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DiaSorin SpA è attiva nell'ambito di Tecnologia sanitaria.

Trust project

DiaSorin SpA ha sede a Saluggia in Italia.

Il ruolo di amministratore delegato è attualmente ricoperto da Carlo Rosa.

I principali competitor sono bioMerieux SA, Bio-Rad Laboratories, Inc. Class A, Applied BioCode Corp., QuidelOrtho Corporation, OpGen, Inc., Trinity Biotech Plc Sponsored ADR Class A, Nautilus Biotechnolgy, Inc., Seer e Inc. Class A tra i soggetti pubblici e Ortho Clinical Diagnostics Holdings Plc e Alere Inc. tra quelli privati.

DiaSorin SpA è attiva nel settore Tecnologia sanitaria.

DiaSorin SpA è impegnata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di kit di reagenti per la diagnostica di laboratorio. L'azienda è specializzata nei segmenti dell'immunodiagnostica e della diagnostica molecolare. Fornisce servizi clinici in aree quali malattie infettive, ossa e minerali, endocrinologia, ipertensione, oncologia, diagnostica delle feci e autoimmunità. L'azienda è stata fondata nel 1968 e ha sede a Saluggia, Italia.

Il ruolo di amministratore delegato è attualmente ricoperto da Carlo Rosa. Il CFO è Chen Menachem Even. Tra gli azionisti principali figurano T. Rowe Price International Ltd. (1,7%), Capital Research & Management Co. (World Investors) (1,7%), Wellington Management Co. LLP (1,6%), The Vanguard Group, Inc. (1,4%), Invesco Advisers, Inc. (1,3%) e Norges Bank Investment Management (1,2%).

I principali competitor sono bioMerieux SA, Bio-Rad Laboratories, Inc. Class A, Applied BioCode Corp., QuidelOrtho Corporation, OpGen, Inc., Trinity Biotech Plc Sponsored ADR Class A, Nautilus Biotechnolgy, Inc., Seer e Inc. Class A tra i soggetti pubblici e Ortho Clinical Diagnostics Holdings Plc e Alere Inc. tra quelli privati.

Per quanto riguarda i dati di bilancio, lo scorso dicembre DiaSorin SpA ha riportato ricavi per 1,36 milioni di Euro, contro i 1,24 milioni dell'anno precedente, un utile netto di 240,91 mila, contro i 310,97 mila dell'anno precedente, e un Ebitda di 501,56 mila, contro i 527,94 mila dell'anno precedente.

La stima per quest'anno è di ricavi per 1,15 mila di Euro, utile netto di 165,43 ed Ebitda di 373,02. Per l'anno prossimo si stimano ricavi per 1,19 mila di Euro, utile netto di 187,21 ed Ebitda di 394,7. DiaSorin SpA ha proposto un dividendo di 0,847 Euro per azione contro i 1,05 Euro dell'anno scorso.

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  • 11 aprile 2025
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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - In una settimana al cardiopalma per le Borse europee a causa della guerra commerciale innescata dall'amministrazione americana di Donald Trump soprattutto nei confronti con la Cina, con una serie di annunci e stop and go, i listini del Vecchio Continente terminano

