando il presidente statunitense non si era ancora insediato alla Casa Bianca. Risalgono, invece, le stime sull inflazione americana, vista al 2,8% nel 2025, lo 0,7% in più.Il report dell Ocse prende in considerazione i dazi e le misure ritorsive del 25% tra Stati Uniti da un lato e Canada e Messico dall altro, che dovrebbero entrare in vigore da aprile. Vengono considerati anche i dazi tra Usa e Cina e quelli al 25% imposti dalla Casa Bianca su tutto l import di acciaio e alluminio. Non vengono ancora prese in esame le tariffe contro l Unione Europea. Il commento è di Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, è anche direttore e vicepresidente della Fondazione Edison.Le ripercussioni del crollo di Wall Street sui portafogli delle famiglie UsaA inizio febbraio JP Morgan calcolava che i risparmiatori Usa, entusiasti per la Borsa americana che il 19 febbraio toccava per l'ultima volta il massimo storico, stavano comprando una gran quantità di azioni a Wall Street. Secondo i calcoli della banca d'affari, nella sola settimana precedente al 5 febbraio avevano acquistato ben 12 miliardi di dollari di azioni. Mai avevano comprato così tanto a Wall Street in una sola settimana, almeno da quando JP Morgan calcola questo dato dal 2020. E le preferite dalle famiglie erano state Tesla e Nvidia. Peccato che dal 5 febbraio Wall Street abbia perso il 7%, il Nasdaq il 10%, Tesla il 34% e Nvidia il 3%. Poco stupisce se (come scriveva Reuters pochi giorni fa dopo un giro di interviste tra gestori patrimoniali statunitensi e come confermano i dati della American Association Individual Investors) ora molti risparmiatori stiano accumulando cash nei portafogli e riducendo le azioni: le ferite dei crolli improvvisi delle Borse statunitensi fanno male. Anche perché sono causate da scelte politiche e non da motivi concreti. Ne parliamo con Morya Longo, Il Sole 24 Ore Cina, crolla l export con la RussiaLe esportazioni cinesi verso la Russia sono crollate del 10,9% nei primi due mesi del 2025, mentre le importazioni sono scese del 3,9%, segnando un'inversione rispetto alla crescita costante degli ultimi anni. Possibili cause includono la pressione politica e i dazi USA. La Cina punta a una crescita economica del 5% nonostante la guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma affronta rischi di deflazione (-0,7% a febbraio). La produzione industriale cresce del 5,9%, le vendite al dettaglio del 4%, mentre la disoccupazione urbana sale al 5,4%.Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it
- 14 marzo 2025
Accise, ecco di quanto aumenterà il gasolio e di quanto scenderà la benzina
Quello sulle accise è un «riallineamento e non un aumento», come ha tenuto a sottolineare più di un esponente del Governo durante la lunga vigilia dell’intervento, finito nel testo finale del decreto legislativo che attua sul tema la delega fiscale e ieri ha ottenuto il «sì» definitivo in consiglio
- 10 marzo 2025
Cina tra dazi e deflazione
Oggi si chiude il Congresso nazionale del popolo (Cnp), occasione durante la quale la Cina si aggrappa a una crescita economica di circa il 5 per cento anche nel 2025. Si tratta, in buona sostanza, della media registrata nelle 31 province cinesi a ridosso delle due sessioni del Parlamento ufficialmente aperte ieri dal discorso del primo ministro Li Qiang. Nulla di nuovo né di sorprendente, non è tempo di alzate di testa, Pechino resta cauta nel perimetro di un obiettivo simile a quello dell'anno scorso, nonostante la guerra commerciale in crescendo con gli Stati Uniti che sta mettendo a dura prova ampi strati più tradizionali dell'economia cinese basata sull'import-export di prodotti Made in China. Intanto da oggi scattano i dazi cinesi del 10-15% a carico di alcuni prodotti agricoli americani entrano