Dario Franceschini
Trust project- 29 marzo 2025
I Volenterosi di Parigi con il cognome della madre
Apriamo questa nuova puntata con Monica Maggioni (giornalista e scrittrice, conduttrice dei programmi Rai “Newsroom” e “In mezz’ora”) che commenta insieme ai conduttori le principali notizie di politica internazionale della settimana: dalle ultime sul conflitto ucraino al Medio Oriente, passando per la Coalizione dei Volenterosi riunitasi a Parigi. Subito dopo, la politica interna, l’economia e gli equilibri di governo sono gli argomenti al centro dell’intervista di Aprile e Bellasio a Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia, Componente della V commissione parlamentare (bilancio, tesoro e programmazione). A seguire con lo psichiatra, psicoanalista, scrittore e docente universitario Vittorio Lingiardi torniamo a parlare di adolescenza e rapporto genitori-figli a partire dalla serie tv di Netflix “Adolescence”.
- 27 marzo 2025
La giornata in 24 minuti del 27 marzo
L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.La proposta del senatore PD, Dario Franceschini, di dare ai figli esclusivamente il cognome della madre, dopo secoli in cui si da solo quello del padre, ha riacceso in poche ore il dibattito sulla necessità di una legge sul doppio cognome. Legge che è diventata necessaria dopo la storica sentenza della Corte Costituzionale n. 131/2022 che regola è l’attribuzione del cognome di entrambi i genitori, nell’ordine concordato. Ne parliamo con Carla Bassu, ordinaria di Diritto pubblico comparato Università di Sassari, dove insegna anche Istituzioni di diritto pubblico.
- 26 marzo 2025
Cognome della madre ai figli, ecco come funziona nei Paesi dell’Unione europea
Attribuire per legge ai figli solo il cognome della madre. È questa la proposta che l’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha annunciato il 25 marzo e che si prepara a depositare al Senato. Una modifica radicale, motivata – nelle parole dello stesso senatore dem – da una volontà di
Rassegna Stampa del 26 marzo 2025
Rassegna Stampa del 26 marzo 2025
La giornata in 24 minuti del 26 marzo
L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.Si torna a discutere del suicidio assistito: Marco Cappato, Felicetta Maltese e Chiara Lalli, sono indagati per aver aiutato un 44enne toscano malato di sclerosi multipla, a raggiungere la Svizzera dove poter morire avvalendosi della pratica del suicidio assistito nel 2022. Lo ha deciso il gip di Firenze, che ha respinto la richiesta di archiviazione fatta dalla procura sulle loro posizioni e ha disposto l'imputazione coatta. Ci colleghiamo proprio con Chiara Lalli, bioeticista e membro dell'Associazione Coscioni.
- 26 marzo 2025
Le sfide dei Comuni
In apertura i commenti di Paolo Mieli ai fatti principali della giornata. La delicata situazione ai Campi Flegrei, i problemi dell'overtourism a Napoli, le questioni della sicurezza nelle grandi città, ma anche le sfide che tengono impegnati i Comuni italiani con l'attuazione dei progetti del PNRR. L'intervista politica di oggi è a Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani.
La proposta di Franceschini: solo il cognome della madre ai figli. Proteste di Fdi, Lega e Cinque Stelle
«Ai figli solo il cognome della madre» è la proposta che l’ex ministro e senatore Pd Dario Franceschini presenterà al Senato nei prossimi giorni. In base a quanto si apprende, Franceschini l’ha anticipata stamani all’assemblea del gruppo, che discuteva delle proposte di legge sul doppio cognome.
- 05 marzo 2025
Piano di riarmo Ue, stop di Giorgetti: «Frettoloso e senza logica». Gentiloni apre: «Direzione giusta»
Sul riarmo europeo, a parte gli aiuti all’Ucraina che non sono in discussione, per Giancarlo Giorgetti, «altra cosa è la difesa e sicurezza europea che implica un programma ragionato e meditato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso, e non fatto in fretta e furia senza una
Dopo Conte e Salvini, anche Schlein contro il Piano Ursula: il rischio di una frattura con il Pse
«Quella presentata oggi da von Der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse. Così rischia di diventare il mero riarmo nazionale di 27 paesi e noi non ci stiamo».