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    Trump ha sospeso per 90 giorni i dazi "reciproci" mantenendo un'aliquota fissa del 10%, ma ha alzato le tariffe totali sulla Cina al 145% dopo la risposta cinese con barriere all'84%, ora salite al 125%. Sotto pressione da Wall Street, Big Tech, il Congresso e i mercati obbligazionari, Trump ha ceduto, aprendo ai negoziati con Paesi come Giappone e Corea del Sud. La Cina, però, ha reagito con nuovi controdazi e ha rifiutato di chiedere un incontro. Intanto Wall Street continua a calare, ma Trump su Truth resta ottimista. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24 Ore a NY.Cina, controdazi sui beni Usa al 125%. Pechino ricorre al Wto contro tariffe americaneLa Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. Washington deve assumersi la piena responsabilità per le turbolenze economiche globali seguite all'offensiva tariffaria totale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha aumentato i dazi sui prodotti cinesi dopo averli sospesi per altri paesi. Lo ha affermato un portavoce del ministero del Commercio cinese, aggiungendo che i dazi annunciati da Washington hanno causato gravi shock e forti turbolenze all'economia e ai mercati globali.Intanto Pechino ha presentato un nuovo ricorso all'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) dopo l'ennesimo aumento dei dazi sull'import cinese deciso da Donald Trump. Le tariffe degli Stati Uniti, ha denunciato il ministero del Commercio cinese, sono un tipico atto di bullismo e coercizione, che rappresentano una evidente violazione delle regole del Wto e indeboliscono gravemente il sistema del commercio multilaterale basato sulle regole e l'ordine economico e commerciale internazionale. Pechino, ammonisce il portavoce, chiede a Washington di correggere immediatamente le sue azioni e di cancellare tutte le tariffe unilaterali imposte sulla Cina. Il commento è di Filippo Fasulo, Co-head dell'Osservatorio Geoeconomia dell'Ispi.Ue, bene stop dazi, sosteniamo negoziato Commissione. Ma pronti a tassare le Big TechOggi si è aperta la due giorni dell'Ecofin informale a Varsavia con una riunione dell'Eurogruppo. "Accogliamo con favore la decisione dell'amministrazione statunitense di rinviare l'attuazione dei dazi. Ora dobbiamo usare questi 90 giorni con saggezza. Abbiamo bisogno di un buon accordo per i cittadini europei, per le aziende europee, e sosteniamo pienamente la Commissione europea nel suo sforzo di negoziare un accordo giusto e giusto". Lo ha detto Andrzej Domański, ministro delle finanze polacco, alla presidenza di turno dell'Ue, all'inizio dell'Ecofin informale a Varsavia. Durante la giornata ha parlato anche il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis interpellato nella conferenza stampa dopo l'Eurogruppo sui timori del ministro tedesco che ha invitato ad avere cautela nel valutare contro-misure ai dazi Usa sulle Big Tech. "Se si considera una categoria con un surplus sostanziale nei beni e un deficit sostanziale nei servizi, quando discutiamo dei titoli di rischio della politica commerciale, ovviamente dobbiamo anche considerare cosa sta succedendo nel settore dei servizi, compresi i servizi digitali, e come è stato delineato dalla Commissione. Quando discutiamo di contromisure tutte le opzioni sono sul tavolo".A proporre l'idea è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Financial Times, in cui ha dichiarato che l'Ue è pronta a introdurre "una tassa sui ricavi pubblicitari digitali" che colpirebbe le Big Tech, se i negoziati con Donald Trump per raggiungere un'intesa commerciale dovessero fallire. Interviene Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.Nel 2024 vola il credito al consumo. E nel 2025 tornano a crescere i tassiI prestiti aumentano ma i tassi continuano a rimanere alti nonostante la politica espansiva della Banca centrale europea. Uno dei pochissimi aspetti positivi di una congiuntura economica così complicata, ossia il taglio dei tassi della Bce, sembra non produrre i risultati sperati nel portafogli degli italiani che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere un mutuo. Il nostro Paese infatti resta tra i più costosi in Europa per l'accesso al credito al consumo. Nel 2024 il credito al consumo in Italia ha registrato un forte incremento pari al +5,3% rispetto all'anno precedente, portando il volume totale dei finanziamenti da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Anche se più contenuto, si è osservato un incremento dello 0,5% nei prestiti complessivi alle famiglie. Secondo l'analisi realizzata dalla Fondazione Fiba di First Cisl, il credito al consumo incide in modo significativo sul totale dei prestiti richiesti, rappresentando il 18,7% (salito al 18,9% a febbraio 2025), una percentuale nettamente superiore alla media dell'area euro (11,2%) e a quella di paesi come la Germania (9,5%) e la Francia (12,7%). Ne parliamo con Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl.