oggi in vigore, ultima rappresaglia contro la mossa Usa che ha appena doppiato al 20% le tariffe su tutto l'import verso gli Stati Uniti di beni made in China in base all'incapacità del Dragone di fermare i flussi del fentanyl, la droga sintetica che è responsabile di circa 100mila morti all'anno in America. Nel mirino della Repubblica popolare sono finiti soia, sorgo, carne di maiale e manzo, prodotti ittici, frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari tutti colpiti al 10%, mentre pollame, grano, cotone e mais sono nel gruppo di aliquota al 15%. Le tariffe, inoltre, non si applicheranno alle merci partite prima del 10 marzo, purché arrivino in Cina entro il 12 aprile. Secondo gli analisti, la ritorsione di Pechino è progettata come un utile a colpire la base elettorale del presidente americano Donald Trump, pur rimanendo tanto contenuta da consentire di elaborare un eventuale negoziato ed accordo commerciale. Affrontiamo il tema con: Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.Effetto DOGE sull'impero MuskIl crescente potere politico di Elon Musk e il suo inequivocabile spostamento verso l'estrema destra stanno scatenando forti reazioni e altrettanto importanti conseguenze sugli affari delle sue aziende, negli Stati Uniti come in Europa. L'antipatia nei confronti dell'imprenditore sta intaccando le vendite di Tesla e, cosa forse più importante, la sua attività di internet satellitare Starlink. Continua da una parte la caduta del titolo Tesla, che registra la settima settimana consecutiva in calo e che da inizio d'anno ha lasciato sul parterre il 35% del valore, mandando in fumo la dote di 700 miliardi di dollari ricevuta dalla corsa elettorale. A fine dicembre la capitalizzazione aveva toccato un record di 1.500 miliardi di dollari, oggi siamo a 844. In effetti l'andamento delle vendite è allarmante su più mercati, dall'Europa all'Asia. Particolarmente preoccupanti sono i segnali dalla Cina, il mercato più grande e avanzato al mondo per i veicoli elettrici. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.it.Occupazione, dove cresce il lavoroOggi Il Sole 24 ore mette in prima pagina l'analisi condotta da Infocamere per il giornale del lunedì, su dati del Registro imprese e dell'Inps, che scatta una fotografia di come si sta muovendo il lavoro, con lo spaccato delle imprese attive nei vari comparti economici e dei relativi addetti nel 2024, a confronto con il 2014 (la base è quella delle 3,5 milioni di attività iscritte che comunicano il numero di lavoratori al Registro). Dieci anni nel mezzo dal quale emerge che i servizi continuano a fare il pieno di occupati, dalle utility alla ristorazione, dalle attività di supporto alle imprese, al commercio. Fanno eccezione banche, assicurazioni e attività immobiliari, che perdono addetti. La pandemia ha segnato una pesante battuta d'arresto, che ora appare superata, almeno dal punto di vista dell'occupazione generale: a gennaio 2025 l'Istat ha censito 24,2 milioni di occupati totali, con un tasso di occupazione cresce al 62,8%, il livello più alto dall'inizio delle serie storiche (gennaio 2004). L'andamento del lavoro Rispetto al 2014, le imprese sono diminuite di 128.626 unità, mentre il saldo dei lavoratori è positivo per 2,6 milioni. Dunque la scomparsa di alcune imprese non si traduce in assoluto nella diminuzione dell'occupazione, ma con ogni probabilità il passaggio dei lavoratori a imprese di dimensioni maggiori. Un fenomeno visibile nel commercio, dove le aziende sono 157mila in meno nel decennio, ma gli occupati sono saliti di 188mila. Il commento è di Valentina Melis, Il Sole 24 Ore, Francesco Seghezzi, presidente fondazione ADAPT, centro studi su lavoro e occupazione fondato da Marco Biagi.
- 07 marzo 2025
Memecoin o CoralloCoin?
