Grecìa
Trust project- 11 marzo 2025
Radio 24 a Consulentia
Radio 24 è a Consulentia, l’evento annuale dedicato al mondo della consulenza finanziaria, dall’11 al 13 marzo a Roma con le dirette del programma “Due di denari”. L’intelligenza artificiale è la grande protagonista di questa edizione: che sfide finanziarie, etiche e regolamentari si stanno affacciando grazie al suo sviluppo? I cambiamenti generati dalla AI impattano in ogni settore, ma quali sono quelli che stanno affrontando i consulenti del risparmio? E che opportunità ci sono all’orizzonte dei risparmiatori? Consulentia è l’occasione per fare il punto sui cambiamenti in atto.Ascolta le puntate di Due di denari in diretta da Consulentia- 11 marzo - In diretta da ConsulenTia- 12 marzo - In diretta da ConsulenTia- 13 marzo - In diretta da ConsulenTiaLe video intervisteNatale Borra - Head of Distribution di Fidelity InternationalSilvio Iacomino - componente del Comitato esecutivo Anasf Responsabile dell'area Innovazione digitale, Intelligenza artificiale e Sviluppo sostenibileMarco De Micheli - Senior Sales Manager di Axa Investment ManagersGianluca Cerone - Head of Advisory Distribution di NordeaFilippo Battistini – Head of Wholesale and Institutional Clients Italy, Allianz Global InvestorsClino Papa - Xtrackers Sales Italy, DWSAndrea Baron - Managing Director di MFS ItaliaAnna Foglietta, attrice ed attivista Andrea Orsi - Country Head Italia, Irlanda e Grecia di M&G InvestmentsDaniela Repele - componente Comitato esecutivo Anasf Responsabile dell'area Tutele legali e fiscaliAlec Ross - autore americano, imprenditore ed esperto di politiche tecnologicheGiuliana Borello - Head of Training & Research Italy, Franklin TempletonAndrea Porro - Country Head Italia di Jupiter.Francesco Zingoni – Coordinatore nazionale Anasf Giovani, una sezione speciale dell’Associazione della quale fanno parte di diritto i consulenti finanziari regolarmente iscritti ad Anasf, fino al compimento del quarantunesimo anno d’età.
- 19 gennaio 2025
Calabria
Ascolta anche i percorsi raccontati da:A Ruota liberaCalabria: Parco Nazionale della Sila e la Ciclovia dei Parchi della Calabria A passo liberoCalabria: Cammino della Magna Grecia e i Canyon nella riserva naturale delle Valli Cupe
Calabria: Cammino della Magna Grecia e i Canyon nella riserva naturale delle Valli Cupe
Con Claudia Rubino ideatrice del Cammino della Magna Grecia andiamo alla scoperta di questo itinerario che si sviluppa ad anello, con partenza e arrivo a Crotone, la città di Pitagora. Un viaggio diviso in 14 tappe, in continua evoluzione, che ci regala uno sguardo diverso su quest’angolo di Calabria.Poi ci spostiamo leggermente a ovest, a Sersale, in provincia di Catanzaro, per addentrarci nella Riserva naturale delle Valli Cupe, qui, come ci racconta Alessandro Galeano, presidente della pro-loco che gestisce appunto la Riserva, abbiamo la possibilità di scoprire il secondo Canyon più grande d’Europa, maestose cascate, alberi secondari e una ricchissima biodiversità.
- 04 gennaio 2025
"M - L'ora del destino" di Antonio Scurati
Puntata dedicata a "M - L'ora del destino" (Bompiani), quarto volume della serie di Antonio Scurati dedicata a Mussolini diventata anche una serie tv in onda su Sky dal 10 gennaio 2025. Tutto era partito nel 2018 con "M - Il figlio del secolo", dedicato agli albori dell'ascesa politica di Mussolini e del Fascismo. In questo quarto romanzo, che come gli altri è ricco di documenti, si raccontano le vicende dal '40 al luglio del '43, gli anni della guerra. Come nei volumi precedenti, Scurati sceglie di raccontare i fatti storici attraverso vari personaggi: da Italo Balbo, condottiero della milizia fascista, a Mario Roatta capo di stato maggiore dell'esercito particolarmente feroce nella repressione dei partigiani jugoslavi, da Amerigo Dumini, responsabile del rapimento e dell'uccisione di Matteotti, a Edda Ciano, figlia del Duce. Al centro di tutta questa narrazione corale c'è ovviamente Benito Mussolini che negli anni della guerra mostra tutta la sua ottusità (non vuole ammettere che l'esercito italiano non ha i mezzi) e il suo cinismo (manda i militari mal equipaggiati al macello per esempio attaccando la Grecia).