  • Borsa, Wall Street chiude negativa: preoccupa il braccio di ferro Usa-Cina

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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Maxi-rimbalzo delle Borse europee dopo il rinvio di 90 giorni deciso a sorpresa dal presidente americano Donald Trump sui dazi reciproci. Anche l'Ue, a metà giornata, ha annunciato la sospensione delle contromisure entrate in vigore mercoledì per rispondere ai dazi Usa

  • 09 aprile 2025
    Farmaceutici sotto pressione in Borsa, il settore teme la scure dei dazi

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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Pioggia di vendite sui titoli farmaceutici che temono una imminente introduzione di tariffe commerciali da parte degli Stati Uniti. Al momento il settore è uno dei pochi escluso dalla scure dei dazi decisi da Donald Trump, ma l'esenzione sembra destinata a finire. Sul

  • 07 aprile 2025
    Borse, nuovo crollo tra voci e smentite sui dazi. Wall Street contrastata, Milano a -5%. Bruciati 37,7 miliardi

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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tra rumors e smentite sui dazi americani, le Borse europee chiudono all’insegna dell’isteria la prima seduta della settimana lasciando sul terreno ancora cali pesanti frutto dell'ultimo annuncio, in ordine di tempo, del presidente americano Trump secondo cui «se la Cina

  • 06 aprile 2025
    Diasorin oltre i dazi: scommessa sugli Usa Sfida nei test con il Dna

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    Da un lato, nonostante il tema dei dazi, il focus sugli Stati Uniti. Dall’altro, la spinta – unitamente al continuo sviluppo della immunodiagnostica – sul mondo dei test molecolari. Sono tra le priorità di Diasorin a sostegno del business.

  • 04 aprile 2025
    A Milano resisitono i titoli pharma. Il settore per ora è escluso dai dazi

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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il settore farmaceutico tira un sospiro di sollievo per l'esclusione di fatto, almeno per il momento, dai dazi americani e i titoli del comparto limitano i danni in Borsa. A Piazza Affari si registrano acquisiti su Diasorin , Amplifon  e Recordati .

  • 02 aprile 2025
    Lo spettro dazi affonda il pharma europeo, a Milano giù Recordati

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     (Il Sole 24 Ore Radiocor) - L’imminente annuncio del massiccio piano tariffario promesso dal presidente americano Donald Trump zavorra i titoli farmaceutici europei che, secondo le dichiarazioni del tycoon, risulterebbero in cima alla lista dei target.

  • 17 marzo 2025
    Borse, continua l'effetto Merz sull'Europa. A Milano (+0,95%) scatta Mps. Wall Street chiude in rialzo

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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - È ancora il piano per rilanciare la spesa pubblica tedesca (e la crescita) a tenere banco sulle Borse europee , che proseguono il rally e chiudono tutte in rialzo scommettendo sul progetto del cancelliere in pectore Friedrich Merz. Questo promette infatti di ridare fiato

  • 14 marzo 2025
    Borse, Wall Street chiude in deciso rialzo: Dj +1,65%. Per l'Europa una settimana sull’ottovolante con il caos dazi. A Milano brilla Leonardo

    Finanza

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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Settimana sull'ottovolante per le Borse europee, che hanno risentito della confusione sulla politica commerciale americana, nonché dei timori per la tenuta dell'economia Usa e dell'incertezza sulla tregua Ucraina. Il bilancio settimanale dei principali listini è così in

  • Borse, venti di recessione dagli Usa. A picco il Nasdaq (-4%) con Tesla. Persi 1.000 mld dollari

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    (Il Sole 24 Ore Radiocor) - I timori di recessione negli Stati Uniti, alimentati dalle parole del presidente Donald Trump, innescano una reazione a catena che da Wall Street ha investito anche l'Europa, con gli indici continentali che hanno chiuso poco sopra i minimi di giornata. Se i cali sono

    Cina tra dazi e deflazione

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    Cina tra dazi e deflazione

