Ultime notizie

destra nazionale

  • 30 dicembre 2020
    MSI/Due vetrine su strada per la Fiamma tricolore di Almirante

    Italia

    MSI/Due vetrine su strada per la Fiamma tricolore di Almirante

    Via della Scrofa, al civico 39 (con due vetrine anche al 43). Questo l'indirizzo, in pieno centro a Roma, a pochi passi da Palazzo Madama, sede del Senato e dalla chiesa di S. Luigi dei Francesi, della sede storica del Movimento sociale italiano fondato nel dicembre 1946 e guidato a lungo da

  • 01 agosto 2020
    Bologna, il filo nero di una strage senza mandanti da 40 anni

    24Plus

    24+ Bologna, il filo nero di una strage senza mandanti da 40 anni

    La Procura generale di Bologna da tre anni sta incastrando le tessere di un puzzle che tenta di svelare i nomi di chi volle il martirio del 2 agosto 1980 e perché. Sempre più chiaro il ruolo dei servizi segreti deviati al soldo della P2 di Licio Gelli

  • 02 novembre 2018
    La Lega dalla secessione alla destra nazionale

    CONTAINER

    La Lega dalla secessione alla destra nazionale

    La Lega è il partito più antico d'Italia rappresentato in Parlamento. Ma oggi è molto diverso da quello degli albori. In due decenni è passato dall'essere nordista, secessionista ed antistatalista per diventare poi, prima federalista, nei lunghi periodi di Governo con Berlusconi fino ad essere oggi, nazionalista con venature xenofobe. Ne parliamo con Gianluca Passarelli, associato di Scienza politica a La Sapienza di Roma ed autore con Dario Tuorto del libro: La Lega di Salvini - Estrema destra di governo (Il Mulino).Nella seconda parte il commento all'addio annunciato di Angela Merkel da qualunque incarico politico successivo al mandato in corso.Ne parliamo con Udo Gumpel, corrispondente dall'Italia per l'emittente televisiva NTV e dell'intero gruppo della TV tedesca RTL

  • 25 gennaio 2018
    Viminale, ok ad altri 9 simboli: sì alla Dc senza scudo crociato

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    Viminale, ok ad altri 9 simboli: sì alla Dc senza scudo crociato

    Su 19 simboli ricusati due giorni fa dal Viminale, sono 9 i contrassegni che sono stati modificati dai depositanti e sono stati quindi ammessi dal ministero dell’Interno. Mentre per altri 10 è rimasto lo stop. Il tutto al termine della fase di valutazione dopo che due giorni fa erano stati

  • 23 gennaio 2018
    Elezioni, 75 i simboli ammessi su 103 depositati

    Notizie

    Elezioni, 75 i simboli ammessi su 103 depositati

    Esaminati i 103 contrassegni depositati per le elezioni politiche del 4 marzo, iIl ministero dell'Interno ne ha ammessi 75. In 19 casi il ministero ha invitato i depositanti, in base alla normativa vigente, alla sostituzione del contrassegno e/o all'integrazione della dichiarazione di trasparenza

  • 21 settembre 2017
    Trans, puttane e treni

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    Trans, puttane e treni

    Nei giorni scorsi è girato sul web un video che ritrae dei migranti senza biglietto sul treno. Abbiamo sentito l'autrice del video per capire le sue motivazioni. Simona Izzo ha dichiarato: "Amanda Lear era un uomo, una bellissima trans". Abbiamo chiamato Maurizia Paradiso per approfondire questa dichiarazione. Candida Pittoritto del MSI-Destra Nazionale, lancia un messaggio contro la Boldrini e Fiano per protestare contro la legge sull'apologia di fascismo. Abbiamo sentito la Pittoritto per capire la natura della sua protesta.

  • 23 agosto 2017
    Musumeci, il candidato ontologicamente di destra, recordman di preferenze

    Notizie

    Musumeci, il candidato ontologicamente di destra, recordman di preferenze

    «Mi candido lo stesso. Anzi: sono già candidato, perché c’è la novità che il tempo è scaduto». In questa dichiarazione c’è tutta la “sicilianità” di Nello Musumeci, ex presidente della provincia di Catania, che correrà come candidato del centrodestra alle elezioni regionali siciliane nonostante i

  • 25 maggio 2017
    A Verona Fi e Lega uniti contro Tosi, che candida a sindaco la compagna

