Fabrizio Onida è Professore ordinario di Economia internazionale presso l'Università Bocconi dal 1983. E’ Presidente del CESPRI - Centro di Ricerca sui Processi di Innovazione e Internazionalizzazione.
Dal 1989 al 1995 Onida è stato coordinatore del Corso di Laurea in Economia Politica. Ha insegnato in precedenza nelle Università di Milano e di Modena.
Fabrizio Onida è stato delegato italiano presso il consiglio Ocse per la politica della scienza e della tecnologia, presidente dell'Istituto per la Ricerca Sociale di Milano e presidente dell'Ice (Istituto per il Commercio Estero).
I suoi interessi di ricerca spaziano dall’economia al commercio internazionale con focus particolare sull’integrazione economica e le imprese multinazionali. Fabrizio Onida ha anche effettuato ricerche e pubblicazioni nell’ambito dell’aiuto pubblico allo sviluppo e al rapporto fra innovazioni tecnologica e competitività.
Fabrizio Onida è Laureato in Economia e Commercio presso l'Università Commerciale "Luigi Bocconi" di Milano (1964). M.A. in Economics presso la University of Michigan.
- 25 marzo 2024
Produttività, dove nasce il gap italiano
Si dice: da metà degli anni ‘90 l’Italia non cresce, perde colpi, l’Italia è in declino, fortemente distaccata dalla Ue. Queste affermazioni, frequenti nel dibattito politico e giornalistico nazionale e internazionale, sfociano sul tema della “produttività”.
- 12 febbraio 2024
Le misure per essere attrattivi
A pochi anni dall’audace operazione con cui sotto la guida di Marchionne gli azionisti italiani della Fiat (Exor di John Elkann della famiglia Agnelli) accettarono la fusione euroatlantica in FCA (Fiat Chrysler Automobiles)
- 29 gennaio 2024
Draghi e le scelte per l’Europa
Necessario superare la regola che impone all’Unione le decisioni prese all’unanimità
- 11 gennaio 2024
Il grande potenziale dell’India e il freno da un’agenda nazionalista
L’elevato potenziale socio-economico dell’India tra i Paesi del Sud globale discende da diversi fattori consolidatisi negli anni recenti: elementi come il capitale umano dei 500mila nuovi ingegneri laureati ogni anno e il veloce recupero su infrastrutture e trasporti
- 04 dicembre 2023
Competitività europea, la Ue chiama Draghi
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha colto l’occasione del suo discorso sullo stato dell’Unione (23 settembre) per chiedere a Mario Draghi di predisporre in tempi brevi un “rapporto sul futuro della competitività europea”
- 15 novembre 2023
Cina, così l’economia in crisi spinge al dialogo
Sullo sfondo della guerra Russia-Ucraina e della tragedia israelo-palestinese, quale ruolo la Cina intenderà svolgere nel contesto geopolitico mondiale?
- 30 ottobre 2023
La sfida delle politiche industriali
L’America di Biden si prepara alla dura sfida delle elezioni presidenziali del 2024 con un massiccio ricorso agli aiuti di Stato (principalmente crediti d’imposta) come strumento di politica industriale
- 10 ottobre 2023
Il prezzo del nuovo, antico protezionismo
Sullo sfondo della “guerra dei chip” (Usa-Taiwan-Cina-Europa) i rapidi cambiamenti negli scenari competitivi nel mercato degli autoveicoli elettrici (E) hanno riaperto antiche controversie sui costi-benefici del protezionismo come politica di accompagnamento alla conquista di nuovi vantaggi
- 21 settembre 2023
I rischi possibili nati dallo scontro tra Paesi democratici e autocrazie
Le potenze autocratiche (Russia, Cina, Arabia Saudita) sembrano UNIRSI contro l’Occidente
- 14 luglio 2023
India, il nuovo «elefante nella stanza» capofila del Sud globale
L’India offre un quadro pieno di contraddizioni fra ampie aree di arretratezza e importanti motori di sviluppo economico moderno
- 13 aprile 2023
Un futuro più umano attraverso la rivoluzione della globotica
Non basta investire in automazione e robotistica per accrescere la produttività dei lavoratori se non ne deriva una «prosperità condivisa» che dipende da una giusta composizione di tecnologia, istituzioni e norme sociali
- 12 aprile 2023
Un futuro più umano attraverso la rivoluzione della globotica
Dall’ingresso delle ormai consolidate ICT (tecnologie dell’informazione e comunicazione), fino al recente avvento della intelligenza artificiale
- 21 marzo 2023
Perché la rivalità tra Stati Uniti e Cina sta ridisegnando gli equilibri mondiali
Intorno a Pechino e Washington crescono gruppi integrati di Paesi affini
- 05 febbraio 2023
La morsa diplomatica e tecnologica che stritola l’industria europea
Diversi rapporti del McKinsey Global Institute documentano da tempo come vada crescendo la quota dei servizi nel disegno delle catene internazionali
- 15 gennaio 2023
Politica industriale, quel vaso di coccio tra Usa e Cina e i rischi per l’Europa
Perché la controversia accademica sui limiti della politica industriale deve superare tentazioni ideologiche
- 05 gennaio 2023
Arriva la deglobalizzazione? È una notizia fortemente esagerata (per ora)
L’allargamento del mercato, se ben governato, genera maggiore efficienza e può indurre economie di scala che accrescono la produttività del lavoro e la produttività totale dei fattori
- 23 dicembre 2022
Banche centrali sul terreno scivoloso delle aspettative
La decisione della Bce di contrastare la recente impennata inflazionistica con un robusto rialzo dei tassi di riferimento, accompagnato dall’impegno a dimezzare l’acquisto delle nuove emissioni di debito pubblico dei Paesi membri, ha risollevato il dibattito sull’inefficacia
- 09 dicembre 2022
Alleanze industriali per dare autonomia strategica all’Europa
Ci volevano la pandemia e la guerra in Ucraina per mettere in sordina, almeno temporaneamente, le ricette del classico liberismo, rilanciando in varie forme l’appello dei governi sulle due sponde dell’Atlantico
- 23 novembre 2022
Imprese e Made in Italy: oltre al nome serve una nuova visione
Il nuovo Mimit (ministero dell’Impresa e del Made in Italy) segna l’ultimo tentativo di ricondurre il sostegno pubblico alle imprese esportatrici e investitrici a una vera cabina di regia (termine forse troppo spesso evocato con modesti risultati).
- 02 novembre 2022
La meritocrazia aiuta (anche) a perpetuare le disuguaglianze
«Quando non è sana, l’etica meritocratica tra i vincitori produce tracotanza, tra i perdenti umiliazione e risentimento: sentimenti morali che sono al cuore della rivolta populista contro le élite»