    Oggi si chiude il Congresso nazionale del popolo (Cnp), occasione durante la quale la Cina si aggrappa a una crescita economica di circa il 5 per cento anche nel 2025. Si tratta, in buona sostanza, della media registrata nelle 31 province cinesi a ridosso delle due sessioni del Parlamento ufficialmente aperte ieri dal discorso del primo ministro Li Qiang. Nulla di nuovo né di sorprendente, non è tempo di alzate di testa, Pechino resta cauta nel perimetro di un obiettivo simile a quello dell'anno scorso, nonostante la guerra commerciale in crescendo con gli Stati Uniti che sta mettendo a dura prova ampi strati più tradizionali dell'economia cinese basata sull'import-export di prodotti Made in China. Intanto da oggi scattano i dazi cinesi del 10-15% a carico di alcuni prodotti agricoli americani entrano oggi in vigore, ultima rappresaglia contro la mossa Usa che ha appena doppiato al 20% le tariffe su tutto l'import verso gli Stati Uniti di beni made in China in base all'incapacità del Dragone di fermare i flussi del fentanyl, la droga sintetica che è responsabile di circa 100mila morti all'anno in America. Nel mirino della Repubblica popolare sono finiti soia, sorgo, carne di maiale e manzo, prodotti ittici, frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari tutti colpiti al 10%, mentre pollame, grano, cotone e mais sono nel gruppo di aliquota al 15%. Le tariffe, inoltre, non si applicheranno alle merci partite prima del 10 marzo, purché arrivino in Cina entro il 12 aprile. Secondo gli analisti, la ritorsione di Pechino è progettata come un utile a colpire la base elettorale del presidente americano Donald Trump, pur rimanendo tanto contenuta da consentire di elaborare un eventuale negoziato ed accordo commerciale. Affrontiamo il tema con: Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.Effetto DOGE sull'impero MuskIl crescente potere politico di Elon Musk e il suo inequivocabile spostamento verso l'estrema destra stanno scatenando forti reazioni e altrettanto importanti conseguenze sugli affari delle sue aziende, negli Stati Uniti come in Europa. L'antipatia nei confronti dell'imprenditore sta intaccando le vendite di Tesla e, cosa forse più importante, la sua attività di internet satellitare Starlink.  Continua da una parte la caduta del titolo Tesla, che registra la settima settimana consecutiva in calo e che da inizio d'anno ha lasciato sul parterre il 35% del valore, mandando in fumo la dote di 700 miliardi di dollari ricevuta dalla corsa elettorale. A fine dicembre la capitalizzazione aveva toccato un record di 1.500 miliardi di dollari, oggi siamo a 844. In effetti l'andamento delle vendite è allarmante su più mercati, dall'Europa all'Asia. Particolarmente preoccupanti sono i segnali dalla Cina, il mercato più grande e avanzato al mondo per i veicoli elettrici. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.it.Occupazione, dove cresce il lavoroOggi Il Sole 24 ore mette in prima pagina l'analisi condotta da Infocamere per il giornale del lunedì, su dati del Registro imprese e dell'Inps, che scatta una fotografia di come si sta muovendo il lavoro, con lo spaccato delle imprese attive nei vari comparti economici e dei relativi addetti nel 2024, a confronto con il 2014 (la base è quella delle 3,5 milioni di attività iscritte che comunicano il numero di lavoratori al Registro). Dieci anni nel mezzo dal quale emerge che i servizi continuano a fare il pieno di occupati, dalle utility alla ristorazione, dalle attività di supporto alle imprese, al commercio. Fanno eccezione banche, assicurazioni e attività immobiliari, che perdono addetti. La pandemia ha segnato una pesante battuta d'arresto, che ora appare superata, almeno dal punto di vista dell'occupazione generale: a gennaio 2025 l'Istat ha censito 24,2 milioni di occupati totali, con un tasso di occupazione cresce al 62,8%, il livello più alto dall'inizio delle serie storiche (gennaio 2004). L'andamento del lavoro Rispetto al 2014, le imprese sono diminuite di 128.626 unità, mentre il saldo dei lavoratori è positivo per 2,6 milioni. Dunque la scomparsa di alcune imprese non si traduce in assoluto nella diminuzione dell'occupazione, ma con ogni probabilità il passaggio dei lavoratori a imprese di dimensioni maggiori. Un fenomeno visibile nel commercio, dove le aziende sono 157mila in meno nel decennio, ma gli occupati sono saliti di 188mila. Il commento è di Valentina Melis, Il Sole 24 Ore, Francesco Seghezzi, presidente fondazione ADAPT, centro studi su lavoro e occupazione fondato da Marco Biagi.