- 30 novembre 2024
La cultura è di tutti
L'Italia è il paese con più siti Unesco al mondo, definiti come patrimonio dell’umanità. Sono 60. Abbiamo un immenso patrimonio culturale, oltre che turistico e paesaggistico, eppure siamo ben lontani dall’investire e dal valorizzarlo al meglio. Secondo l’ultimo rapporto di Federculture, l’Italia è agli ultimi posti nella classifica europea per spesa complessiva nella cultura in rapporto al Pil: siamo allo 0,5%. Peggio di noi fa solo la Grecia con lo 0,3%, e siamo alla pari con Cipro, contro lo 0,9% della media europea, lo 0,8% della Germania, l’1,2% della Francia, l’1% della Spagna. Eppure si tratta di un settore che conta 825mila occupati. L'intera filiera del sistema produttivo culturale e creativo vale in Italia 104,3 miliardi di euro di valore aggiunto. Ne discutiamo grazie a un libro pubblicato da Egea dal titolo “La cultura è di tutti”, scritto da Paola Dubini, nostra ospite e docente di Management all’Università Bocconi di Milano, insieme a Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino.
- 11 ottobre 2024
Italia, che peccato!
Un inizio illusorio con un netto 2-0. Poi, in un minuto, Italia in dieci , il Belgio accorcia le distanze e, alla fine, fa 2-2. Gli Azzurri restano comunque il testa al girone di Nations League con 7 punti . Ne parliamo con Mister Gianni De Biasi.Con Franco Vanni di Repubblica il punto su quanto sta accadendo nell'indagine sulle curve di Milan e Inter, con Inzaghi e Zanetti ascoltati in Procura come persone informate dei fatti. Inghilterra 1, Grecia 2: dal Vangelis secondo Pavlidis. Partiamo da questo storico risultato dei greci a Wembley per un recap internazionale insieme a Filippo Maria Ricci.Infine, ci colleghiamo con Mister Genta e Roberto Lacorte di Cetilar Racing dalla pista di Road Atlanta, in Georgia, per il gran finale del campionato IMSA con la Petit Le Mans.
- 03 settembre 2024
Cala il reddito reale delle famiglie italiane ed è sempre più alto il divario con la Ue
Il reddito disponibile reale lordo delle famiglie nel 2023 diminuisce, soprattutto a causa della crescita elevata dei prezzi, e si attesta oltre sei punti al di sotto di quello del 2008. Questa è la fotografia che emerge dalle tabelle Eurostat sul "Quadro di valutazione sociale" secondo il quale migliorano invece i punteggi per l'Italia sul fronte dell'occupazione e della disoccupazione e sulla povertà di chi lavora che scende sotto il 10% per la prima volta dal 2010. Per quanto riguarda i redditi in Ue la media sale da 110,12 a 110,82 (2008 pari a 100) mentre l'Italia cala da 94,15 a 93,74.Per quanto riguarda il reddito l'Italia rispetto al 2008 ha fatto meglio solo della Grecia (nel 2022 il reddito lordo disponibile era al 72,1% rispetto a quello del 2008) mentre resta lontana dalla Germania con il 112,59% nel 2023. La Francia supera il 2008 (108,75 nel 2022) mentre la Spagna è ancora indietro (95,85).Eurostat segnala che migliorano i marcatori dell'Italia sul lavoro e sull'istruzione anche se i dati restano al di sotto di quelli medi dell'Ue. In particolare il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni in Italia sale dal 64,8% del 2022 a 66,3 nel 2023 con una crescita di 1,5 punti mentre in media in Ue l'aumento è di 0,7 punti, dal 74,6% al 75,3%. Nonostante questo aumento l'Italia resta ultima in classifica.Sulla disoccupazione l'Italia registra un calo di 0,4 punti percentuali (dall'8,1% al 7,7%), tendenza ancora rafforzata nel 2024, mentre l'Ue segna in media una riduzione di 0,1 punti (dal 6,2% al 6,1%). Il nostro Paese registra un crollo anche per i Neet (i giovani che non sono in un percorso di istruzione e formazione e non lavorano con il passaggio dal 19% al 16,1%), il dato più basso dall'inizio delle serie storiche nel 2009. In Europa in media si è registrato un calo di 0,5 punti, dall'11,7% all'11,2%. Diminuisce sensibilmente anche la disoccupazione di lunga durata (almeno un anno senza trovare lavoro) con il passaggio dal 4,6% al 4,2% della forza lavoro, il dato più basso dopo il 2009 anche se ancora superiore alla media Ue (2,1%). Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.L'Offensiva del Dragone punta a destabilizzare l'economia mondialeSecondo i dati della Banca mondiale, nel 2022 il 30% dell output manifatturiero mondiale originava dalla Cina, mentre i consumi privati cinesi rappresentavano solo il 13% di quelli globali. Ciò implica che le aziende cinesi riversano sui mercati internazionali il 60% delle loro produzioni, spesso a prezzi di realizzo, destabilizzando l economia mondiale. In un contesto normale per assorbire questo squilibrio il Paese dovrebbe stimolare i consumi interni o rivalutare il cambio. Ma il Partito Comunista Cinese da oltre venti anni rifiuta di applicare queste misure, di espandere i servizi pubblici (specialmente la sanità) e