    Notizie

    A Verona Fi e Lega uniti contro Tosi, che candida a sindaco la compagna

    Centrodestra e centrosinistra si presentano divisi alla corsa per la carica di primo cittadino di Verona, con il Movimento 5 Stelle che si candida a sparigliare le carte. Le Amministrative a Verona si presentano ai nastri di partenza con un quadro frammentato che rende quanto mai incerto l’esito

  • 13 maggio 2017
    Amministrative, presentate liste e candidati sindaci

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    Amministrative, presentate liste e candidati sindaci

    Sono scaduti alle 12 i termini per la presentazione negli uffici comunali delle liste, con annesso simbolo, di candidati consiglieri comunali collegate agli aspiranti sindaci, in vista delle amministrative dell'11 giugno che coinvolgeranno 1.014 comuni , di cui 25 capoluogo e 161 sopra i 15mila

  • 13 maggio 2016
    Le amministrative di Radio 24 - Torino, un modello tra crisi e rilancio

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    Le amministrative di Radio 24 - Torino, un modello tra crisi e rilancio

    SCOPRI TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLE AMMINISTRATIVE DI RADIO 24 A meno di tre settimane dal voto del 5 giugno, nel pieno di una campagna elettorale che vede il record di 16 candidati per la poltrona di Palazzo Civico, Torino mostra due facce. La città che il New York Times ha scelto come una delle destinazioni del 2016, che vanta un record di 4 milioni di turisti nel 2015, che è seconda assoluta in Europa, dopo Amsterdam e davanti a Parigi nella classifica delle capitali europee dell'Innovazione, continua, a portare avanti un progetto di trasformazione che per molti aspetti è un modello, non solo nel Belpaese. Poi però gli umori delle strade dei quartieri popolari raccontano altro. Corso Svizzera, quartiere Campidoglio, ex zona operaia oggi invecchiata e in lento cambiamento. Qui, tra i banchi del mercato, se si chiede alle persone di politica cittadina, elezioni, futuro, in tanti preferiscono non rispondere. E chi parla è critico: le voci rivelano delusione, distanza, rabbia. Una prima spiegazione è legata alla crisi, che a Torino ha colpito duramente, soprattutto alcune fasce di popolazione: nel 2015, la disoccupazione nell'area metropolitana cala ma resta alta, in linea con quella nazionale, all'11,9%, mentre quella giovanile è al 44,9%, sopra la media nazionale. I poveri, dice Caritas Torino, sono raddoppiati dal 2007 a oggi, 100mila, circa il 15% della popolazione totale. Nanni Tosco, già segretario Cisl di Torino oggi presidente dell'Ufficio Pio, il "braccio" della Compagnia di San Paolo che dal 1500 si occupa del sostegno alle fasce deboli, spiega che "la povertà è aumentata quantitativamente, è aumentata come tipologie di persone che vanno in povertà, è aumentato il rischio che in questo periodo perdere il lavoro significhi scivolare verso la povertà". Intanto, in questi anni, il comune ha dovuto fare i conti con minori trasferimenti e anche con un debito di 3,4 miliardi, da ridurre senza tagliare il welfare. Ed è proprio quello che Piero Fassino rivendica: "Abbiamo tagliato il debito di 600 milioni di euro – spiega – senza tagliare i servizi. E abbiamo continuato a investire". Fassino, 66 anni, sindaco uscente, porta avanti da oltre un mese una campagna elettorale vecchio stile: non si ferma mai, è dappertutto, incassa critiche e malumori, racconta il lavoro fatto: la crescita di turismo e cultura, gli asset per l'innovazione, il terzo Piano strategico della città, la progettazione della linea 2 della metropolitana. Mette al centro del suo programma attrattività, sicurezza. E per l'occupazione indica una strategia a più assi – industria, terziario, risanamento ambientale – purché, dice, "si punti sul massimo dell'innovazione in ogni campo, perché solo così si crea lavoro". Nella città in cui il centrosinistra governa da 23 anni la partita di Palazzo Civico la giocano in diciassette. I nomi, in rigoroso ordine di scheda elettorale sono Guglielmo del Pero, Mario Cornelio Levi, Marco Rizzo, Roberto Usseglio, Alberto Morano, il sindaco uscente Fassino, Osvaldo Napoli, Lorenzo Varaldo, Vito Colucci, Roberto Rosso, Gianluca Noccetti, Chiara Appendino, Marco Racca, Pier Carlo Devoti, Anna Battista, Giorgio Airaudo. E poi Roberto Salerno, che è riuscito a ottenere il via libera del TAR per