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  • 11 aprile 2025

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    Guerra commerciale al rialzo tra Usa e Cina, chi rischia di più?

    Trump ha sospeso per 90 giorni i dazi "reciproci" mantenendo un'aliquota fissa del 10%, ma ha alzato le tariffe totali sulla Cina al 145% dopo la risposta cinese con barriere all'84%, ora salite al 125%. Sotto pressione da Wall Street, Big Tech, il Congresso e i mercati obbligazionari, Trump ha ceduto, aprendo ai negoziati con Paesi come Giappone e Corea del Sud. La Cina, però, ha reagito con nuovi controdazi e ha rifiutato di chiedere un incontro. Intanto Wall Street continua a calare, ma Trump su Truth resta ottimista. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24 Ore a NY.Cina, controdazi sui beni Usa al 125%. Pechino ricorre al Wto contro tariffe americaneLa Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. Washington deve assumersi la piena responsabilità per le turbolenze economiche globali seguite all'offensiva tariffaria totale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha aumentato i dazi sui prodotti cinesi dopo averli sospesi per altri paesi. Lo ha affermato un portavoce del ministero del Commercio cinese, aggiungendo che i dazi annunciati da Washington hanno causato gravi shock e forti turbolenze all'economia e ai mercati globali.Intanto Pechino ha presentato un nuovo ricorso all'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) dopo l'ennesimo aumento dei dazi sull'import cinese deciso da Donald Trump. Le tariffe degli Stati Uniti, ha denunciato il ministero del Commercio cinese, sono un tipico atto di bullismo e coercizione, che rappresentano una evidente violazione delle regole del Wto e indeboliscono gravemente il sistema del commercio multilaterale basato sulle regole e l'ordine economico e commerciale internazionale. Pechino, ammonisce il portavoce, chiede a Washington di correggere immediatamente le sue azioni e di cancellare tutte le tariffe unilaterali imposte sulla Cina. Il commento è di Filippo Fasulo, Co-head dell'Osservatorio Geoeconomia dell'Ispi.Ue, bene stop dazi, sosteniamo negoziato Commissione. Ma pronti a tassare le Big TechOggi si è aperta la due giorni dell'Ecofin informale a Varsavia con una riunione dell'Eurogruppo. "Accogliamo con favore la decisione dell'amministrazione statunitense di rinviare l'attuazione dei dazi. Ora dobbiamo usare questi 90 giorni con saggezza. Abbiamo bisogno di un buon accordo per i cittadini europei, per le aziende europee, e sosteniamo pienamente la Commissione europea nel suo sforzo di negoziare un accordo giusto e giusto". Lo ha detto Andrzej Domański, ministro delle finanze polacco, alla presidenza di turno dell'Ue, all'inizio dell'Ecofin informale a Varsavia. Durante la giornata ha parlato anche il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis interpellato nella conferenza stampa dopo l'Eurogruppo sui timori del ministro tedesco che ha invitato ad avere cautela nel valutare contro-misure ai dazi Usa sulle Big Tech. "Se si considera una categoria con un surplus sostanziale nei beni e un deficit sostanziale nei servizi, quando discutiamo dei titoli di rischio della politica commerciale, ovviamente dobbiamo anche considerare cosa sta succedendo nel settore dei servizi, compresi i servizi digitali, e come è stato delineato dalla Commissione. Quando discutiamo di contromisure tutte le opzioni sono sul tavolo".A proporre l'idea è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Financial Times, in cui ha dichiarato che l'Ue è pronta a introdurre "una tassa sui ricavi pubblicitari digitali" che colpirebbe le Big Tech, se i negoziati con Donald Trump per raggiungere un'intesa commerciale dovessero fallire. Interviene Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.Nel 2024 vola il credito al consumo. E nel 2025 tornano a crescere i tassiI prestiti aumentano ma i tassi continuano a rimanere alti nonostante la politica espansiva della Banca centrale europea. Uno dei pochissimi aspetti positivi di una congiuntura economica così complicata, ossia il taglio dei tassi della Bce, sembra non produrre i risultati sperati nel portafogli degli italiani che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere un mutuo. Il nostro Paese infatti resta tra i più costosi in Europa per l'accesso al credito al consumo. Nel 2024 il credito al consumo in Italia ha registrato un forte incremento pari al +5,3% rispetto all'anno precedente, portando il volume totale dei finanziamenti da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Anche se più contenuto, si è osservato un incremento dello 0,5% nei prestiti complessivi alle famiglie. Secondo l'analisi realizzata dalla Fondazione Fiba di First Cisl, il credito al consumo incide in modo significativo sul totale dei prestiti richiesti, rappresentando il 18,7% (salito al 18,9% a febbraio 2025), una percentuale nettamente superiore alla media dell'area euro (11,2%) e a quella di paesi come la Germania (9,5%) e la Francia (12,7%). Ne parliamo con Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl.

    Banche dati – AI Act, UE e USA – OpenRoaming

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    Banche dati – AI Act, UE e USA – OpenRoaming

    Esistono da anni banche dati che raccolgono informazioni su milioni di potenziali clienti e fra questi numeri di telefono o e-mail ci sono anche quelle di personaggi pubblici, politici o artisti. Un recente falso allarme su un fantomatico data breach ci offre l’occasione per spiegare chi e come raccoglie questi dati, a cosa servono e come ci si può cancellare. Enrico Pagliarini ne parla con Paolo Dal Checco, esperto di cybersecurity e informatica forense.L’UE lavora ai chiarimenti sull’AI Act e a semplificazioni di cui potrebbe beneficiare il comparto tecnologico. In un momento che potrebbe portare presto alla cancellazione degli accordi che permettono il trasferimento negli USA dei dati personali dei cittadini europei che usano servizi digitali americani. Ci aggiorna da Bruxelles Innocenzo Genna, esperto di regolamentazione europea in ambito digitale.Cos’è e a cosa serve il progetto OpenRoaming su reti WiFi? Ne parliamo con Giovanni Guerri, fondatore e amministratore delegato di Guglielmo, azienda specializzata nella gestione di reti Wi-Fi, che ha da poco realizzato a Londra una delle più grandi reti OpenRoaming in Europa.E come sempre in Digital News le notizie di innovazione e tecnologia più importanti della settimana.

  • 10 aprile 2025
    Governatori, la Consulta boccia il terzo mandato

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    Governatori, la Consulta boccia il terzo mandato

    La Corte: autoapplicativo il limite di due mandati previsto dalla legge nazionale del 2004. L’ira di De Luca, ma è stop anche per Zaia. Nuovo caso in Trentino

  • 09 aprile 2025
    Salvapolitici, tetto alle condanne e pareri salvacolpa. Primo sì alla riforma di Corte conti

    Italia

    Salvapolitici, tetto alle condanne e pareri salvacolpa. Primo sì alla riforma di Corte conti

    La Camera ha approvato in prima lettura con 136 voti a favore e 75 contrari (un astenuto) la riforma della Corte dei conti, che ora passa all’esame del Senato.

    Cgil all’attacco sul turn over: «Sbloccare i fondi accessori»

    Personale

    Cgil all’attacco sul turn over: «Sbloccare i fondi accessori»

    L’occasione per tornare all’attacco è stata fornita al sindacato dalla circolare n. 8/2025 della Ragioneria generale dello Stato di ieri