estendere la sicurezza sociale per i cittadini. Un Paese che ha costruito 45mila chilometri di linee ferroviarie ad alta velocità spendendo l equivalente di 750 miliardi di euro e che impegna cifre colossali per il riarmo, mantiene ospedali pubblici di infimo livello.Sono state formulate ipotesi più o meno fantasiose, per spiegare questo rifiuto: la mistica confuciana, (in salsa neo-maoista) di vita parca ed austera; il bias ideologico contro un economia orientata ai consumi che sfugge al controllo statale; la preoccupazione che un welfare generoso inoculi il virus dell indolenza nelle nuove generazioni. Tuttavia la motivazione più plausibile è inquietante e gravida di conseguenze. Innanzitutto occorre rottamare l idea che il regime cinese persegua la prosperità e il benessere della popolazione. L accumulo di capacità produttiva, lo spionaggio industriale, l appropriazione indebita di proprietà intellettuale, il dumping compongono una precisa strategia predatoria, una forma di guerra ibrida contro il resto del mondo. Il fine ultimo è ri-assurgere al ruolo egemonico di stampo imperiale che secondo Xi Jinping fu usurpato alla Cina durate il secolo delle umiliazioni. Del resto il Partito Comunista non fa mistero che l obiettivo primario è l ampliamento del potere su scala globale. Infatti sin dal 2015 con il programma Made in China 2025, il governo ha formulato un piano ambizioso, che punta alla primazia economica mondiale entro il 2049, sfruttando le economie di scala e il legame simbiotico tra apparato industriale e militare. Quindi le scelte di politica economica a Pechino puntano esplicitamente alla conquista dei settori più avanzati o strategici utilizzando sussidi, prestiti agevolati, restrizioni alle importazioni, manipolazioni valutarie e pratiche illegali. Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.Emergenza peste suinaNegli allevamenti del Nord Italia si fa sempre più drammatica la situazione legata alla diffusione del morbo della Peste suina africana (Psa). Innocua per l'uomo ma mortale per i suini domestici e quelli selvatici, cioè i cinghiali. Il Commissario Straordinario alla Peste suina africana Giovanni Filippini ha comunicato ieri all'ANSA la presenza in Italia di 18 focolai in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna. Se ne aggiunge uno oggi nel Novarese per un totale di 25 focolai. I dati sono in evoluzione: non c'è giorno ormai in cui non si scopra un nuovo focolaio. Nella sua ultima ordinanza (di giovedì scorso 30 agosto) il Commissario ha inasprito con una sorta di "lockdown delle stalle" i divieti di movimentazione degli animali vietando in tutte le tre le fasce di restrizione lo spostamento di qualsiasi maiale, se non per raggiungere i pochi macelli attrezzati per l abbattimento dei suini provenienti da aree a rischio. Le aziende che non si atterranno alle regole per limitare i contagi dovranno chiudere.Gli allevamenti coinvolti dalle restrizioni sono centinaia e quando in un allevamento viene trovato un maiale malato, la legge impone l'abbattimento di tutti i capi. Oltre 50mila maiali sono già stati abbattuti nel nostro Paese. Cresce quindi la preoccupazione per la filiera suinicola italiana, una delle più performanti dell intero sistema agroalimentare nazionale con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro, centomila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati che rappresentano il prodotto di base per la filiera dei grandi prosciutti Dop italiani (Parma San Daniele ma non solo) e di altri salumi Dop.La scorsa primavera ad essere particolarmente colpita è stata l'area del Piacentino, culla di molti allevamenti e di importanti produzioni di salumi Dop. Ora, nell'occhio del ciclone, c'è soprattutto la Lombardia: prima Pavia, poi Lodi. In Lombardia, dove si alleva il 50% di tutta la produzione suinicola nazionale, la preoccupazione è altissima: se la peste suina si diffonderà , sarà un'ecatombe.Gli allevatori sottolineano il peso dei danni indiretti, che vanno ad aggiungersi a quelli diretti (la perdita del capo che viene soppresso) e si pone quindi il tema dei possibili indennizzi. Il Commissario ha specificato che "Il governo sta prendendo in seria considerazione la situazione verificando quali sono gli indennizzi in termini di risarcimenti dei danni diretti e indiretti che gli allevatori stanno subendo"La fauna selvatica (cinghiali) rappresenta il principale veicolo di diffusione della Psa. Coldiretti evidenzia infatti la necessità di ridurre la pressione dei 2,3 milioni di cinghiali considerati ormai "fuori controllo" sul territorio nazionale. L'associazione si è mobilitata per chiedere anche un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni e lo stop a mutui e contributi per le aziende colpite. Ne parliamo con Gianfranco Comincioli - presidente di Coldiretti Lombardia.