I memecoin sono una categoria di criptovalute che si distingue per l’origine spesso umoristica o ironica, ispirata a meme di Internet o fenomeni culturali popolari. A differenza delle criptovalute tradizionali come Bitcoin o Ethereum, che hanno una tecnologia e un’utilità ben definite, le memecoin basano il valore della loro spesso breve vita esclusivamente sull’onda (hype) del momento e sull’effetto community. Sono caratterizzate da una forte componente speculativa, con valori che possono fluttuare rapidamente in base alla domanda e all'offerta, spesso influenzate da campagne di marketing virali e dal sostegno di personalità influenti. Le truffe legate ai meme coin sono numerose e non solo sono temibili per gli investitori sprovveduti, ma rappresentano anche una possibile minaccia per tutto il mondo cripto. In questa puntata Vito Lops, giornalista de Il Sole 24 Ore e autore del podcast "Cripto", spiega meccanismi e rischi dei memecoin.
- 06 marzo 2025
Federmeccanica: nel 2024 produzione -4,2%, per auto -21,9%
Crolla la produzione metalmeccanica-meccatronica: nel quarto trimestre del 2024 si e' contratta del 5,6%, portando il dato annuale a una riduzione del 4,2%. Un risultato peggiore di quello registrato per tutto il comparto industriale che ha registrato una flessione nel periodo ottobre-dicembre 2024 del 2,2% e del 2,5% nell'intero anno. Sono i dati della 173esima edizione dell'Indagine congiunturale di Federmeccanica presentata oggi. A condizionare l'attivita' produttiva e' stata, in particolare, l'evoluzione negativa della produzione di Autoveicoli e rimorchi che arriva a segnare un calo annuale del 21,9%."Si è chiuso un anno durissimo che lascia un segno meno molto pesante e il 2025 si è aperto con segnali molto preoccupanti. La tenuta del nostro sistema industriale è a forte rischio, sia per criticità strutturali, sia per possibili sconvolgimenti degli equilibri globali che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Serve senso di responsabilità di tutti gli attori per affrontare una fase che potrebbe essere senza precedenti". Lo dice il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, in occasione dell'indagine congiunturale, che rileva un crollo della produzione, con il tonfo del settore auto. Sembra che "l'auto non interessa, interessano gli armamenti. Ma starei attento a chi pensa che la soluzione sia convertire l'industria dell'auto in industria bellica", avverte. Ne parliamo proprio con Federico Visentin, Presidente Federmeccanica.La Bce taglia il costo del denaro di 25 punti baseUn nuovo taglio, e nessuna indicazione sui prossimi passi: pesano le incertezze politiche globali e, in particolare, quelle sul commercio internazionale. La Bce ha ridotto di 25 punti base il tasso sui depositi, oggi considerato il più importante al 2,50%, da 2,75%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento è sceso al 2,65% dal 2,90%, quello sui prestiti marginali al 2,90% dal 3,15%. «La politica monetaria sta diventando meno restrittiva in modo significativo», ha spiegato il comunicato emesso al termine del consiglio. «I tagli dei tassi stanno rendendo meno cari, per famiglie e imprese, i nuovi prestiti», i quali risultano in crescita. L inflazione domestica resta intanto elevata: le proiezioni di marzo, complici i rialzi dell energia, puntano a un inflazione annua media del 2,3% nel 2025, dell 1,9% nel 2026 e del 2% nel 2027 (erano rispettivamente il 2,1%, l 1,9% e il 2,1% a dicembre), mentre l inflazione core dovrebbe calare al 2,2% quest anno, al 2% il prossimo e all 1,9% nel 2027 (erano il 2,3%, 1,9% e 1,9% tre mesi fa). In ogni caso, spiega la Bce, «il processo di disinflazione è ben avviato». Le proiezioni sulla crescita risentono invece delle difficoltà del commercio globale: indicano un aumento del pil dello 0,9% quest anno, dell 1,2% nel 2026 e dell 1,3% nel 2027 (erano rispettivamente 1,1%, 1,4% e 1,3%), con una revisione al ribasso per quest anno e il prossimo legata alla debolezza delle esportazioni e degli investimenti, a sua volta determinata dall elevata incertezza sulle questioni commerciali e sulle questioni politiche in generale. La Bce spera, ha aggiunto Lagarde, che queste spese abbiano soprattutto un impatto sulla produttività di Eurolandia. Franco Bruni, presidente dell Ispi e professore emerito del dipartimento di Economia dell Università Bocconi.