- 24 febbraio 2025
La Germania ha scelto
Il fine settimana è stato caratterizzato dal voto, molto atteso, in Germania. Scopriamo come andata e quali riflessi può avere l'esito delle urne sull'Europa già ferita dal disimpegno degli Stati Uniti verso l'Ucraina. Ne parliamo con Sergio Nava, inviato di Radio 24 a Berlino ed Elisabetta Gualmini, eurodeputata del Gruppo dei Socialisti.
- 19 febbraio 2025
L’attivismo di Marina agita Fi. E nel Pd c’è chi comincia a sognare la grande coalizione europeista
«Spero che Trump non sia il rottamatore dell’Occidente». «La fine della guerra in Ucraina non deve coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca». «L’Europa deve svegliarsi». E ancora, per tutte le 250 righe della lunga intervista rilasciata lunedì al Foglio: sì ai matrimoni omosessuali, sì
- 30 gennaio 2025
Lodo Franceschini per le elezioni politiche, perché è un passo indietro sulla strada della governabilità
Mancano due anni e mezzo alle prossime elezioni politiche. Un tempo lungo per la politica italiana. Non abbastanza però per i partiti oggi all’opposizione nelle cui fila serpeggia già ora la paura di perderle di nuovo. È una paura alimentata dalle divisioni che continuano ad impedire la
- 29 gennaio 2025
Proporzionale, ma con premio: ecco come il “lodo Franceschini” ha rilanciato il dibattito sulla legge elettorale
Proporzionale sì, ma col premio di maggioranza. Alleanza sì, ma solo tecnica per vincere nei collegi uninominali. Anzi no, via i collegi e sì alle preferenze. Da qualche giorno il dibattito politico, a destra come a sinistra, ha rispolverato l’annosa questione della riforma del sistema elettorale.
Lavoro, ecco la strategia di Schlein tra Jobs act, Cgil e tour di ascolto delle imprese
Non solo quel che resta del renziano Jobs act, già fortemente ridimensionato negli anni dalla Corte costituzionale, con Elly Schlein che sostiene i quattro referendum abrogativi promossi dalla Cgil di Maurizio Landini e mezzo Pd contrario a partecipare a una campagna per cancellare una riforma
- 25 gennaio 2025
Centrosinistra, la ricetta Franceschini scuote il Pd: «Andiamo da soli». Schlein: restiamo su temi concreti
«When Pd is in trouble, follow Franceschini». Che tradotto dall’inglese maccheronico del Transatlantico significa che per capire dove va il Pd bisogna guardare dove va lui, Dario Franceschini: già segretario dem dopo Walter Veltroni, più volte ministro e parlamentare fin dove arriva la memoria dei
Da Davos a Sanremo
Carlo Cottarelli, Giorgio Gori e Duccio Forzano sono gli ospiti di questa puntata.L’economia italiana ed europea, lette alla luce del Forum di Davos e della recente offerta di MPS a Madiobanca, sono i temi al centro della prima parte della puntata, con Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano. Non manca un’ampia pagina sull'insediamento di Donald Trump e sugli effetti della nuova presidenza americana sull’Unione europea insieme al secondo ospite di giornata: Giorgio Gori, europarlamentare del Partito Democratico, già sindaco di Bergamo dal 2014 al 2024. In chiusura parliamo di televisione a partire dall’importanza della scenografia e della regia nei programmi TV. A discutere di questo abbiamo chiamato Duccio Forzano: tra i registi televisivi più importanti d’Italia, ha firmato le regie di vari Festival di Sanremo, di grandissimi show di prima serata e di programmi musicali.
- 24 gennaio 2025
Perché il referendum sul Jobs act divide il Pd
Il meno che si possa dire è che la Corte costituzionale, decidendo di non ammettere il quesito di abrogazione totale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, ha scompaginato i piani di Elly Schlein. Anche se il quorum del 50% più uno degli aventi diritto sarebbe stato molto difficile da
Il Caso Almasri, scattano le polemiche
In apertura la quotidiana lettura critica dei giornali con Paolo Mieli.Il ministro dell'Interno ha spiegato al Senato che il generale libico era a piede libero in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale. Hanno fatto molto discutere le parole pronunciate dal ministro Piantedosi. L'opposizione si ribella. Ricostruiamo le vicenda insieme a Cuno Tarfusser, ex magistrato, per dieci anni Giudice presso la corte penale internazionale dell'Aia.Chiediamo a Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera ed esponente Forza Italia, un commento su questo caso e ci soffermiamo sugli altri temi caldi di giornata: le parole di Trump ieri a Davos, il conflitto in Ucraina e il caso Santanchè.