- 16 luglio 2024
Le proteste anti overtourism
Dalla Spagna alla Grecia passando per Amsterdam e Firenze. Le proteste dei residenti contro il turismo di massa o poco rispettoso delle regole si stanno allargando per il disagio, le masse, l'impatto sull'ambiente e il carovita che comportano. Da più parti si chiede una regolazione dei flussi o dei tetti e ne parliamo in questa puntata. Prima un'ampia pagina dedicata ancora all'attentato a Donald Trump insieme ad Andrew Spannaus e a seguire un'intervista a Cristiana De Filippis, docente e ricercatrice di Analisi matematica all’Università di Parma che ha ricevuto il Premio della European Mathematical Society, il più importante e prestigioso riconoscimento della matematica europea
- 23 giugno 2024
Basilicata: alla scoperta della Via Appia, la regina delle strade
Con il cercatore di vie Riccardo Carnovalini ci incamminiamo idealmente lungo la Via Appia. Un antico tracciato, nonché il più importante di epoca romana, che in oltre 600 chilometri collega e collegava Roma a Brindisi. Definita la Regina delle strade, offriva uno sbocco militare e commerciale con la Grecia e l’Oriente. Un’antica strada che riaffiora a tratti con il suo caratteristico basolato, anche in Basilicata. Una via di oltre 2.300 anni che oggi è anche un itinerario pensato per chi ha un approccio escursionistico al cammino.
- 17 giugno 2024
7. Crolla il Muro: i Giochi di una sola superpotenza
Il crollo del muro di Berlino, nel novembre 1989, segna una svolta storica, anche nel mondo dello sport. Il blocco dell'Est si sgretola anche nelle palestre e nei campi di gara: l'Unione Sovietica si frammenta, la Germania si riunifica inglobando, non senza difficoltà e contraddizioni, gli sportivi che fino ad allora avevano fatto le fortune dell'Est. Ma sono soprattutto gli Stati Uniti l'unica vera superpotenza, che ha nel Dream Team delle stelle Nba che dà spettacolo a Barcellona 92 il suo emblema. Ma gli attentati dell'11 settembre 2001 e la crisi economica che colpisce la Grecia post olimpiadi di Atene 2004 evidenziano la fragilità di un globalismo fondato solo sulla forza del business, anche nello sport. Le superpotenze sono al centro di questo episodio di “Olimpiadi di pace e di guerra” con Enrico Landoni, professore associato all'Università eCampus e membro della Società italiana di Storia dello sport.
- 14 giugno 2024
Alessandro Diana (Accenture): Marketing Digitale tra Life Centricity e Intelligenza Artificiale
Per chiudere il ciclo di tre puntate dedicate ai Visionari Digitali, abbiamo portato in questa puntata ai nostri microfoni Alessandro Diana, Accenture Song Lead per l'Italia, l'Europa Centrale e la Grecia. Insieme abbiamo discusso le evoluzioni e le sfide del marketing digitale. Durante la conversazione, abbiamo esplorato come il marketing si sia trasformato dagli inizi con i banner fino alle attuali strategie di "life centricity", che pongono al centro le persone e i loro valori.Ma come si passa dalla "customer centricity" alla "life centricity"? Questo nuovo paradigma si concentra sulla connessione con gli individui nella loro interezza, considerando non solo le loro esigenze come consumatori, ma anche i loro valori e interessi personali. L'approccio mira a creare relazioni più profonde e significative tra i marchi e il loro pubblico, migliorando la rilevanza del brand.Ovviamente, è necessario considerare il tema delicato dell'equilibrio tra personalizzazione e privacy. Dobbiamo giocoforza riconoscere che, sebbene le persone desiderino relazioni significative con i marchi, sono spesso riluttanti a condividere informazioni personali. La chiave, secondo Alessandro, risiede in uno scambio di valore trasparente, dove le persone vedono un reale beneficio nel condividere i loro dati.L'intelligenza artificiale (IA) emerge come una forza trasformativa: permetta ai brand di personalizzare le loro offerte su una scala senza precedenti, migliorando l'efficacia e la qualità delle campagne di marketing. Il caso di Vodafone Italia, dove l'IA ha raddoppiato il tasso di accettazione delle campagne senza impatti negativi sulla forza lavoro, integrando le linee guida del brand nei motori di intelligenza artificiale, è paradigmatico. E ci torneremo a settembre, per sentire direttamente dalla voce dei protagonisti questo straordinario business case.
