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  • 25 settembre 2023

    Tecnologia

    Social network a pagamento, in equilibrio tra business e privacy

    Meta pensa a una versione a pagamento di Fb e Ig per chi non volesse essere profilato, la stessa strada ipotizzata da Musk. Cosa diranno garante e utenti?

  • 26 luglio 2022

    Economia

    Orario di lavoro, nel post pandemia sono sempre più le persone a volerlo scegliere

    Secondo una ricerca di Manpower e Thrive per gli italiani la flessibilità è l’aspetto più importante del lavoro: uno su 2 vuole scegliere inizio e fine, mentre quasi uno su 5 vorrebbe la settimana di 4 giorni, con riduzione della busta paga

  • 06 luglio 2017
    Quora è ufficialmente in italiano. Il social che si pone domande vale quasi due miliardi

    Tecnologie

    Quora è ufficialmente in italiano. Il social che si pone domande vale quasi due miliardi

    «Ottantacinque milioni di persone parlano in italiano. Da maggio siamo anche in italiano. Quora è sempre di più il luogo dove condivdere il sapere per comprendere meglio il mondo». Adam D'Angelo, co-fondatore e attuale Ceo di Quora, ha 33 anni e sembra la versione intellettuale di Mark Zuckerberg.

  • 26 giugno 2016
    A sette anni dalla scomparsa di Michael Jackson riaffiorano ancora una volta le false accuse di pedofilia

    CONTAINER

    A sette anni dalla scomparsa di Michael Jackson riaffiorano ancora una volta le false accuse di pedofilia

    Dormire di più può portare al successo Nonostante sia risaputo che dormire poco fa salire il rischio di essere sovrappeso e aumenta le possibilità di problemi cardiaci, il 60% degli adulti continua a non dormire abbastanza. Spesso nella convinzione che dormire sia tempo perso, sottratto alla lista infinita di cose da sbrigare, ognuna delle quali ritenuta più importante del tempo da dedicare al riposo. Alcuni studi recenti dicono che dormire poco sia il segreto degli uomini di successo, ma in realtà è proprio il tempo dedicato al sonno che ci aiuta poi ad essere migliori sul lavoro e a raggiungere più obiettivi – spiega Arianna Huffington nel suo libro "The sleep revolution", dal quale La Repubblica del 20 giugno anticipa alcuni stralci nell'articolo "Dormire bene e di più. Ecco perché il sonno può cambiare la vita e portare al successo". A sette anni dalla scomparsa di Michael Jackson riaffiorano ancora una volta le false accuse di pedofilia Sono passati sette anni dalla scomparsa di Michael Jackson, ma c'è ancora chi cerca di infangare il suo nome rievocando le passate accuse di pedofilia, nonostante già nel 2005 il re del pop fosse stato assolto con formula piena da tutte le accuse nei suoi confronti. Nei giorni scorsi il tabloid scandalistico Radar online ha diffuso la notizia del presunto ritrovamento di materiale pedopornografico nel pc del cantante. Notizia prontamente smentita, dato che nel 2004 tutti e 18 i pc sequestrati nella casa di Neverland erano stati esaminati dall'FBI. Non solo non era stato trovato materiale compromettente, ma tutto il materiale ritrovato era stato reso pubblico su un sito accessibile a chiunque. Come ricorda Gabriele Antonucci nell'articolo "Michael Jackson: la verità sui file del computer" pubblicato il 22 giugno sul sito di Panorama, le accuse di pedofilia, le accuse che nel 1993 erano state rivolte al re del pop da Jordan Chandler, all'epoca tredicenne, si erano rivelate infondate quando si è scoperto, tramite intercettazioni telefoniche, che il padre del ragazzino, un ex dentista radiato dall'albo per pratiche illecite, aveva pianificato tutto per vendicarsi del cantante, che si era rifiutato di finanziargli un progetto cinematografico. Anche tutte le accuse successive si sono rivelate prive di ogni fondamento, ma come spesso accade nei casi di presunti reati di pedofilia, la piena assoluzione non è quasi mai sufficiente a fare smettere i pettegolezzi, soprattutto se si pensa alla differenza tra l'enorme esposizione mediatica delle accuse e lo spazio striminzito che viene riservato alle smentite o alle assoluzioni. Durante un colloquio di lavoro, la postura influisce anche fisicamente sulle possibilità di successo Sarebbe bello se nei colloqui di lavoro potessimo essere giudicati per quello che siamo e non per il linguaggio del nostro corpo, che rischia di rivelare involontariamente tutte le nostre insicurezze. Ma come scrive Barbara Stefanelli nell'articolo "Colloqui al testosterone" (da Io donna del 18 giugno), la postura che assumiamo durante un colloquio di lavoro non influisce solo psicologicamente sulle possibilità di successo, ma anche fisicamente. Meglio una bugia intera che una mezza verità Una recente ricerca rivela che ci si sente peggio quando si dice una bugia intera , rispetto a quando si dice una mezza verità – come riportato nel breve articolo "Cosa succede quando si dice una mezza verità?" - dal numero di giugno del mensile Focus. Gli insulti a Giorgio Albertazzi da parte dell'Istituto partigiano "Un bastardo che ci lascia" - avevano scritto sul loro sito quelli dell'Isrec, l'Istituto bergamasco per la storia della resistenza e dell'età contemporanea. Mentre da tutta Italia si moltiplicavano gli omaggi a Giorgio Albertazzi, scomparso lo scorso 28 maggio, questo istituto finanziato con i soldi dei contribuenti si divertiva ad insultarlo, ricordando il passato da militante della repubblica sociale dell'ex attore. Ma come scrive Giovanni Belardelli nell'articolo "Albertazzi, quell'odio incivile dell'istituto partigiano" (dal Corriere della Sera del 18 giugno) è inqualificabile che un'istituzione che nel suo statuto si propone di svolgere attività educative e di ricerca sia in grado di produrre testi improntati all'odio. Ovviamente, dopo le polemiche, quelli dell'Isrec hanno cambiato il titolo offensivo con uno più soft, mantenendo però le offese nel testo. L'Isrec riesce perfino a mettere in collegamento la militanza nella Rsi di Albertazzi con la strage di Brescia, con un'iperbole che mostra come il giudizio storico sia improntato solo sull'odio e non sull'oggettività, dato che sul sito ad esempio non si fa cenno alle centinaia di delitti e stupri commessi dai partigiani nel dopoguerra.