  • 06 marzo 2025
    Federmeccanica: nel 2024 produzione -4,2%, per auto -21,9%

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    Federmeccanica: nel 2024 produzione -4,2%, per auto -21,9%

     Crolla la produzione metalmeccanica-meccatronica: nel quarto trimestre del 2024 si e' contratta del 5,6%, portando il dato annuale a una riduzione del 4,2%. Un risultato peggiore di quello registrato per tutto il comparto industriale che ha registrato una flessione nel periodo ottobre-dicembre 2024 del 2,2% e del 2,5% nell'intero anno. Sono i dati della 173esima edizione dell'Indagine congiunturale di Federmeccanica presentata oggi. A condizionare l'attivita' produttiva e' stata, in particolare, l'evoluzione negativa della produzione di Autoveicoli e rimorchi che arriva a segnare un calo annuale del 21,9%."Si è chiuso un anno durissimo che lascia un segno meno molto pesante e il 2025 si è aperto con segnali molto preoccupanti. La tenuta del nostro sistema industriale è a forte rischio, sia per criticità strutturali, sia per possibili sconvolgimenti degli equilibri globali che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Serve senso di responsabilità di tutti gli attori per affrontare una fase che potrebbe essere senza precedenti". Lo dice il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, in occasione dell'indagine congiunturale, che rileva un crollo della produzione, con il tonfo del settore auto. Sembra che "l'auto non interessa, interessano gli armamenti. Ma starei attento a chi pensa che la soluzione sia convertire l'industria dell'auto in industria bellica", avverte. Ne parliamo proprio con Federico Visentin, Presidente Federmeccanica.La Bce taglia il costo del denaro di 25 punti baseUn nuovo taglio, e nessuna indicazione sui prossimi passi: pesano le incertezze politiche globali e, in particolare, quelle sul commercio internazionale. La Bce ha ridotto di 25 punti base il tasso sui depositi, oggi considerato il più importante al 2,50%, da 2,75%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento è sceso al 2,65% dal 2,90%, quello sui prestiti marginali al 2,90% dal 3,15%. «La politica monetaria sta diventando meno restrittiva in modo significativo», ha spiegato il comunicato emesso al termine del consiglio. «I tagli dei tassi stanno rendendo meno cari, per famiglie e imprese, i nuovi prestiti», i quali risultano in crescita. L inflazione domestica resta intanto elevata: le proiezioni di marzo, complici i rialzi dell energia, puntano a un inflazione annua media del 2,3% nel 2025, dell 1,9% nel 2026 e del 2% nel 2027 (erano rispettivamente il 2,1%, l 1,9% e il 2,1% a dicembre), mentre l inflazione core dovrebbe calare al 2,2% quest anno, al 2% il prossimo e all 1,9% nel 2027 (erano il 2,3%, 1,9% e 1,9% tre mesi fa). In ogni caso, spiega la Bce, «il processo di disinflazione è ben avviato». Le proiezioni sulla crescita risentono invece delle difficoltà del commercio globale: indicano un aumento del pil dello 0,9% quest anno, dell 1,2% nel 2026 e dell 1,3% nel 2027 (erano rispettivamente 1,1%, 1,4% e 1,3%), con una revisione al ribasso per quest anno e il prossimo legata alla debolezza delle esportazioni e degli investimenti, a sua volta determinata dall elevata incertezza sulle questioni commerciali e sulle questioni politiche in generale.  La Bce spera, ha aggiunto Lagarde, che queste spese abbiano soprattutto un impatto sulla produttività di Eurolandia. Franco Bruni, presidente dell Ispi e professore emerito del dipartimento di Economia dell Università Bocconi.