- 02 giugno 2024
Calabria: alla scoperta del Cammino Basiliano e dell’antico borgo di Bova
In questa puntata ci incamminiamo idealmente lungo il Cammino Basiliano, poco più di 1500 chilometri che ci immergono in tutte le sfaccettature della regione, tra cultura, natura e spiritualità. Un itinerario che parte da Lauria (Basilicata) e in 81 tappe ci conduce fino a Reggio Calabria.Poi, in compagnia di Angela Latella di Magna Grecia Outdoor, chiudiamo il nostro racconto spostandoci a Bova, per fare una breve escursione di trekking in questo luogo che è un po’ la capitale della Calabria Greca. Tutt’oggi, infatti, in questo antico borgo persiste la lingua greca, che si manifesta in una forma dialettale che somiglia ai dialetti parlati a Creta e a Cipro.
Calabria: Ciclopedonale della Val di Neto e Ciclovia del Reventino-Savuto
Pedaliamo nel cuore della Calabria, in un’area dell’antica Magna Grecia lungo la Ciclopedonale della Val di Neto (42 km) che segue l’antica mulattiera sull’argine dell’omonimo fiume; una green road pianeggiante, ad uso esclusivo di pedoni e biciclette che si è appena aggiudicata il secondo posto degli Oscar italiani del Cicloturismo assegnati a Lucca in vista della Giornata Mondiale della Bicicletta. Per i più esperti andiamo sulla Ciclovia del Reventino-Savuto (150 km e 3600 metri di dislivello) piccolo paradiso per le due ruote, itinerario poco conosciuto e immerso nella natura. Con Giovanni Aramini, direttore del settore “Parchi e Aree Naturali Protette” del Dipartimento Ambiente e Territorio di Regione Calabria e con Enrico Caracciolo, direttore di Viatoribus.
- 29 maggio 2024
Il doppio voto della Romania, i dubbi della Grecia
Mercoledì 29 maggio 2024Dal sudest al sud, un'ampia fascia sensibile dove l'Europa incrocia il mondo balcanico, ma anche il Mar nero e l'Oriente. Paesi dai confini complessi e dal passato che ancora condiziona le scelte del presente. Tra Romania e Grecia il racconto di Valeria DeRosaVerso il voto - Europee 2024. Le sfide in pillole. Con la redazione di Radio 24 scopriamo quali sono i Paesi e i temi al centro della sfida per le elezioni
- 15 maggio 2024
Istat: il Pil 2023 dell'Italia torna ai livelli pre-Lehman Brothers. Previsioni della Commissione vicine a quelle del governo
In Italia solo a fine 2023 il Pil reale è tornato ai livelli del 2007, quelli precedenti il crak della Lehman Brothers: in 15 anni si è accumulato un divario di crescita di oltre 10 punti con la Spagna, 14 con la Francia e 17 con la Germania. Se si confronta il 2023 con il 2000, il divario è di oltre 20 punti con Francia e Germania, e di oltre 30 con la Spagna. Il 32esimo rapporto annuale dell Istat sulla situazione del Paese - presentato a Montecitorio il 15 maggio - fotografa un economia che nell ultimo triennio è cresciuta di più della media Ue27 e di più di Francia e Germania ma permangono fattori di debolezza strutturali e ritardi sulle parti più innovative. Alla crescita si è associato il buon andamento del mercato del lavoro. La stagnazione della produttività del lavoro è uno degli elementi che ha caratterizzato il debole andamento del Pil in volume negli ultimi vent anni e il conseguente allargamento del divario di crescita con le altre principali economie dell Ue. In volume, il Pil per ora lavorata in Italia è cresciuto di solo l 1,3 per cento tra 2007 e 2023, contro il 3,6 per cento in Francia, il 10,5 in Germania e il 15,2 per cento in Spagna. Nel sistema delle imprese, in Italia, il livello della produttività (valore aggiunto per addetto) a prezzi correnti nella manifattura è inferiore a quello osservato in Francia e Germania solo nel segmento delle micro e piccole imprese, che però hanno un peso maggiore in Italia. Nei servizi, invece, le imprese italiane mostrano una produttività inferiore in tutte le classi dimensionali. Insomma, scrive l'Istat, negli ultimi 20 anni, l'Italia ha difeso il proprio posizionamento come paese esportatore, ma la concorrenza delle economie emergenti ha messo in crisi una parte rilevante delle industrie su cui si basava la specializzazione nazionale, che si è gradualmente modificata. In questo contesto però fa ben sperare la previsione della Commissione europea che oggi ha ricordato che, nonostante l Italia continui a essere segnata da una crescita debole, ma che quest'anno dovrebbe far segnare un +0,9% quest anno, una cifra molto vicina all'1% stimato dal governo. L'Italia - con una crescita dello 0,9% nel 2024 e dell'1,1% nel 2025 - quest'anno crescerà più di Germania e Francia. E' quanto emerge dalle previsioni economiche di primavera della Commissione europea. "Dopo la recessione nel 2023, si prevede che l'attività