il simbolo della fiamma del Movimento Sociale Destra Nazionale che lo sostiene. Stando ai sondaggi, la sfidante principale del sindaco è colei che è stata la sua spina nel fianco nei 5 anni di Consiglio comunale. Chiara Appendino, 32 anni a giugno, del Movimento 5 Stelle. Figlia di un dirigente industriale, laurea in Bocconi, è sposata con Marco Lavatelli, titolare di una piccola impresa, per cui lavora alla pianificazione e controllo di gestione, dopo essersi licenziata dalla Juventus. A gennaio le è nata una bimba, Sara. "Siamo orgogliosi della nostra città, dei tanti stranieri che vengono a visitarla. Ma Torino sta diventando la città dei paradossi, in cui è aumentato il divario sociale, come dice anche lo studio della Fondazione Giorgio Rota." Appendino indica le sfide per cambiare: ricucire le fratture tra ricchi e poveri, centro e periferia, rendere la città più vivibile, accrescere la sicurezza con nuclei specialistici dei vigili urbani e maggiori investimenti nelle periferie. E per creare lavoro? Serve rilanciare la vocazione industriale di Torino, soprattutto sostenendo la piccola e media impresa. Si definisce olivettiana, parla soprattutto di una città da unire, usa parole come solidarietà, cooperazione, comunità. Critica l'amministrazione uscente, ma senza toni eccessivi. È moderata anche quando parla del sistema Torino: "E' un regime urbano che è stato utile per dare continuità alla progettazione: ma oggi serve aprire al merito e ai giovani, perché abbiamo bisogno di idee ed energie nuove". Anche Giorgio Airaudo, parlamentare di Sel e sindacalista Fiom, va all'attacco, ma senza eccessi. La sua scommessa, così la definisce, nasce a sinistra della maggioranza attuale ma anche raccogliendo il coinvolgimento di realtà non politiche: "Vedo due idee che non mi piacciono: quella del sindaco Fassino, per cui va tutto bene così, non bisogna toccare i soprammobili in salotto; e quella di Chiara Appendino, per cui tutto è andato male. Non è così: gli ultimi devono tornare ad essere uguali agli altri, ma dobbiamo anche approfittare delle opportunità che questa città ha offerto, aggiungendo una visione, una prospettiva: ad esempio tra cinque anni in centro si potrebbero vedere solo auto elettriche, da produrre qui. Dobbiamo rilanciare il sogno di Andrea Pininfarina". E il centrodestra? Sotto la Mole, un po' come a Roma., avanza in ordine sparso. I più accreditati da sondaggi sono Alberto Morano, sostenuto da Lega, Fratelli d'Italia e dalla lista che porta il suo nome, Osvaldo Napoli (Forza Italia e civiche) e Roberto Rosso (Udc, Area Popolare, civiche). Napoli, ex deputato, sindaco di Valgioie, indica come priorità "la povertà, l'occupazione, la sicurezza: sono le solite frasi, lo so, ma sono i veri problemi di Torino, soprattutto in periferia. Dobbiamo riequilibrare centro e periferia". Dall'altra parte il notaio scelto di Matteo Salvini dice chiaro e tondo che la sua partita riguarda proprio il futuro assetto del centrodestra: "La vittoria di una nuova lista civica rappresenterebbe un punto di svolta importante". Naturalmente Morano va anche all'attacco del centrosinistra e denuncia una "gestione del potere a debito", il cui costo viene pagato dai cittadini. Ma sulle scelte da fare assume accenti moderati e lontani dal leader della Lega: "Si combatte l'illegalità, sia italiana che straniera, e si cerca di integrare gli stranieri che lavorano nel sistema torinese: 153mila stranieri non sono solo più un problema di immigrazione, sono un problema sociale della città. E se si pensa che i 153mila sono tutti sotto i 50 anni, tra dieci anni Torino l'incidenza di quei 153mila sarà non più pari al 18% della popolazione ma al 28-30%" E allora? Secondo molti, la partita vera si giocherà al ballottaggio, che appare altamente probabile. Il gioco del voto contro potrebbe favorire Appendino? E quanto peserà la politica nazionale? Per Nanni Tosco il voto sarà deciso più dalla percezione che dai progetti: "Il consenso ci sarà soprattutto su problemi di percezione immediata dei cittadini che votano. Non sui grandi progetti…". Ma la posta in gioco è un'altra, e riguarda invece proprio la sfera del futuro a lungo termine. Perché questo, sottolinea Tosco, a Torino come a Milano, è il primo voto che di fatto deciderà il destino delle due maggiori aree metropolitane, che sono, per di più, sempre più vicine e integrate tra loro.