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  • 26 marzo 2018
    Espulsioni di diplomatici russi in tutta Europa - Conti pubblici: manovra "obbligata" da 30 miliardi di euro

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    Espulsioni di diplomatici russi in tutta Europa - Conti pubblici: manovra "obbligata" da 30 miliardi di euro

    Oggi a Focus Economia: il caso dell'ex spia russa Serghei Skripal e di sua figlia, avvelenati a Salisbury con un agente nervino sta facendo salire la tensione tra il mondo e la Russia con l'espulsione a catena di diplomatici russi. Allo stesso tempo, crescono i timori di una guerra commerciale tra Usa e Cina dopo i dazi del pres Usa Trump. L'inquilino della Casa Bianca ha annunciato il piano di dazi all'import di beni cinesi fino a 60 mld $, tra elettronica e tlc, mentre Pechino ha risposto con un pacchetto da 3 mld che colpisce beni mirati, come carne di maiale, frutta, tubi di acciaio, scarti in alluminio, vino ed etanolo, che hanno allarmato allevatori e produttori, ossia la base elettorale di Trump. Pechino tuttavia prova a gettare acqua sul fuoco e col suo ministro del commercio, Zhong Shan, ricorda a Trump che gli attuali volumi di scambi commerciali ed investimenti tra Cina e Usa sono la prova che il dialogo e la cooperazione funzionano. In un incontro con l'ex Segretario al Tesoro Usa Henry Paulson, Zhong Shan ha detto che la Cina "non vuole una guerra commerciale" ma ha anche avvertito che Pechino "non avrebbe paura". E il ministro cinese ha inoltre precisato che i buoni rapporti commerciali tra Cina e Usa "beneficeranno il mondo".La catena di negozi di elettrodomestici Trony ha chiuso negli ultimi giorni 43 punti vendita con circa 500 persone rimaste senza lavoro a causa del fallimento di uno dei soci della catena DPS group. Il fallimento non riguarda la catena nel suo insieme che conta 200 punti vendita, 3 mila dipendenti e circa 1 mld di euro di fatturato. Idee e promesse dei programmi elettorali devono ora fare i conti con i vincoli dei conti pubblici. Per disattivare le clausole di salvaguardia e quindi scongiurare un aumento dell'IVA servono 12,5 miliardi di euro, altri 12 miliardi servono per gli impegni sulla riduzione del deficit (l' indebitamento dovrebbe scendere all'1,6% quest'anno e allo 0,9% nel 2019). Si aggiunge il previsto rinnovo del contratto del pubblico impiego (2 mld) e altre spese indifferibili che valgono circa 5 miliardi. In pratica allo stato attuale serve una manovra da circa 30 miliardi di euro. Secondo una simulazione de il Sole 24 Ore l'aumento IVA (dal 10 all'11,5% e dal 22 al 24,2%) avrebbe un impatto medio di 317 euro l'anno a famiglia. I più penalizzati sarebbero gli abitanti di Lombardia (411 euro) ed Emilia Romagna (375). Più modesti gli impatti al Sud (221 euro in Calabria, 234 in Sicilia). Quanto a tipologia familiare penalizzati, in proporzione, soprattutto i single. All'interno di questo quadro dovrebbero trovare posto gli interventi sulla legge Fornero (con costi stimati fino a 17 miliardi ogni anno fino al 2030), la flat Tax con costi stimati fino a 40 miliardi (al netto dei potenziali effetti dell'eventuale rilancio economico) o il reddito di cittadinanza (costo stimato tra i 15 e i 17 mld). Ospiti Stefano Belingheri, amministratore unico Trony; Vittorio Emanuele Parsi, docente università internazionale di Milano - Gianni Trovati de il Sole 24 Ore. Come di consueto spazio al commento della giornata di Borsa.

  • 09 marzo 2018
    Il lungo addio di Lloyd Blankfein, gran capo di Goldman Sachs

    Finanza e Mercati

    Il lungo addio di Lloyd Blankfein, gran capo di Goldman Sachs

    Dopo quasi dodici anni, il mandato di Lloyd Craig Blankfein come numero uno della più potente banca d'affari degli Stati Uniti, Goldman Sachs, sta per giungere al termine. La fine del suo regno, fra i più longevi nella storia recente di Wall Street, dovrebbe arrivare nel giro di pochi mesi (entro

  • 25 gennaio 2018
    In Italia il focus si sposta sulla governance

    Finanza e Mercati

    In Italia il focus si sposta sulla governance

    Ci sono tre casi di attivismo che hanno fatto scalpore in Italia. Una delle tre iniziative ha avuto l’effetto del sasso gettato nello stagno, l’altra ha colpito nel segno ma a distanza di anni, la terza ha mancato il bersaglio di un soffio.

  • 22 marzo 2017
    Crisi subprime / James “Jamie” Dimon, JP Morgan Chase

    Finanza e Mercati

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    Un altro «protagonista» di quei giorni è James, “Jamie” Dimon, presidente e ceo di JPMorgan Chase, al timone dal 2000 di una “big four” americane. Anche lui è ancora alla guida della potente banca, aiutata all'epoca dalla Fed, per uscire dai mari in tempesta della crisi subprime. Figlio di

  • 05 novembre 2016
    Il dilemma del nuovo segretario al Tesoro