economica in Germania ristagnerà nel 2024", evidenzia la Commissione europea. La crescita di Berlino è prevista allo 0,1% nel 2024 per poi raggiungere l'1% nel 2025, restando fanalino di coda tra i maggiori Paesi dell'Eurozona. La Francia crescerà invece dello 0,7% nel 2024, per arrivare all'1,3% nel 2025. A trainare l'Eurozona risultano essere i Paesi del sud. L'attività economica in Spagna dovrebbe crescere del 2,1% nel 2024 e dell'1,9% nel 2025, trainata dalla domanda interna e sostenuta da un forte mercato del lavoro. Per la Grecia si prevede una crescita del 2,2% quest'anno e del 2,3% il prossimo. Il Portogallo registrerà un aumento del Pil dell'1,7% nel 2024 e dell'1,9% nel 2025. Ieri ha presentato le sue stime anche Ey e Oxford Economics stimano per l'Italia una crescita del Pil reale intorno allo 0,7%-0,8% nel 2024 e poco sopra l'1% nel 2025, con una riduzione del tasso di inflazione dal 5,6% nel 2023 al di sotto del target della Bce del 2% per il 2024 e il 2025. Ne parliamo con Mario Rocco, Valuation, Modelling and Economics Leader di EY in Italia.Quando l'internazionalizzazione è una storia di successo. E la questione Sugar TaxLa famiglia Busi è tra gli storici imbottigliatori di CocaCola (gli imbottigliatori per il modello di business di CocaCola sono importantissimi), in Italia e all'estero. Il 19 maggio la Coca-Cola Bottling Shqiperia (CCBS) festeggia i 30 anni di presenza in Albania, l'evento sarà celebrato presso la "Piramide" di Tirana e vedrà anche la partecipazione del Primo Ministro Edi Rama. La famiglia Busi in Albania è riuscita a sviluppare con successo uno dei brand iconici a livello globale, nonostante un contesto imprenditoriale molto complesso. Si tratta di un traguardo storico per una famiglia di industriali italiani che trent'anni fa ha deciso di internazionalizzare il proprio business investendo in un Paese che oggi è terra di grandi opportunità per le imprese italiane innovative.Il tutto è stato possibile esportando le best practices italiane, che vedono il Gruppo Acies (con sede a Bologna) attivo anche a Catania attraverso Sibeg Coca-Cola, azienda virtuosa che dal 1960 produce, imbottiglia, sviluppa e distribuisce in esclusiva per la Sicilia le bevande di The Coca-Cola Company. CCBS è il risultato della volontà di trasformare una delle più importanti Global Company in un'impresa familiare a km0, con l'obiettivo di portare valore aggiunto in un Paese che si distingue per l'intelligenza, la vivacità e la resilienza delle sue risorse. In questo contesto si inerisce però un "pericolo scampato" tutto italiano. Ieri infatti, dopo giorni in cui si paventava l'imminente introduzione della Sugar Tax per il prossimo luglio, l'imposta è stata spostata al 2025. La legge punta a disincentivare l'acquisto di drink e bevande ad alta concentrazione di zuccheri, facendone aumentare il pezzo alla vendita. Da Palazzo Chigi ricordano che sia la sugar che la plastic tax sono state introdotte con la legge di Bilancio 2020 dal Governo Conte 2, ma fino ad oggi è stata oggetto di continui rinvii. Con la manovra 2024 l'ultima proroga è fissata a luglio 2024. Le associazioni, compresa Confindustria Catania e Assobibe, si sono dette soddisfatte del rinvio, ma come si sta organizzando la filiera per prepararsi a una tassa che inevitabilmente a breve verrà introdotta?Ne parliamo con Cristina Busi, neo eletta presidente di Confindustria Catania (eletta lo scorso 3 maggio) e vicepresidente con delega alle piccole e medie imprese di Assobibe (Associazione Italiana Industria Bevande analcoliche).Reclutamenti in salita, i rifiuti dei candidati sono oltre la metàSecondo l'Osservatorio Hr del PoliMi, il 90% dei lavoratori vive una condizione di malessere: il benessere è il primo motivo per cambiare lavoro ma le aspettative spesso sono deluse. Nel nostro Paese, della ricerca del benessere da parte dei lavoratori le direzioni delle risorse umane non possono non tenere conto, perché sta condizionando sempre più prepotentemente il mercato del lavoro. Non come categoria astratta, come mostrano alcuni trend: uno è sicuramente l'aumento del tasso di rifiuti dei candidati alle proposte di lavoro in fase di selezione che ormai supera la metà, aggravando il mismatch domanda e offerta. I più giovani ormai fanno colloqui in maniera quasi compulsiva «e sono sempre alla ricerca di un lavoro dove stare meglio. Chi fa parte della Gen Z non si preoccupa nemmeno di interrompere un percorso professionale durante la fase di induction, quella in cui si viene inseriti in azienda», spiega il professor Mariano Corso, responsabile scientifico dell'Osservatorio hr innovation practice della School of management del Politecnico di Milano, che ha realizzato con Doxa una ricerca sui temi dominanti nella gestione delle risorse umane. L'inquietudine della GenZ Il confronto tra le diverse generazioni mostra un approccio diverso rispetto al lavoro. «Sicuramente la GenZ appare come quella più inquieta, capace di rassegnare le dimissioni anche in fase di inserimento e sempre alla ricerca di qualcosa di meglio che consenta di avere dal lavoro maggiore soddisfazione, senza però sacrificare gli spazi privati - dice Corso -. Se per un giovane boomer, una volta iniziato un determinato percorso di carriera il lavoro diventava una priorità assoluta, per la GenZ non è così, tant'è che i più giovani hanno un'opinione negativa di chi oggi sacrifica tutto per il lavoro». In questo contesto non ci deve stupire che i ragazzi facciano continuamente colloqui e tantomeno la percentuale molto elevata di rifiuti che le aziende ricevono in fase di recruiting da parte dei candidati, che sono in crescita e sono saliti alla quota record del 54%. Così come non stupisce il dato del 17% delle aziende che parla di neoassunti che hanno lasciato il posto durante la fase di induction. Nell'interpretazione di Corso «il mondo del lavoro negli ultimi anni è stato interessato da una vera e propria rivoluzione e la ricerca del "vivere bene" è una risposta alle incertezze emergenti. Se in passato il lavoro era il centro delle aspirazioni e dei progetti di autorealizzazione per crescere anche di ruolo e status sociale, ora la fragilità del futuro sembra spingere le persone soprattutto a stare bene qui ed ora. Nel lavoro si cerca un benessere economico e mentale, in cui la flessibilità nei tempi e luoghi è fondamentale.Ne parliamo con Cristina Casadei, Sole24Ore.
- 12 maggio 2024
Arpa e flauto nella musica francese di fine Ottocento
Negli ultimi decenni dell’Ottocento in Francia si va affermando una nuova generazione di musicisti che da una parte subisce ancora l’influsso del romanticismo di Ravel e Debussy, dall’altra si apre verso le forme più sperimentali che avrebbero poi caratterizzato la musica del nuovo secolo. Compositori poco noti al pubblico italiano, alcuni dei quali vengono ora riproposti nell’album “Echos du temps. Voyage à travers la musique française du 20e siècle pour flûte et harpe” (Da Vinci Classics) realizzato dal duo Desirée Del Santo (flauto) e Alice Belardini Pini (arpa).I brani eseguiti dal vivo in questa puntata, entrambi contenuti nel cd, sono ‘Pavane à cinq temps’ di Jean Michel Damasee ‘Divertissement grec. Op. 33’ di Jean Mouquet.
- 18 febbraio 2024
Mosca, Navalny e gli avvocati di guerra
La notizia della morte di Alexey navalny irrompe nella giornata dei lavori sulla sicurezza in Europa in corso a Monaco di Baviera. Una morte annunciata per l'avvocato e giornalista Gennaro Grimolizzi, autore di "Avvocati di Guerra. Storie e testimonianze da Ucraina e Russia" (ed.Guerini e Associati) che ci racconta il quadro desolante dell'avvocatura russa al tempo di Putin. Nella prima parte di Europa Europa, condotto da Gigi Donelli, andiamo in Estonia dove il ministro degli Esteri Margus Tsahkna commenta ai microfoni della rete europea EuranetPluis le parole di Donald Trump sul futuro della Nato. Spazio anche all'Economia con le previsioni 2024 sul PIL europeo, e la Grecia, con il via libera al matrimonio omosessuale. In collaborazione con Euranet Plus
- 29 novembre 2023
Anche l'Ocse vede l'Italia in crescita "solo" dello 0,7% nel 2024. Intanto la recessione tedesca si fa sentire
La crescita del Pil dell'Italia dovrebbe rallentare. Il Pil dovrebbe aumentare dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024 prima di una lieve ripresa dell'1,2% nel 2025: è quanto emerge dalle Prospettive economiche dell'Ocse presentate oggi a Parigi. Un dato che, come avevano già evidenziato altre istituzioni in questi mesi, rimane molto al di sotto dell'1,2% per il 2024 scritto nella Nadef dal governo. Sul rallentamento dell'Italia incide anche la recessione tedesca, la Germania dovrebbe chiudere il 2023 con un -0,3%, con effetti molto pesanti soprattutto nelle regioni del Nord. Ad esempio se a livello nazionale Berlino vale il 12,4% del nostro export, nella provincia di Brescia si arriva oltre il 20%, addirittura quasi ad un quarto delle vendite estere nell area vasta dei metalli, architrave della manifattura locale. Acciaierie e fonderie, componentisti e subfornitori che sul mercato tedesco sviluppano 4,4 miliardi di vendite, record tra tutti i territori che nel 2023 non verrà avvicinato neppure da lontano. Nel secondo trimestre, le vendite manifatturiere verso la Germania sono crollate del 18%, calo di oltre 200 milioni. La discesa dei listini per il rientro dello shock energetico ha un peso ma a ciò si aggiunge una frenata anche nei volumi, minori acquisti da parte di una manifattura tedesca ampiamente al di sotto dei valori pre-Covid. Tanto nell industria che nelle costruzioni, frenata quest ultima che ha ricadute negative ad ampio raggio. Se su base nazionale nell area dei metalli il calo è di 1,5 miliardi, Brescia da sola perde 260 milioni. Questi timori sono stati registrati da un analisi di Confindustria Brescia tra 150 aziende, oltre nove miliardi di ricavi. A crescere è solo il 7%, mentre nel 52% dei casi si segnalano volumi invariati e il 41% indica invece una frenata dell export verso Berlino. E per quasi due imprese su dieci si tratta di un calo di oltre il 20%, con gli esiti peggiori tra chimica, gomma-plastica e soprattutto metalli e metallurgia. Approfondiamo il tema con Luca Paolazzi, advisor di Ceresio Investors, presidente e direttore scientifico della Fondazione Nord Est.Dl energia, dall'addio al mercato tutelato ai rigassificatoriIl Cdm l'altro giorno ha approvato il decreto energia, che promuove il ricorso alle fonti rinnovabili e il sostegno alle imprese energivore. Non verrà prorogato, invece, il mercato tutelato per elettricità e gas. Le tariffe in bolletta fissate dallo Stato e non dalla concorrenza, infatti, finiranno come previsto dalla legge: il 10 gennaio 2024 per il gas e l'1 aprile per l'elettricità. Nel Decreto legge Energia, approvato dal Consiglio dei ministri, non c'è traccia del rinvio di cui si era parlato negli scorsi mesi. Questo siginifica che circa 5 milioni di famiglie su un totale di 9,5 milioni di famiglie e partite Iva dovranno sottoscrivere entro la metà dell anno prossimo un nuovo contratto sia per la fornitura di metano sia per l elettricità. Il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin ha fatto sapere che istituirà un tavolo per studiare modalità di passaggio "morbide" e non traumatiche per le famiglie. "Il 10 gennaio ci sono le gare. Faremo delle valutazioni rispetto ai clienti vulnerabili, pensando per loro a una metodologia diversa. Con Arera stiamo definendo le modalità di attuazione", aveva già anticipato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sul futuro. I clienti interessati dal passaggio hanno già ricevuto o riceveranno a breve dai rispettivi venditori una lettera in cui sono illustrate le possibili offerte, oltre ad alcuni chiarimenti sulle prossime scadenze. Come ricorda il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, Il decreto energia approva anche: una norma per considerare di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore, nonché le infrastrutture connesse: una norma importante per impianti come Porto Empedocle e Gioia Tauro". Quest'ultimo, nello specifico, è stato progettato da Sorgenia e Iren. L opera può dare un contributo di 12 ai 16 miliardi di metri cubi annui di importazione di gas, pari a quasi al 50% del totale dell importazione che un anno fa avevamo dalla Russia. Torniamo a parlarne con Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren.Viaggio nei consumi. Percassi Retail gestisce Nike e Starbucks. Commercio al dettaglio in calo a settembre, ne risente maggiormente l'acquisto onlineTorna il nostro appuntamento con Viaggio nei consumi, fra il maggio e il luglio della scorsa stagione abbiamo infatti fatto una serie di interviste ai principali attori del largo consumo come Conad, McDonald's, Ovs, Yamamay, Piquadro, Triboo.. etc. Riprendiamo il percorso di Viaggio nei Consumi con uno dei più grandi marchi per la gestione e sviluppo delle reti commerciali e del retail dei più importanti brand. Percassi Retail gestisce in Italia e all'Estero brand come Nike, Lego, Victoria's Secret, Saint Lauren, Gucci e Starbucks. Proprio di Starbucks è licenziatario unico e gestisce i 31 negozi presenti in Italia. Percassi Retail ha un fatturato (anno '22) di 376milioni di euro, di cui 261 in Italia e 115 milioni all'estero. Presenza in 6 Paesi: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro. 181 store, di cui 132 in Italia e 49 negli altri Paesi (Francia, Spagna, portogallo, Grecia, Cipro). 2.900 dipendenti di cui 2.100 in Italia. Sono tuttavia di ieri i non entusiasmanti dati Istat sul commercio. Le vendite al dettaglio in Italia a settembre sono in calo, scendono dello 0,3% in valore rispetto al mese precedente e la flessione raddoppia allo 0,6% in volume, secondo i dati Istat. Approfondiamo il tema con Matteo Morandi, Amministratore Delegato di Percassi Retail e di Starbucks Italia.
- 27 novembre 2023
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